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Inammissibilità ricorso: conseguenze e sanzioni

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità del ricorso presentato contro un’ordinanza del Tribunale di Salerno. La decisione comporta la condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, a causa della colpa ravvisata nella proposizione di un’impugnazione inammissibile.

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Pubblicato il 1 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso: Le Conseguenze di un’Impugnazione Inefficace

L’ordinanza in esame, emessa dalla settima sezione penale della Corte di Cassazione, offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione di un’impugnazione priva dei requisiti di legge. Quando si verifica una situazione di inammissibilità del ricorso, le implicazioni per la parte che lo ha proposto non si limitano a una semplice mancata revisione della decisione, ma possono estendersi a significative sanzioni economiche. Analizziamo questa decisione per comprendere meglio la logica giuridica e le sue ricadute pratiche.

I Fatti alla Base della Decisione

Il caso ha origine da un ricorso presentato da una persona avverso un’ordinanza emessa dal Tribunale di Salerno in data 18/02/2025. Il ricorso è stato sottoposto al vaglio della Suprema Corte di Cassazione, la quale, dopo aver sentito la relazione del Consigliere designato e dato avviso alle parti, è giunta a una pronuncia di carattere prettamente processuale, senza entrare nel merito della questione sollevata.

La Pronuncia della Corte e l’Inammissibilità del Ricorso

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso. Questo significa che i giudici non hanno esaminato la fondatezza delle ragioni esposte dalla ricorrente, ma si sono fermati a una valutazione preliminare, riscontrando un vizio o una carenza tale da impedire la prosecuzione del giudizio. Sebbene il testo dell’ordinanza non espliciti i motivi specifici dell’inammissibilità, si fa riferimento a un importante principio stabilito dalle Sezioni Unite con la sentenza n. 37345 del 2015.

Le Motivazioni della Condanna Pecuniaria

La conseguenza diretta della dichiarazione di inammissibilità è stata la condanna della ricorrente a una duplice sanzione economica. In primo luogo, il pagamento delle spese processuali, un onere che grava sulla parte la cui iniziativa giudiziaria si rivela infruttuosa. In secondo luogo, e di maggior rilievo, la condanna al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Quest’ultima sanzione non è automatica, ma consegue a una precisa valutazione da parte del giudice. La Corte ha infatti specificato che la condanna è stata disposta “in mancanza di elementi atti a escludere la colpa nella determinazione della causa di inammissibilità”. Ciò significa che la presentazione di un ricorso inammissibile è considerata, in linea di principio, un atto colposo. Spetta alla parte ricorrente dimostrare l’esistenza di circostanze eccezionali che possano giustificare l’errore commesso. In assenza di tale prova, la colpa si presume, e la sanzione pecuniaria viene irrogata come una sorta di deterrente contro impugnazioni avventate o dilatorie, che impegnano inutilmente il sistema giudiziario.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale penale: l’accesso ai mezzi di impugnazione è un diritto che deve essere esercitato con responsabilità e perizia tecnica. L’inammissibilità del ricorso non è un mero tecnicismo, ma una barriera posta a tutela dell’efficienza della giustizia. La decisione della Cassazione serve da monito: un’impugnazione non può essere un tentativo generico, ma deve basarsi su motivi solidi e conformi alle norme procedurali. In caso contrario, il rischio non è solo quello di vedere confermata la decisione impugnata, ma anche di incorrere in sanzioni economiche che possono essere anche molto onerose.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione nel caso in esame?
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dalla ricorrente.

Quali sono le conseguenze economiche per la ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
La ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Perché la ricorrente è stata condannata anche al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende?
Perché non sono emersi elementi in grado di escludere la sua colpa nel aver causato l’inammissibilità del ricorso. La legge presume la colpa in questi casi, salvo prova contraria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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