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Inammissibilità ricorso in Cassazione: la decisione

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da due imputati contro una sentenza della Corte d’Appello di Firenze. La decisione comporta la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro, confermando la definitività della sentenza impugnata.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

L’ordinanza emessa dalla settima sezione penale della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione di un gravame che non rispetta i requisiti di legge. Comprendere il concetto di inammissibilità ricorso è fondamentale, poiché una tale declaratoria non solo pone fine al percorso processuale, ma comporta anche significative sanzioni economiche. Questo provvedimento, pur nella sua sinteticità, ribadisce un principio cardine della procedura penale: l’accesso al giudizio di legittimità è subordinato a regole precise.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale trae origine dai ricorsi presentati da due soggetti avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Firenze in data 19 settembre 2024. I due individui, ritenendo ingiusta la decisione di secondo grado, hanno deciso di adire la Suprema Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, per ottenere un annullamento o una riforma della pronuncia.

La Decisione della Corte di Cassazione sull’Inammissibilità del Ricorso

La Corte di Cassazione, riunitasi in udienza il 25 giugno 2025, ha esaminato i ricorsi e, senza entrare nel merito delle questioni sollevate, li ha dichiarati inammissibili. Questa decisione significa che i giudici non hanno valutato se le doglianze dei ricorrenti fossero fondate o meno, ma si sono fermati a una valutazione preliminare, riscontrando la mancanza dei presupposti necessari per poter procedere a un esame più approfondito. Di conseguenza, la sentenza della Corte d’Appello di Firenze è diventata definitiva e irrevocabile.

Le Motivazioni della Decisione

Il testo dell’ordinanza non esplicita le ragioni specifiche che hanno condotto alla declaratoria di inammissibilità. Tuttavia, in via generale, un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse cause, previste dal codice di procedura penale. Tra le più comuni vi sono la presentazione dell’atto oltre i termini di legge, la mancanza di motivi specifici richiesti per il giudizio di legittimità (che non è un terzo grado di merito, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge), la proposizione del ricorso da parte di un soggetto non legittimato o la presenza di vizi formali nell’atto stesso. La decisione della Corte, in questo caso, sancisce che i ricorsi presentati mancavano di uno o più di questi requisiti essenziali.

Le Conclusioni e le Conseguenze Pratiche

La declaratoria di inammissibilità del ricorso ha due conseguenze dirette e rilevanti per i ricorrenti. La prima è di natura processuale: la sentenza impugnata diventa definitiva, con tutte le conseguenze giuridiche che ne derivano. La seconda è di natura economica: la Corte ha condannato i due soggetti al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro ciascuno in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria serve a disincentivare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano il sistema giudiziario. La decisione, pertanto, funge da monito sull’importanza di valutare attentamente i presupposti e la fondatezza di un ricorso prima di presentarlo alla Suprema Corte.

Cosa significa quando un ricorso è dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che il giudice non esamina il merito della questione, ovvero non valuta se le ragioni del ricorrente siano giuste o sbagliate, perché il ricorso presenta dei vizi preliminari (es. è stato presentato fuori termine, manca dei motivi richiesti dalla legge, o altri difetti formali).

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
Come stabilito in questa ordinanza, la parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria, in questo caso fissata in tremila euro, da versare alla Cassa delle ammende.

La Corte di Cassazione ha esaminato il merito della questione in questo caso?
No, la Corte di Cassazione non ha esaminato il merito. La dichiarazione di inammissibilità ha impedito ai giudici di valutare la fondatezza delle censure mosse alla sentenza della Corte d’Appello, fermando l’analisi a uno stadio preliminare di verifica dei requisiti formali e sostanziali dell’impugnazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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