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Inammissibilità ricorso: condanna alle spese

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato contro una sentenza del Tribunale. A seguito di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di quattromila euro alla Cassa delle ammende, evidenziando le serie conseguenze di un’impugnazione non valida.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: le Conseguenze della Decisione della Cassazione

L’ordinanza in esame, emessa dalla Corte di Cassazione, offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione di un’impugnazione priva dei requisiti di legge. La decisione sancisce l’inammissibilità del ricorso proposto da un soggetto avverso una sentenza del Tribunale di Brescia, stabilendo importanti conseguenze economiche a suo carico. Questo caso sottolinea l’importanza fondamentale di una corretta impostazione processuale nei gradi più alti di giudizio.

I Fatti del Caso

Un individuo, condannato con una sentenza emessa dal Tribunale di Brescia in data 15 gennaio 2025, ha deciso di impugnare tale decisione presentando ricorso per Cassazione. La Suprema Corte, riunitasi in udienza il 13 maggio 2025, ha esaminato la richiesta avanzata dal ricorrente.

Tuttavia, l’esame non è entrato nel merito della questione, ossia non ha valutato se la sentenza di primo grado fosse giusta o sbagliata. L’analisi si è fermata a un livello preliminare, quello dei requisiti formali e sostanziali dell’atto di impugnazione.

La Decisione della Corte: Focus sull’Inammissibilità Ricorso

La Corte di Cassazione, attraverso un’ordinanza, ha emesso un verdetto puramente processuale. Ha dichiarato il ricorso ‘inammissibile’. Questo significa che l’impugnazione non è stata ritenuta idonea a essere discussa nel merito, probabilmente per vizi di forma, carenza dei motivi previsti dalla legge o altre irregolarità procedurali.

La conseguenza diretta di questa declaratoria è duplice e severa:
1. La sentenza del Tribunale di Brescia diventa definitiva.
2. Il ricorrente viene condannato al pagamento non solo delle spese del procedimento, ma anche di una sanzione pecuniaria.

Le Sanzioni Economiche Accessorie

Oltre al pagamento delle spese processuali, la Corte ha condannato il ricorrente a versare la somma di quattromila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione non ha natura risarcitoria, ma punitiva, e serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi infondati o proposti senza il rispetto delle regole procedurali, che congestionano il sistema giudiziario.

Le Motivazioni

L’ordinanza, per sua natura sintetica, non esplicita nel dettaglio le ragioni specifiche che hanno portato alla dichiarazione di inammissibilità. Tuttavia, la motivazione di un provvedimento di questo tipo risiede implicitamente nel mancato rispetto dei presupposti che la legge richiede per l’accesso al giudizio di legittimità. Le cause di inammissibilità sono tassative e possono includere, ad esempio, la presentazione del ricorso fuori termine, la mancanza di motivi specifici di impugnazione tra quelli consentiti, o la proposizione di questioni di mero fatto, non valutabili in sede di Cassazione.

La decisione di condannare il ricorrente alle spese e a una sanzione pecuniaria è motivata dalla necessità di sanzionare l’abuso dello strumento processuale, che ha causato un inutile dispendio di risorse per l’amministrazione della giustizia.

Le Conclusioni

In conclusione, questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’accesso alla Corte di Cassazione è un rimedio straordinario, soggetto a regole rigorose. La dichiarazione di inammissibilità del ricorso non è una mera formalità, ma un esito che comporta conseguenze pratiche e finanziarie significative per chi lo subisce. La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende agisce come un deterrente, sottolineando che il diritto di impugnazione deve essere esercitato con responsabilità e cognizione tecnica. Questo caso serve da monito sull’importanza di affidarsi a una difesa competente per valutare attentamente i presupposti di un ricorso prima di presentarlo.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Significa che la Corte non ha esaminato il merito della questione perché il ricorso non rispettava i requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge. Di conseguenza, la sentenza impugnata diventa definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente in questo caso?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di euro quattromila in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver presentato un ricorso non valido.

L’ordinanza spiega perché il ricorso è stato ritenuto inammissibile?
No, il testo dell’ordinanza si limita a dichiarare l’inammissibilità e a stabilire le relative condanne economiche. Le ragioni specifiche risiedono nel mancato rispetto delle norme procedurali che regolano il ricorso per Cassazione, ma non sono dettagliate nel provvedimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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