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Inammissibilità ricorso generico: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sulla genericità e indeterminatezza dell’unico motivo di ricorso, che non specificava gli elementi a base della censura. Tale carenza viola i requisiti dell’art. 581 cod. proc. pen., impedendo al giudice di valutare i rilievi. La conseguenza è la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma alla Cassa delle ammende, confermando il principio dell’inammissibilità del ricorso generico.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Generico: la Cassazione Stabilisce la Necessità di Specificità

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale della procedura penale: l’inammissibilità del ricorso generico. Questa decisione sottolinea l’importanza per l’appellante di formulare motivi di impugnazione chiari, specifici e dettagliati, pena l’impossibilità per il giudice di esaminare il caso nel merito. Analizziamo insieme questa pronuncia per comprenderne la portata e le implicazioni pratiche.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Palermo. L’atto di impugnazione si basava su un unico motivo, con il quale si contestava la correttezza della motivazione posta a fondamento della dichiarazione di responsabilità. Il ricorso è stato quindi sottoposto al vaglio della Suprema Corte di Cassazione per la valutazione della sua ammissibilità e fondatezza.

La Decisione della Corte: Focus sull’Inammissibilità del Ricorso Generico

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La Corte non è entrata nel merito della questione, ma si è fermata a una valutazione preliminare dell’atto di impugnazione. La decisione si fonda sulla constatazione che il motivo presentato era affetto da genericità e indeterminatezza, vizi che lo rendevano non conforme ai requisiti stabiliti dalla legge.

Le Motivazioni: la Violazione dell’Art. 581 del Codice di Procedura Penale

Le motivazioni dell’ordinanza sono chiare e si concentrano sul mancato rispetto di quanto prescritto dall’articolo 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Questa norma impone a chi presenta un’impugnazione di indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che la sorreggono.

Nel caso di specie, il ricorrente si era limitato a contestare la motivazione della sentenza impugnata in modo generico, senza indicare quali fossero gli specifici elementi (come prove non considerate o passaggi illogici nel ragionamento del giudice) che ne inficiavano la correttezza. Questo approccio, secondo la Cassazione, non permette al giudice dell’impugnazione di comprendere quali siano i rilievi mossi e, di conseguenza, di esercitare il proprio sindacato. Un ricorso formulato in questi termini è, per sua natura, inammissibile.

Conclusioni: L’Obbligo di Chiarezza e Specificità negli Atti Giudiziari

La decisione in esame ha importanti conseguenze pratiche. Anzitutto, riafferma che il diritto di impugnazione non può essere esercitato in modo vago o esplorativo. L’avvocato ha l’onere di redigere un atto che sia un vero e proprio strumento di critica puntuale e argomentata contro la decisione precedente. In mancanza di tale specificità, il ricorso non supererà il vaglio di ammissibilità.

In secondo luogo, la declaratoria di inammissibilità comporta per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria (in questo caso, tremila euro) a favore della Cassa delle ammende. Si tratta di una conseguenza economica non trascurabile che incentiva la presentazione di ricorsi ponderati e ben fondati. In sintesi, questa ordinanza serve da monito: la chiarezza e la precisione non sono solo virtù stilistiche, ma requisiti giuridici indispensabili per la validità di un atto di impugnazione.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il suo unico motivo era generico e indeterminato, privo dei requisiti specifici richiesti dall’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.

Cosa mancava nel ricorso per essere considerato valido?
Mancava l’indicazione degli elementi specifici che stavano alla base della censura contro la motivazione della sentenza, impedendo così al giudice di individuare i rilievi mossi e di esercitare il proprio controllo.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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