Inammissibilità Ricorso Cassazione: Cosa Succede Quando l’Appello Viene Respinto
L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla dichiarazione di inammissibilità ricorso Cassazione. Questo provvedimento, pur nella sua brevità, sottolinea un principio fondamentale della procedura penale: non tutti i ricorsi arrivano a una discussione nel merito. Vediamo nel dettaglio cosa è successo e quali sono le implicazioni di una simile decisione.
I Fatti del Caso
Un soggetto, a seguito di una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino in data 12 novembre 2024, ha deciso di presentare ricorso presso la Suprema Corte di Cassazione. L’obiettivo era, presumibilmente, ottenere l’annullamento o la riforma della decisione di secondo grado. Il ricorso è stato assegnato alla Settima Sezione Penale della Corte per la sua valutazione.
La Decisione della Corte: un Filtro di Legittimità
La Corte di Cassazione, con ordinanza del 5 maggio 2025, non è entrata nel vivo della questione. Non ha valutato se le doglianze del ricorrente fossero fondate o meno. Al contrario, si è fermata a un controllo preliminare, dichiarando il ricorso ‘inammissibile’.
Questa decisione ha avuto due conseguenze economiche immediate e significative per il ricorrente:
1. Condanna al pagamento delle spese processuali: i costi sostenuti dallo Stato per il procedimento vengono addebitati a chi ha presentato un ricorso non valido.
2. Versamento di una somma alla Cassa delle ammende: la Corte ha inflitto una sanzione pecuniaria di tremila euro. Questa misura serve a sanzionare l’abuso dello strumento processuale e a finanziare programmi di reinserimento sociale.
Le conseguenze della dichiarazione di inammissibilità ricorso Cassazione
La principale conseguenza della dichiarazione di inammissibilità è che la sentenza impugnata diventa definitiva. Ogni possibilità di rimettere in discussione quella decisione attraverso i mezzi di impugnazione ordinari viene meno. Il provvedimento della Corte d’Appello acquisisce quindi piena e incontestabile efficacia.
Le Motivazioni
L’ordinanza non esplicita le ragioni specifiche dell’inammissibilità, come spesso accade in questo tipo di provvedimenti sintetici. Tuttavia, possiamo delineare le cause più comuni che portano a una tale pronuncia. Un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile, ad esempio, per la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge, per la proposizione di questioni di fatto che sono di competenza esclusiva dei giudici di merito, o per il mancato rispetto dei termini per la presentazione.
La Corte di Cassazione, infatti, è un giudice di legittimità, non di merito. Il suo compito non è rivalutare i fatti, ma assicurare la corretta applicazione della legge. Quando un ricorso tenta di ottenere una nuova valutazione delle prove o contesta la ricostruzione dei fatti senza evidenziare una chiara violazione di legge, è destinato a essere dichiarato inammissibile.
Le Conclusioni
Questa ordinanza ribadisce l’importanza di un approccio tecnico e rigoroso nella redazione di un ricorso per Cassazione. La decisione di impugnare una sentenza di secondo grado deve essere ponderata attentamente, con la consapevolezza che il vaglio di ammissibilità della Suprema Corte è estremamente severo. Affidarsi a un difensore esperto è cruciale per evitare non solo una pronuncia sfavorevole, ma anche le rilevanti conseguenze economiche che derivano da un ricorso presentato senza i requisiti di legge. La sanzione pecuniaria, in particolare, agisce da deterrente contro impugnazioni dilatorie o manifestamente infondate, proteggendo l’efficienza del sistema giudiziario.
Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione nel caso esaminato?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, senza quindi procedere all’esame del merito della questione.
Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso dichiarato inammissibile?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
La dichiarazione di inammissibilità significa che la Corte ha dato torto al ricorrente nel merito?
No. Significa che il ricorso non possedeva i requisiti di forma o di sostanza richiesti dalla legge per essere esaminato. La Corte non ha espresso alcuna valutazione sul fondamento delle ragioni del ricorrente.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 21403 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 21403 Anno 2025
Presidente: NOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 05/05/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME (CUI CODICE_FISCALE) nato a TORINO il 02/04/2000
avverso la sentenza del 12/11/2024 della CORTE APPELLO di TORINO
dato avviso alle parti
Udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
OSSERVA
Letto il ricorso proposto nell’interesse di Aron Sant’Ana Tolotti avverso la
sentenza in epigrafe;
gli atti e il provvedimento impugnato;
esaminati che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con procedura
ritenuto de
plano, perché proposto tardivamente, risultando dagli atti, il cui esame è imposto
dalla natura processuale della questione in scrutinio, qual è certamente la verifica officiosa della tempestività del ricorso (argomenta da S.U., n. 42792 del
31/10/2001, Policastro, Rv. 220092 – 01), che l’odierno ricorso è stato depositato il 14 gennaio 2025, oltre il termine di 45 giorni (30 più 15) decorrenti dal 27
novembre 2024 (data entro cui doveva essere depositata la sentenza di appello, tempestivamente depositata il 14 novembre 2024);
che alla dichiarazione di inammissibilità consegue la condanna del rilevato
ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 5/5/2025