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Inammissibilità ricorso: i motivi generici in appello

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 17428/2025, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso di un imputato. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi presentati, i quali non si confrontavano adeguatamente con le argomentazioni della Corte d’Appello, in particolare riguardo all’aumento di pena per la continuazione. Questo caso sottolinea l’importanza di formulare censure specifiche e pertinenti nei ricorsi giudiziari.

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Pubblicato il 22 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: Quando i Motivi Generici Portano alla Condanna

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito un principio fondamentale della procedura penale: l’inammissibilità ricorso quando i motivi addotti sono generici e non si confrontano criticamente con la sentenza impugnata. Questa decisione offre un importante monito sulla necessità di una difesa tecnica precisa e puntuale in ogni grado di giudizio.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Trieste. L’imputato, tramite il suo difensore, aveva sollevato diverse censure, tra cui una specifica lamentela riguardante l’omessa motivazione da parte dei giudici di secondo grado sulla misura dell’aumento di pena applicato per il vincolo della continuazione tra più reati.

La difesa sosteneva che la Corte d’Appello non avesse adeguatamente giustificato la propria decisione su questo punto. Tuttavia, il ricorso è giunto al vaglio della Suprema Corte, che ne ha analizzato la struttura e il contenuto.

L’Analisi della Corte e l’Inammissibilità Ricorso

La settima sezione penale della Corte di Cassazione ha esaminato attentamente il motivo di ricorso relativo alla continuazione, giungendo a una conclusione netta: la sua inammissibilità. Il problema risiedeva non tanto nel merito della questione, quanto nel modo in cui era stata presentata.

I giudici di legittimità hanno osservato che la censura mossa dall’imputato non si confrontava affatto con le argomentazioni già esposte nella sentenza della Corte d’Appello. Quest’ultima, infatti, aveva già qualificato il motivo di appello sul punto come ‘del tutto generico e quindi inammissibile’, richiamando peraltro la motivazione ‘precisa e condivisibile’ del giudice di primo grado, che aveva disposto aumenti di pena ‘assai contenuti’.

Di fronte a questa chiara presa di posizione dei giudici di secondo grado, il ricorrente avrebbe dovuto contestare specificamente le ragioni per cui il suo motivo era stato ritenuto generico, ma non lo ha fatto. La sua doglianza si è limitata a riproporre la stessa lamentela, senza attaccare il cuore del ragionamento della Corte territoriale.

Le Motivazioni della Decisione

La Cassazione ha chiarito che un ricorso è inammissibile quando non riesce a superare la valutazione di genericità già espressa dal giudice precedente. In altre parole, non è sufficiente ripetere una critica; è necessario spiegare perché la decisione del giudice d’appello di ritenerla generica sia errata. Mancando questo confronto critico, il ricorso diventa a sua volta inammissibile.

Per queste ragioni, la Corte ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso. Come conseguenza diretta, l’imputato è stato condannato non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione prevista proprio per i casi di ricorsi inammissibili.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un chiaro promemoria dell’importanza della specificità dei motivi di impugnazione. Per evitare una dichiarazione di inammissibilità del ricorso, è cruciale che l’atto di impugnazione non si limiti a enunciare critiche astratte, ma si confronti dialetticamente con le motivazioni della sentenza che si intende contestare. I difensori devono analizzare in profondità la decisione impugnata e costruire argomentazioni che ne demoliscano punto per punto il ragionamento logico-giuridico. In caso contrario, il rischio è quello di vedersi chiudere le porte del giudizio di legittimità, con conseguente condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo presentato era generico e non si confrontava specificamente con le argomentazioni con cui la Corte d’Appello aveva già ritenuto inammissibile lo stesso punto nel grado precedente.

Cosa si intende per ‘motivo generico’ in un ricorso?
Un motivo è considerato ‘generico’ quando non articola una critica specifica e puntuale contro la motivazione della sentenza impugnata, ma si limita a riproporre doglianze astratte o già respinte senza argomentare contro le ragioni di tale rigetto.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro, in questo caso fissata in tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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