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Inammissibilità ricorso generico: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 5572/2025, ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso in quanto privo di motivi specifici. La decisione sottolinea che un’impugnazione deve contenere una critica argomentata e puntuale al provvedimento contestato, non essendo sufficiente una generica lamentela. In mancanza di precise ragioni di diritto e di fatto, si configura una situazione di inammissibilità del ricorso generico, che comporta la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità ricorso generico: Quando l’Appello non è Abbastanza Specifico

L’esito di un processo non dipende solo dalla fondatezza delle proprie ragioni, ma anche dal rigore con cui queste vengono presentate nelle sedi opportune. Un principio fondamentale del diritto processuale penale è che ogni impugnazione deve essere specifica e dettagliata. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce con forza questo concetto, dichiarando l’inammissibilità ricorso generico e condannando il ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione. Questo caso offre uno spunto cruciale per comprendere l’importanza di redigere atti di impugnazione in modo tecnicamente ineccepibile.

Il Contesto del Caso Giudiziario

La vicenda trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Venezia. L’appellante, anziché articolare una critica strutturata alla decisione dei giudici di secondo grado, si era limitato a lamentare il proprio mancato proscioglimento ai sensi dell’articolo 129 del codice di procedura penale. Il suo ricorso, tuttavia, era privo di qualsiasi indicazione specifica sulle ragioni di diritto e sugli elementi di fatto che avrebbero dovuto sostenere la sua richiesta. In sostanza, l’atto si configurava come una mera espressione di dissenso, piuttosto che come un’impugnazione tecnicamente valida.

La Decisione della Corte di Cassazione sull’inammissibilità del ricorso generico

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, chiamata a pronunciarsi, ha risolto la questione in modo netto e conforme a un orientamento giurisprudenziale consolidato. I giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile. La Corte ha stabilito che la funzione tipica dell’impugnazione è quella di una “critica argomentata” del provvedimento che si contesta. Tale critica deve realizzarsi attraverso la presentazione di motivi che, a pena di inammissibilità, devono indicare in modo specifico le ragioni di diritto e gli elementi di fatto a sostegno della richiesta. Un ricorso che non soddisfa questi requisiti non può essere esaminato nel merito.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione dell’ordinanza si fonda su un principio cardine del sistema processuale penale, sancito dagli articoli 581 e 591 del codice di procedura penale. La Corte ha richiamato una propria precedente pronuncia (Sez. 6, n. 8700 del 21/1/2013) per ribadire che “contenuto essenziale dell’atto di impugnazione è, pertanto, innanzitutto e indefettibilmente il confronto puntuale (…) con le argomentazioni del provvedimento il cui dispositivo si contesta”.

Nel caso specifico, il ricorrente non aveva operato tale confronto. Si era limitato a enunciare una doglianza generica, omettendo di spiegare perché, sulla base di specifiche norme di legge o di precisi elementi fattuali emersi nel processo, la Corte d’Appello avrebbe errato. Questa carenza ha reso il ricorso non uno strumento di giustizia, ma un atto sterile, incapace di attivare validamente il giudizio di legittimità. Di conseguenza, l’inammissibilità del ricorso generico è stata la logica e inevitabile conclusione.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Decisione

La decisione della Cassazione ha importanti implicazioni pratiche per avvocati e assistiti. Essa serve come monito sulla necessità di redigere atti di impugnazione con la massima cura e precisione. Non è sufficiente essere convinti della propria ragione; è indispensabile saperla argomentare secondo le regole del diritto. Un ricorso generico non solo è inutile per ottenere la riforma di una sentenza sfavorevole, ma produce anche conseguenze economiche negative: la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro. Questo provvedimento riafferma che il diritto di impugnazione è un diritto da esercitare con serietà e competenza tecnica, non un’opportunità per manifestare un semplice e sterile disaccordo.

Perché un ricorso può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando manca dei requisiti formali e sostanziali previsti dalla legge. Come stabilito nel provvedimento, ciò accade se non indica specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che lo sostengono.

Cosa si intende per ricorso ‘generico’?
Un ricorso è considerato ‘generico’ quando si limita a esprimere un dissenso verso la decisione impugnata senza sviluppare una critica argomentata e un confronto puntuale con le motivazioni del provvedimento contestato.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata quantificata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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