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Inammissibilità ricorso generico: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso avverso un’ordinanza che confermava la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. La decisione si fonda sul principio dell’inammissibilità del ricorso generico, poiché il motivo di appello non specificava le violazioni di legge in modo puntuale e mirava a una nuova valutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità. La Corte ha inoltre stabilito che l’omessa valutazione di una memoria difensiva non comporta automaticamente la nullità del provvedimento, specialmente se non si dimostra come essa avrebbe potuto alterare l’esito della decisione.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Generico: Quando l’Appello Non Supera l’Esame della Cassazione

Presentare un ricorso in Cassazione richiede rigore e precisione. Non è sufficiente contestare una decisione; è necessario articolarne i motivi in modo specifico, indicando le norme violate e le ragioni giuridiche a sostegno. La sentenza n. 8996/2024 della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come la mancanza di specificità porti all’inammissibilità del ricorso generico, con conseguenze significative per il ricorrente. Questo caso evidenzia l’importanza di una difesa tecnicamente ineccepibile e i limiti del sindacato di legittimità.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un’ordinanza del Tribunale del riesame che aveva respinto l’appello contro un provvedimento applicativo della misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’imputato, ritenendo ingiusta tale decisione, ha proposto ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo che denunciava una generica violazione di legge e vizi di motivazione.

Nel suo ricorso, l’imputato lamentava, tra le altre cose, la mancata valutazione di una memoria difensiva, sostenendo che ciò avesse inficiato la correttezza della decisione. Sia la Procura Generale che la difesa hanno presentato le proprie argomentazioni per iscritto, ma l’esito finale ha penalizzato l’approccio difensivo.

Le Motivazioni della Cassazione e l’Inammissibilità del Ricorso Generico

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, basando la sua decisione su principi consolidati della procedura penale. L’analisi dei giudici si è concentrata sulla struttura stessa del motivo di ricorso, ritenuto del tutto generico.

La Genericità come Causa di Inammissibilità

Il primo e fondamentale punto su cui la Corte ha insistito è la totale genericità dell’impugnazione. Il ricorrente non aveva indicato puntualmente quale fosse la violazione di legge integrata, né aveva fornito argomentazioni giuridiche specifiche a supporto delle sue tesi. Citare articoli di legge senza spiegare come e perché la decisione impugnata li abbia violati non costituisce un motivo di ricorso valido. L’inammissibilità del ricorso generico scatta proprio quando l’atto si limita a una critica vaga, senza confrontarsi analiticamente con le ragioni esposte nel provvedimento contestato.

Il Divieto di Rivalutazione dei Fatti

Un altro aspetto cruciale è la distinzione tra vizio di motivazione e riesame del merito. La Corte ha chiarito che il ricorrente, in realtà, non lamentava una motivazione illogica o carente, ma una decisione che riteneva “sbagliata” sulla base di una diversa valutazione delle prove. Questo tipo di censura è precluso in sede di legittimità. La Cassazione non è un terzo grado di giudizio in cui si possono rivalutare i fatti; il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione, non sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito.

L’Irrilevanza della Memoria Difensiva Non Valutata

Infine, la Corte ha affrontato la questione della memoria difensiva che si assumeva non esaminata. I giudici hanno stabilito che l’omessa valutazione di una memoria non determina di per sé una nullità. Può, al più, incidere sulla congruità della motivazione. Tuttavia, per far valere tale vizio, è onere del ricorrente dimostrare che l’acquisizione e la valutazione di quella memoria avrebbero portato a un esito diverso. Nel caso di specie, la stessa difesa aveva ammesso che la memoria non conteneva elementi nuovi, ma si limitava a sviluppare argomenti già esposti. Di conseguenza, la sua mancata considerazione è stata ritenuta irrilevante ai fini della decisione, rendendo la censura sterile e rafforzando il giudizio di inammissibilità del ricorso generico.

Conclusioni

La sentenza in esame rappresenta un importante monito per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione. Le impugnazioni devono essere formulate con estrema precisione tecnica, specificando le norme violate e le ragioni di diritto in modo chiaro e argomentato. Un ricorso generico, che si limita a contestare l’esito del giudizio di merito senza individuare vizi specifici di legittimità, è destinato a essere dichiarato inammissibile. Le conseguenze non sono solo procedurali, ma anche economiche: il ricorrente, infatti, è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una cospicua somma in favore della cassa delle ammende, a causa della colpa nell’aver promosso un ricorso privo dei requisiti minimi di ammissibilità.

Quando un ricorso in Cassazione è considerato ‘generico’?
Un ricorso è considerato generico quando non indica in modo puntuale e specifico quali norme di legge sarebbero state violate e per quali motivi, limitandosi a una critica generale della decisione impugnata o tentando di ottenere una nuova valutazione dei fatti.

L’omessa valutazione di una memoria difensiva causa la nullità del provvedimento?
No, secondo la Corte, l’omessa valutazione di una memoria difensiva non determina automaticamente la nullità del provvedimento. Per essere rilevante, il ricorrente deve dimostrare che la valutazione di tale memoria avrebbe portato a un esito diverso della decisione.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, il ricorrente è condannato al pagamento delle spese del procedimento e, se si ravvisa una colpa nella proposizione del ricorso, anche al versamento di una somma di denaro in favore della cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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