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Inammissibilità ricorso: conseguenze in Cassazione

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso presentato contro un provvedimento del Tribunale di Gela. La decisione ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro. Il caso evidenzia le gravi conseguenze procedurali e finanziarie derivanti dalla presentazione di un ricorso privo dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 22 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: Le Conseguenze di un Appello Respinto in Cassazione

L’ordinanza in commento, emessa dalla Corte di Cassazione, offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Questo concetto, sebbene tecnico, ha implicazioni pratiche molto significative per chiunque decida di impugnare un provvedimento giudiziario. Analizziamo insieme la vicenda e le sue ripercussioni.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato da un soggetto avverso un’ordinanza emessa dal Tribunale di Gela in data 20 novembre 2024. Non disponendo del testo integrale del provvedimento impugnato, non è possibile entrare nei dettagli della questione di merito. Ciò che è centrale, tuttavia, è che il ricorrente ha deciso di portare la questione all’attenzione della Suprema Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio del nostro ordinamento.

La Decisione della Corte e l’Inammissibilità del Ricorso

La Corte di Cassazione, dopo aver ricevuto il ricorso, non è entrata nel merito della questione. Invece di valutare se il Tribunale di Gela avesse ragione o torto, i giudici si sono fermati a un livello precedente, dichiarando l’appello semplicemente ‘inammissibile’.

Questa decisione significa che il ricorso non possedeva i requisiti minimi, formali o sostanziali, che la legge richiede per poter essere esaminato. La pronuncia di inammissibilità del ricorso è una sorta di ‘sbarramento’ processuale che impedisce al giudice dell’impugnazione di procedere con la valutazione dei motivi presentati.

Le Motivazioni

L’estratto dell’ordinanza non esplicita le ragioni specifiche che hanno condotto alla declaratoria di inammissibilità. Tuttavia, in via generale, un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per svariate ragioni, tra cui:

* Mancanza di motivi specifici: quando l’atto di ricorso non articola critiche chiare e precise al provvedimento impugnato.
* Proposizione di questioni di fatto: la Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Non può rivalutare i fatti del processo, ma solo verificare la corretta applicazione della legge. Un ricorso che chiede una nuova valutazione dei fatti è inammissibile.
* Tardività: il ricorso è stato presentato oltre i termini perentori stabiliti dalla legge.

La conseguenza principale di questa pronuncia è che il provvedimento del Tribunale di Gela è diventato definitivo e non più contestabile.

Le Conclusioni

Le implicazioni pratiche di questa ordinanza sono severe e fungono da monito. La dichiarazione di inammissibilità del ricorso non è priva di conseguenze. Nel caso di specie, il ricorrente è stato condannato a:

1. Pagare le spese processuali relative al giudizio di Cassazione.
2. Versare la somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa sanzione pecuniaria è prevista proprio per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano il sistema giudiziario. La decisione sottolinea l’importanza di affidarsi a professionisti competenti per valutare attentamente i presupposti di un’impugnazione prima di procedere, al fine di evitare non solo la conferma della decisione sfavorevole, ma anche un significativo aggravio di costi.

Cosa significa quando un ricorso è dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non esamina il contenuto e le ragioni dell’appello perché mancano i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge. Di conseguenza, la decisione del giudice precedente diventa definitiva.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente in questo caso?
Il ricorrente è stato condannato a pagare sia le spese del processo sia un’ulteriore somma di 3.000 euro a titolo di sanzione, da versare alla Cassa delle ammende.

L’ordinanza spiega perché il ricorso era inammissibile?
No, il testo fornito è un estratto che riporta solo la decisione finale (declaratoria di inammissibilità e condanna alle spese), senza specificare le motivazioni giuridiche che hanno portato a tale conclusione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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