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Inammissibilità ricorso generico: la decisione

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso generico presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. Il motivo risiede nella mancanza di specificità dei motivi di appello, che non contestavano puntualmente le argomentazioni della decisione impugnata. La Corte ha ribadito che, per essere ammissibile, un ricorso deve indicare con precisione gli elementi criticati e le ragioni della censura, come previsto dal codice di procedura penale. La decisione sottolinea l’importanza del principio di correlazione tra la sentenza e l’atto di impugnazione.

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Pubblicato il 16 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Generico: Requisiti di Specificità dell’Appello

L’ordinanza n. 19864/2024 della Corte di Cassazione offre un importante chiarimento sui requisiti formali dell’atto di appello, sottolineando come la mancanza di specificità conduca inevitabilmente a una dichiarazione di inammissibilità del ricorso generico. Questa decisione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: chi impugna una sentenza deve farlo in modo mirato e argomentato, non potendosi limitare a una critica vaga della decisione del giudice precedente.

I Fatti del Caso: L’origine della controversia

Il caso nasce dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bologna. L’unico motivo di doglianza riguardava la presunta scorrettezza della motivazione con cui i giudici di secondo grado avevano valutato la congruità della pena applicata. Il ricorrente, tuttavia, formulava la sua censura in termini generali, senza entrare nel dettaglio delle argomentazioni svolte nella sentenza impugnata.

La Valutazione della Cassazione e l’Inammissibilità del Ricorso Generico

La Suprema Corte, investita della questione, ha prontamente rilevato la carenza strutturale del ricorso. I giudici hanno stabilito che il motivo di appello era ‘generico e aspecifico’. Questa valutazione si fonda sulla violazione dell’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale, che impone al ricorrente di enunciare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta.

La Corte ha spiegato che un ricorso non può limitarsi a una critica generale senza indicare gli elementi concreti che ne costituiscono il fondamento. In assenza di tale specificità, il giudice dell’impugnazione non è messo nelle condizioni di comprendere i rilievi mossi e, di conseguenza, di esercitare il proprio sindacato sulla decisione.

Il Principio di Correlazione tra Sentenza e Impugnazione

Un punto cruciale evidenziato nell’ordinanza è il principio di correlazione. La mancanza di specificità, secondo la Cassazione, non si manifesta solo nella genericità e indeterminatezza delle lamentele, ma anche nella mancata correlazione tra le ragioni esposte nella decisione impugnata e quelle poste a fondamento dell’appello. In altre parole, l’atto di impugnazione non può ignorare le motivazioni del giudice che ha emesso la sentenza, ma deve confrontarsi con esse, pena la caduta nel vizio che conduce all’inammissibilità, come previsto dall’art. 591, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si basano sulla necessità di garantire la funzionalità del sistema delle impugnazioni. Un ricorso generico non solo appesantisce inutilmente il lavoro giudiziario, ma elude anche il requisito fondamentale del contraddittorio, che presuppone una critica puntuale e argomentata. La sentenza impugnata, se logicamente corretta, non può essere messa in discussione da censure astratte. Il ricorrente ha l’onere di individuare le specifiche lacune o i vizi logici del ragionamento del giudice precedente, consentendo così un vaglio effettivo in sede di legittimità. La decisione si fonda quindi su una rigorosa applicazione delle norme procedurali, volte a preservare l’efficienza e la serietà del processo penale.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso, condannando la ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia serve da monito per gli operatori del diritto: la redazione di un atto di appello richiede un’analisi approfondita della sentenza da impugnare e una formulazione chiara, specifica e pertinente dei motivi di critica. L’inammissibilità del ricorso generico non è una mera formalità, ma un presidio essenziale per il corretto funzionamento della giustizia penale.

Perché un ricorso può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile quando è privo dei requisiti prescritti dalla legge, come nel caso di un motivo di appello ‘generico e aspecifico’ che non indica chiaramente gli elementi e le ragioni della critica alla sentenza impugnata, in violazione dell’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘generico e aspecifico’?
Significa che il motivo non è sufficientemente dettagliato e non si confronta specificamente con le argomentazioni della sentenza impugnata. Manca di correlazione tra le ragioni della decisione criticata e quelle dell’impugnazione, non consentendo al giudice di individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio controllo.

Quali sono le conseguenze della dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta che il ricorso non venga esaminato nel merito. Inoltre, come stabilito nel caso di specie, la parte ricorrente viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma pecuniaria in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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