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Inammissibilità ricorso: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza di primo grado. La decisione segue la rinuncia al ricorso da parte dello stesso proponente, comportando la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: Cosa Succede se si Rinuncia all’Appello in Cassazione?

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio delle conseguenze processuali derivanti dalla rinuncia a un’impugnazione. La Corte di Cassazione, con una decisione concisa ma significativa, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso proposto da un imputato, condannandolo al contempo al pagamento delle spese e di una sanzione. Questo caso sottolinea l’importanza delle decisioni prese durante l’iter processuale e le loro immediate ripercussioni.

I fatti del caso

La vicenda processuale trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione da un individuo. L’impugnazione era diretta contro una sentenza emessa in data 12 luglio 2024 dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Foggia.

Successivamente alla proposizione del ricorso, lo stesso ricorrente ha manifestato la volontà di rinunciare all’impugnazione. La Corte, nel prendere atto di tale volontà, ha rilevato come non fossero state specificate le ragioni alla base di tale rinuncia, un dettaglio menzionato nel provvedimento ma non decisivo per l’esito finale.

La decisione della Corte e l’inammissibilità del ricorso

Di fronte alla rinuncia, la Suprema Corte non è entrata nel merito delle questioni sollevate con l’atto di impugnazione. Ha invece emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso. Questa pronuncia è una conseguenza diretta della volontà del ricorrente di non proseguire nel giudizio di legittimità.

Oltre alla declaratoria di inammissibilità, la Corte ha disposto due sanzioni a carico del ricorrente:
1. La condanna al pagamento delle spese processuali sostenute.
2. La condanna al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa decisione, presa a Roma il 31 gennaio 2025, chiude definitivamente la vicenda giudiziaria per l’imputato.

Le motivazioni

Le motivazioni alla base della decisione sono estremamente lineari e fondate su principi consolidati della procedura penale. La rinuncia al ricorso è un atto dispositivo della parte che estingue il rapporto processuale di impugnazione. Una volta che il ricorso viene ritirato, il giudice non ha più il potere di esaminarlo nel merito. La conseguenza inevitabile è una pronuncia che ne dichiara la fine, in questo caso attraverso la formula dell’inammissibilità.

La Corte menziona che le ragioni della rinuncia non sono state specificate, ma questo non altera la sostanza della decisione. L’atto di rinuncia è efficace di per sé. La condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria non ha carattere punitivo, ma risponde a una precisa previsione normativa che sanziona l’inutile attivazione della macchina giudiziaria con un ricorso che poi si rivela inammissibile, anche a causa di una successiva rinuncia.

Le conclusioni

L’ordinanza in commento ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia è un diritto che va esercitato con responsabilità. La proposizione di un ricorso in Cassazione attiva un complesso e oneroso procedimento. La successiva rinuncia, sebbene legittima, non cancella il fatto che il sistema giudiziario sia stato impegnato. Per questo motivo, la legge prevede che le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile ricadano sulla parte che lo ha promosso. La decisione serve quindi da monito sull’importanza di ponderare attentamente la scelta di impugnare un provvedimento, essendo consapevoli delle possibili conseguenze economiche in caso di esito negativo o di ritiro dell’atto.

Cosa succede se si rinuncia a un ricorso presentato in Cassazione?
In caso di rinuncia, la Corte di Cassazione dichiara il ricorso inammissibile, senza esaminare il merito della questione.

La rinuncia al ricorso comporta conseguenze economiche per chi lo ha proposto?
Sì, il provvedimento analizzato dimostra che la rinuncia ha portato alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

È necessario specificare i motivi della rinuncia al ricorso?
L’ordinanza menziona che le ragioni della rinuncia non sono state specificate, ma procede comunque a dichiarare l’inammissibilità. Ciò suggerisce che, ai fini della decisione, la specificazione dei motivi non è un elemento essenziale per determinare le conseguenze processuali della rinuncia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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