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Inammissibilità ricorso: i criteri della Cassazione

La Corte di Cassazione, con ordinanza della Sezione 7, ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso per manifesta infondatezza e genericità dei motivi. La decisione sottolinea l’importanza di formulare censure specifiche contro la sentenza impugnata, pena la reiezione del gravame senza un esame nel merito. Questo principio è fondamentale per garantire l’efficienza del sistema giudiziario e il corretto funzionamento del giudizio di legittimità.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso in Cassazione: Analisi di un Caso Pratico

L’inammissibilità del ricorso rappresenta uno degli esiti più comuni e temuti nel giudizio di Cassazione. Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, la Corte non entra nel merito delle questioni sollevate, ma si ferma a una valutazione preliminare sulla sua conformità ai requisiti di legge. Un’ordinanza recente della settima sezione penale offre spunti cruciali per comprendere i criteri che guidano questa decisione, evidenziando l’importanza della specificità e della pertinenza dei motivi di impugnazione.

I Fatti alla Base della Decisione

Il caso trae origine da un procedimento penale in cui un imputato, dopo essere stato condannato nei primi due gradi di giudizio, decideva di presentare ricorso per Cassazione. L’obiettivo era ottenere l’annullamento della sentenza della Corte d’Appello, lamentando presunti vizi di legittimità. Tuttavia, l’atto di impugnazione presentato dal suo difensore si rivelava problematico fin dalla sua formulazione, aprendo la strada a una valutazione di inammissibilità.

L’Inammissibilità del Ricorso secondo la Cassazione

La Corte Suprema ha esaminato il ricorso in camera di consiglio, una procedura semplificata spesso utilizzata per decidere su impugnazioni che appaiono palesemente inammissibili o infondate. L’analisi dei giudici si è concentrata non sulla fondatezza delle accuse, ma esclusivamente sulla struttura e sul contenuto dell’atto di ricorso.

La Genericità dei Motivi

Un punto centrale della decisione è stato il rilievo della genericità dei motivi addotti. Il ricorrente si era limitato a riproporre le stesse argomentazioni già respinte dalla Corte d’Appello, senza però confrontarsi criticamente con le motivazioni della sentenza impugnata. La Cassazione ha ribadito un principio consolidato: non è sufficiente lamentare un errore, ma è necessario spiegare in modo specifico perché le ragioni del giudice di secondo grado sarebbero errate, illogiche o contraddittorie. Un ricorso che si limita a una sterile ripetizione di doglianze è considerato aspecifico e, quindi, inammissibile.

La Manifesta Infondatezza

Oltre alla genericità, la Corte ha ravvisato una manifesta infondatezza delle censure. Questo vizio si verifica quando i motivi del ricorso sono palesemente privi di pregio giuridico o si basano su un’interpretazione della legge palesemente errata. Nel caso di specie, le argomentazioni proposte non solo non attaccavano efficacemente la sentenza, ma si ponevano in contrasto con orientamenti giurisprudenziali consolidati, rendendo l’impugnazione priva di qualsiasi possibilità di accoglimento.

Le Motivazioni

Nelle sue motivazioni, la Corte ha sottolineato che il giudizio di Cassazione non è un terzo grado di merito, ma un giudizio di legittimità. Il suo scopo non è rivalutare i fatti, ma controllare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione della sentenza impugnata. Un ricorso è ammissibile solo se individua vizi specifici riconducibili alle categorie previste dal codice di procedura penale (art. 606 c.p.p.). L’inosservanza di questi requisiti di forma e sostanza non è un mero formalismo, ma una garanzia per il corretto funzionamento della giustizia, evitando di congestionare la Corte con ricorsi dilatori o privi di fondamento.

Le Conclusioni

La declaratoria di inammissibilità ha comportato due conseguenze significative per il ricorrente. In primo luogo, la condanna è diventata definitiva, senza che la Cassazione abbia esaminato nel merito le sue ragioni. In secondo luogo, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della cassa delle ammende, come previsto dalla legge in caso di ricorso inammissibile. Questa decisione serve da monito sull’importanza di redigere ricorsi per Cassazione con la massima diligenza, specificità e rigore tecnico, pena l’impossibilità di ottenere un riesame della propria posizione.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando manca dei requisiti di forma o di sostanza previsti dalla legge, ad esempio se i motivi sono generici, manifestamente infondati o non rientrano tra quelli consentiti dalla legge.

Cosa significa che i motivi del ricorso sono ‘generici’?
Significa che le censure sollevate sono vaghe, ripetitive di argomenti già respinti nei gradi precedenti e non si confrontano in modo specifico e critico con le argomentazioni contenute nella motivazione della sentenza che si sta impugnando.

Quali sono le conseguenze di una dichiarazione di inammissibilità?
La principale conseguenza è che la sentenza impugnata diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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