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Inammissibilità ricorso: condanna alle spese e multa

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da un cittadino straniero contro una sentenza della Corte d’Appello di Torino. A seguito della decisione di inammissibilità ricorso, il proponente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 3 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: Le Conseguenze di un Appello Respinto in Cassazione

L’ordinanza della Corte di Cassazione che analizziamo oggi offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione di un’impugnazione priva dei requisiti di legge. Il concetto di inammissibilità ricorso è fondamentale nel diritto processuale, poiché rappresenta un filtro che impedisce ai giudici di grado superiore di esaminare nel merito questioni che non sono state sollevate correttamente. In questo caso, la Suprema Corte non solo ha respinto l’appello, ma ha anche imposto sanzioni economiche significative al ricorrente.

Il Contesto del Caso Giudiziario

La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino. Il ricorrente, un cittadino di origine albanese, contestava la decisione dei giudici di secondo grado, cercando di ottenere una riforma della pronuncia a lui sfavorevole. Il caso è stato assegnato alla Settima Sezione Penale della Suprema Corte per la trattazione.

La Decisione della Corte e l’Inammissibilità del Ricorso

La Corte di Cassazione, dopo aver esaminato gli atti, ha emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato l’inammissibilità ricorso. Questa decisione implica che i giudici non sono entrati nel merito della questione sollevata dal ricorrente, ma si sono fermati a una valutazione preliminare. Hanno riscontrato che l’atto di impugnazione mancava dei presupposti formali o sostanziali necessari per poter essere giudicato.

Le conseguenze di tale pronuncia sono state immediate e gravose per il ricorrente. La Corte ha infatti disposto:

1. La condanna al pagamento delle spese processuali, ovvero tutti i costi relativi al procedimento in Cassazione.
2. La condanna al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, un’ulteriore sanzione pecuniaria prevista proprio per i casi di ricorso inammissibile.

Le Motivazioni

Sebbene il testo dell’ordinanza sia sintetico, il riferimento a una precedente sentenza di legittimità (Cass. n. 25439/2017) chiarisce che la decisione si fonda su principi giurisprudenziali consolidati. La dichiarazione di inammissibilità non è una decisione arbitraria, ma la conseguenza diretta del mancato rispetto delle norme che regolano l’accesso al giudizio di Cassazione. Tali norme sono poste a garanzia del corretto funzionamento della giustizia e per evitare un uso strumentale o dilatorio delle impugnazioni. La Corte ha quindi rilevato che il ricorso non superava il vaglio preliminare, rendendo superflua ogni discussione sul fondo della vicenda.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio cruciale: l’accesso alla giustizia, specialmente ai suoi gradi più alti, è subordinato al rispetto di regole precise. La dichiarazione di inammissibilità ricorso non è una mera formalità, ma una decisione che preclude l’esame del merito e comporta sanzioni economiche. Per i cittadini e i loro difensori, ciò sottolinea l’importanza di redigere atti di impugnazione solidi e conformi alla legge, per evitare non solo una sconfitta processuale, ma anche un aggravio di costi.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che il ricorso non può essere esaminato nel merito dal giudice perché manca dei requisiti previsti dalla legge. La decisione si ferma a una valutazione preliminare che ne impedisce la prosecuzione, senza analizzare il contenuto della questione.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
Come stabilito in questo caso, la parte che ha proposto il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, qui pari a 3.000 euro, in favore della Cassa delle ammende.

La Corte di Cassazione ha esaminato i fatti del caso per prendere questa decisione?
No, dichiarando l’inammissibilità del ricorso, la Corte non è entrata nel merito dei fatti. La sua decisione si è basata esclusivamente su una valutazione preliminare della conformità dell’atto di impugnazione ai requisiti legali e procedurali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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