Ricorso in Cassazione: Quando è Inammissibile e Quali Sono le Conseguenze?
L’esito di un processo penale può culminare con un ricorso alla Suprema Corte di Cassazione. Tuttavia, non tutti i ricorsi vengono esaminati nel merito. Un’ordinanza recente ci offre lo spunto per analizzare il concetto di inammissibilità ricorso Cassazione e le sue pesanti conseguenze economiche per chi lo propone. Comprendere questi meccanismi è fondamentale per capire perché un ricorso possa essere respinto prima ancora di essere discusso.
I Fatti del Caso: un Ricorso Respinto in Partenza
Il caso in esame ha origine dal ricorso presentato da un individuo contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli. L’imputato, sperando di ottenere una revisione della decisione a lui sfavorevole, ha adito la Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. Tuttavia, il suo tentativo si è scontrato con una pronuncia preliminare da parte della Suprema Corte.
La Decisione della Corte sulla Inammissibilità del Ricorso
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato il ricorso ‘inammissibile’. Questa decisione, pur essendo molto sintetica, ha effetti drastici e definitivi. La Corte non è entrata nel merito delle questioni sollevate dal ricorrente, ma si è fermata a una valutazione preliminare che ha impedito la prosecuzione del giudizio.
La conseguenza diretta di questa declaratoria di inammissibilità è stata duplice:
1. Condanna alle spese processuali: il ricorrente è stato obbligato a pagare tutti i costi sostenuti dallo Stato per la gestione del suo ricorso.
2. Sanzione pecuniaria: Oltre alle spese, è stato condannato a versare la somma di tremila euro alla Cassa delle ammende, un ente che finanzia progetti di reinserimento per i detenuti.
Le Motivazioni dell’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione
L’ordinanza in esame non esplicita i motivi specifici dell’inammissibilità, come spesso accade in provvedimenti di questo tipo. Tuttavia, la legge processuale penale stabilisce chiaramente i casi in cui un ricorso in Cassazione non può essere accolto. Generalmente, l’inammissibilità deriva da vizi che possono riguardare la forma o la sostanza dell’atto.
Tra le cause più comuni vi sono:
* Mancanza dei motivi specifici: il ricorso non può essere una generica lamentela, ma deve indicare con precisione quali norme di legge si ritengono violate e perché.
* Proposizione di questioni di fatto: la Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Non può rivalutare i fatti del processo (ad esempio, riconsiderare la credibilità di un testimone), ma solo verificare la corretta applicazione della legge.
* Vizi formali: errori nella presentazione del ricorso, come il mancato rispetto dei termini o la mancanza della firma di un avvocato abilitato al patrocinio in Cassazione.
La decisione della Corte, quindi, si fonda sulla constatazione che il ricorso presentato non superava questo vaglio preliminare, rendendo inutile e impossibile qualsiasi discussione sul contenuto della sentenza d’appello.
Le Conclusioni: l’Importanza di un Ricorso Ben Fondato
Questa pronuncia sottolinea un principio cruciale: adire la Corte di Cassazione non è un’opzione da percorrere alla leggera. Un ricorso infondato o redatto senza rispettare i rigidi requisiti procedurali non solo non ha alcuna possibilità di successo, ma comporta anche significative conseguenze economiche. La condanna al pagamento delle spese e della sanzione alla Cassa delle ammende serve proprio a scoraggiare impugnazioni dilatorie o palesemente infondate.
Per il cittadino, ciò significa che la decisione di impugnare una sentenza deve essere attentamente ponderata insieme a un legale esperto, che possa valutare realisticamente le possibilità di successo e redigere un atto che rispetti tutti i criteri di ammissibilità richiesti dalla legge.
Cosa succede quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso penale inammissibile?
La persona che ha presentato il ricorso (il ricorrente) viene condannata a pagare le spese processuali e a versare una sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende. Nel caso specifico, l’importo della sanzione era di tremila euro.
La Corte ha esaminato le ragioni dell’imputato nel merito?
No. Una dichiarazione di inammissibilità significa che la Corte non ha esaminato il contenuto del ricorso, ma lo ha respinto per motivi procedurali o per la mancanza dei requisiti previsti dalla legge.
Qual è l’effetto finale di questa ordinanza per il ricorrente?
L’ordinanza rende definitiva la sentenza della Corte d’Appello precedentemente impugnata. Oltre a ciò, il ricorrente deve sostenere l’onere finanziario delle spese processuali e della sanzione di tremila euro.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 21215 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 21215 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 23/04/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato a OTTAVIANO il 15/08/1969
avverso la sentenza del 09/05/2024 della CORTE APPELLO di NAPOLI udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
OSSERVA
1. Rilevato che NOME COGNOME ricorre avverso la sentenza della Corte di Appello di
Napoli, che ha confermato la sentenza del giudice di primo grado in ordine alla ritenuta responsabilità dell’imputato per il delitto di bancarotta fraudolenta
patrimoniale impropria;
2. Considerato che il primo ed unico motivo di ricorso, con il quale il ricorrente denunzia vizi di motivazione in ordine all’affermazione di responsabilità, è
estremamente generico e assertivo, perché privo dei requisiti prescritti dall’art. 581, comma 1, lett. c) cod. proc. pen. in quanto, a fronte di una motivazione della
sentenza impugnata logicamente corretta (si vedano pag. 6 e 7 della sentenza impugnata), non indica gli elementi che sono alla base della censura formulata, non
consentendo al giudice dell’impugnazione di individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio sindacato;
Ritenuto, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di tremila euro in favore della cassa delle ammende.
Così deciso 23 aprile 2025