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Inammissibilità ricorso: condanna a spese e sanzione

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. A causa di questa dichiarazione di inammissibilità ricorso, la parte ricorrente è stata condannata, ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale, al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: Le Conseguenze Economiche secondo la Cassazione

L’inammissibilità ricorso è un concetto cruciale nel diritto processuale penale, le cui conseguenze possono essere molto onerose per chi decide di impugnare una sentenza. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce con chiarezza quali siano gli esiti di un ricorso che non supera il vaglio preliminare di ammissibilità, applicando rigorosamente le sanzioni previste dalla legge. Analizziamo insieme questa decisione per capire le implicazioni pratiche per i cittadini.

I Fatti del Caso

Il caso in esame ha origine dal ricorso presentato da un’imputata avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari nell’ottobre 2023. La ricorrente ha deciso di portare la questione dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, per contestare la decisione dei giudici di merito. Il procedimento è giunto quindi all’udienza preliminare davanti alla Settima Sezione Penale della Corte.

La Decisione della Corte sull’Inammissibilità Ricorso

Dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere designato e aver esaminato gli atti, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza secca e decisa: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa declaratoria non entra nel merito della questione, ovvero non stabilisce se la ricorrente avesse torto o ragione sui fatti contestati. La decisione si ferma a un livello precedente, constatando che l’atto di impugnazione mancava dei requisiti necessari per poter essere esaminato.

Di conseguenza, la Corte ha condannato la ricorrente a due sanzioni economiche distinte:
1. Il pagamento delle spese processuali sostenute.
2. Il versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Pronuncia

La motivazione alla base della condanna economica è direttamente collegata alla dichiarazione di inammissibilità ricorso. Il provvedimento chiarisce che a tale esito “conseguono le pronunce di cui all’art. 616 cod. proc. pen.”. Questo articolo del codice di procedura penale funge da deterrente contro la presentazione di ricorsi infondati, pretestuosi o tecnicamente errati. La norma stabilisce, infatti, che quando la Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso, la parte privata che lo ha proposto deve essere condannata non solo al pagamento delle spese del procedimento, ma anche al versamento di una somma a favore della Cassa delle ammende. La somma, discrezionalmente determinata dai giudici in base alla gravità della colpa nell’aver promosso il ricorso, serve a sanzionare l’abuso dello strumento processuale che ha impegnato inutilmente la macchina della giustizia.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza, pur nella sua brevità, è un monito importante. Chiunque intenda presentare un ricorso in Cassazione deve essere consapevole dei rischi economici connessi. L’inammissibilità ricorso non è un’eventualità remota, ma una conseguenza concreta quando l’impugnazione non è supportata da validi motivi di diritto o presenta vizi formali. La condanna al pagamento di una sanzione pecuniaria, che nel caso di specie ammonta a 3.000 euro, rappresenta un costo significativo che si aggiunge alle spese legali. Pertanto, è fondamentale affidarsi a un legale esperto che possa valutare attentamente le reali possibilità di successo prima di intraprendere un’azione legale così complessa e potenzialmente onerosa.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile, la parte che lo ha proposto viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria in caso di inammissibilità del ricorso?
Nel caso specifico esaminato dall’ordinanza, la sanzione è stata fissata in 3.000 euro. L’importo è stabilito discrezionalmente dalla Corte in base alle circostanze del caso.

La dichiarazione di inammissibilità entra nel merito della questione?
No, la dichiarazione di inammissibilità è una decisione di carattere procedurale. La Corte non valuta se il ricorrente abbia ragione o torto sui fatti, ma si limita a constatare che il ricorso non possiede i requisiti di legge per essere esaminato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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