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Inammissibilità ricorso in Cassazione: le conseguenze

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da un giovane contro una sentenza della Corte d’Appello. A seguito della decisione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato, ai sensi dell’art. 616 c.p.p., al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della cassa delle ammende.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

L’inammissibilità del ricorso in Cassazione e le sue severe conseguenze

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una via da percorrere con attenzione e cognizione di causa. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci ricorda che un’impugnazione non adeguatamente motivata può portare a conseguenze economiche significative. L’analisi del caso evidenzia come l’inammissibilità del ricorso non sia una mera formalità, ma un esito che comporta la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

I fatti del procedimento

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un giovane avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di una città siciliana nel febbraio 2025. Il ricorrente ha cercato di ottenere una revisione della decisione di secondo grado portando le sue ragioni davanti alla Corte di Cassazione, il massimo organo della giurisdizione italiana.

La decisione della Corte di Cassazione sull’inammissibilità del ricorso

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, non è entrata nel merito delle questioni sollevate dal ricorrente. L’esame si è fermato a uno stadio preliminare, concludendosi con una declaratoria di inammissibilità del ricorso. Questo significa che l’atto di impugnazione presentava vizi tali da non poter essere nemmeno discusso nel suo contenuto. La Corte ha quindi applicato una norma specifica del codice di procedura penale che disciplina proprio queste situazioni.

Il ruolo chiave dell’articolo 616 del Codice di Procedura Penale

La decisione si fonda sull’articolo 616 del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che, quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, il ricorrente è automaticamente condannato al pagamento delle spese del procedimento. Inoltre, la legge prevede la condanna al versamento di una somma di denaro in favore della cassa delle ammende. L’importo di tale somma viene stabilito dal giudice in base alla natura della causa e alle questioni dedotte, e nel caso specifico è stato fissato in 3.000 euro.

Le motivazioni della decisione

Le motivazioni alla base della declaratoria di inammissibilità del ricorso non sono esplicitate nel dettaglio nel breve testo dell’ordinanza. Tuttavia, la formula “Da quanto precede deriva la inammissibilità” suggerisce che l’analisi preliminare della Corte abbia riscontrato difetti formali o una manifesta infondatezza delle censure mosse alla sentenza impugnata. La condanna alla sanzione di 3.000 euro viene giustificata come “equa” in ragione delle “questioni dedotte”, indicando che i motivi del ricorso sono stati ritenuti non meritevoli di un esame più approfondito, attivando così il meccanismo sanzionatorio previsto dalla legge per scoraggiare ricorsi dilatori o palesemente infondati.

Le conclusioni e le implicazioni pratiche

Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale: il ricorso in Cassazione non è un tentativo da fare alla leggera. La sua presentazione deve essere supportata da solidi argomenti giuridici e priva di vizi procedurali. In caso contrario, il rischio non è solo quello di vedere confermata la decisione precedente, ma anche di subire un’ulteriore condanna economica. L’inammissibilità del ricorso funge da deterrente contro l’abuso dello strumento processuale, garantendo che la Corte Suprema possa concentrarsi sui casi che sollevano questioni di diritto effettivamente rilevanti. Per i cittadini, ciò sottolinea l’importanza di affidarsi a un legale esperto che possa valutare con serietà le reali possibilità di successo di un’impugnazione prima di intraprenderla.

Cosa significa quando un ricorso è dichiarato “inammissibile”?
Significa che la Corte non ha esaminato il merito della questione perché il ricorso presentava difetti procedurali o era manifestamente infondato, impedendo una valutazione sul contenuto delle richieste.

Quali sono le conseguenze automatiche di un ricorso inammissibile in ambito penale?
Secondo l’art. 616 del codice di procedura penale, la parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro a favore della cassa delle ammende.

Come viene determinata la somma da versare alla cassa delle ammende?
La somma viene stabilita discrezionalmente dalla Corte, che la ritiene equa in base alla natura delle questioni sollevate nel ricorso. Nel caso esaminato, è stata determinata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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