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Inammissibilità ricorso generico: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da quattro imputati contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sulla genericità del motivo di impugnazione, ritenuto non conforme all’art. 581 c.p.p. in quanto non specificava i rilievi critici contro la motivazione della sentenza precedente. Di conseguenza, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese e di una sanzione.

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Pubblicato il 15 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso: Quando la Genericità Costa Caro

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione penale ribadisce un principio cardine del processo: l’inammissibilità del ricorso quando i motivi sono formulati in modo vago e non specifico. Questo caso serve da monito sull’importanza di redigere atti di impugnazione chiari e dettagliati, poiché la superficialità può portare non solo al rigetto dell’istanza, ma anche a sanzioni economiche.

I Fatti del Processo

Quattro individui, condannati in secondo grado dalla Corte d’Appello di Venezia, decidevano di contestare la sentenza proponendo ricorso per Cassazione tramite il loro difensore. L’impugnazione si basava su un unico motivo, comune a tutti i ricorrenti, con cui si contestava la correttezza della motivazione posta a fondamento della loro dichiarazione di responsabilità.

La Decisione della Corte e l’Inammissibilità del Ricorso

La Suprema Corte, esaminato l’atto, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso. La decisione non è entrata nel merito della questione, ovvero non ha valutato se i ricorrenti avessero torto o ragione, ma si è fermata a un controllo preliminare sulla forma e la sostanza dell’atto di impugnazione. La Corte ha ritenuto che il motivo presentato fosse affetto da “genericità per indeterminatezza”, violando così i requisiti prescritti dalla legge.

L’Art. 581 c.p.p. e i Requisiti di Specificità

Il provvedimento fa esplicito riferimento all’articolo 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che l’atto di impugnazione deve contenere, a pena di inammissibilità, l’enunciazione specifica delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta. In altre parole, non è sufficiente lamentarsi genericamente della sentenza, ma è necessario indicare con precisione quali parti della motivazione si contestano e perché si ritengono errate.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha spiegato che il ricorso era inammissibile perché, di fronte a una motivazione della sentenza d’appello ritenuta “logicamente corretta”, l’atto di impugnazione non indicava gli elementi specifici che stavano alla base della censura. Il difensore si era limitato a una contestazione generale, senza permettere al giudice dell’impugnazione di individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio sindacato. Un motivo di ricorso così formulato non mette la Corte nelle condizioni di comprendere quale sia il vizio di legittimità lamentato, rendendo di fatto impossibile l’esame nel merito. Mancava, in sostanza, un confronto puntuale e critico con le argomentazioni della sentenza impugnata.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La conclusione del procedimento è stata netta: ricorsi inammissibili e condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa decisione sottolinea un’importante lezione pratica per chiunque affronti un processo penale: la fase dell’impugnazione richiede la massima precisione. Un ricorso non è un semplice atto di dissenso, ma un’analisi tecnica e argomentata che deve smontare, punto per punto, le ragioni del giudice precedente. In assenza di tale specificità, il rischio concreto è che il ricorso venga respinto per motivi procedurali, precludendo ogni possibilità di revisione della condanna e comportando ulteriori costi.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo presentato era ‘generico per indeterminatezza’, in quanto non specificava in modo chiaro e dettagliato le critiche mosse alla motivazione della sentenza impugnata, violando i requisiti dell’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.

Quali sono le conseguenze per i ricorrenti a seguito della decisione?
In conseguenza della dichiarazione di inammissibilità, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa richiede la legge per presentare un motivo di ricorso valido?
La legge richiede che i motivi di ricorso siano specifici. L’atto di impugnazione deve indicare chiaramente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono la richiesta, consentendo al giudice di individuare con precisione i punti della decisione impugnata che vengono contestati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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