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Inammissibilità ricorso Cassazione: spese e sanzione

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. Questa decisione sull’inammissibilità del ricorso in Cassazione ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento non solo delle spese processuali, ma anche di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, evidenziando le conseguenze economiche di un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità ricorso Cassazione: Le Conseguenze Economiche per il Ricorrente

L’accesso alla Corte di Cassazione, massimo organo della giurisdizione italiana, è regolato da norme procedurali molto rigide. Un errore nella presentazione del ricorso o la mancanza dei presupposti di legge può condurre a una declaratoria di inammissibilità del ricorso in Cassazione, una decisione che non solo chiude la porta a un esame nel merito della questione, ma comporta anche significative conseguenze economiche per chi ha proposto l’impugnazione. Una recente ordinanza della Suprema Corte offre un chiaro esempio di questa dinamica.

Il Caso in Esame: Un Appello Respinto in Partenza

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo. L’interessato ha cercato di portare le proprie ragioni davanti alla Corte di Cassazione, sperando in una riforma della decisione di secondo grado. Tuttavia, l’esito del giudizio di legittimità è stato netto e immediato: il ricorso è stato dichiarato inammissibile.

L’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione: Analisi della Decisione

La Suprema Corte, senza entrare nel cuore delle argomentazioni difensive (che sembravano vertere su tecnicismi relativi al calcolo della pena), ha rilevato che l’impugnazione non superava il vaglio preliminare di ammissibilità. Quando ciò accade, i giudici non valutano se le ragioni del ricorrente siano fondate o meno; si fermano prima, constatando che il ricorso, per come è stato presentato o per i motivi che solleva, non può essere giudicato.

Le Motivazioni della Corte

La motivazione dell’ordinanza è sintetica ma perentoria. La Corte ha stabilito che, data l’inammissibilità del ricorso, il proponente deve essere condannato a sostenere i costi del procedimento da lui attivato. Oltre a ciò, in applicazione di una specifica norma procedurale che mira a sanzionare l’abuso dello strumento processuale, ha inflitto un’ulteriore sanzione pecuniaria. La decisione si fonda sul principio che l’attivazione del complesso meccanismo della giustizia, specialmente al suo più alto livello, non può avvenire in modo temerario o senza il rispetto delle regole. L’ordinanza ha quindi condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Conclusioni: Costi e Sanzioni Accessorie

Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale: presentare un ricorso in Cassazione è un’attività che richiede massima perizia e la sussistenza di validi motivi. Una dichiarazione di inammissibilità del ricorso in Cassazione non è una mera formalità, ma una decisione con effetti concreti e onerosi. Essa serve da monito, sottolineando che le impugnazioni manifestamente infondate o non conformi alla legge non solo non otterranno il risultato sperato, ma esporranno il ricorrente a sanzioni economiche che si aggiungono alle spese legali già sostenute. Pertanto, la valutazione preliminare sulla reale ammissibilità di un ricorso si rivela un passaggio cruciale per evitare conseguenze pregiudizievoli.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e, come in questo caso, può essere obbligato a versare una sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria inflitta in questo caso?
Nell’ordinanza esaminata, la Corte di Cassazione ha condannato il ricorrente al pagamento di una somma pari a tremila euro in favore della Cassa delle ammende, oltre alle spese del procedimento.

La Corte di Cassazione ha esaminato il merito delle questioni sollevate dal ricorrente?
No. La dichiarazione di inammissibilità implica che la Corte non ha valutato la fondatezza delle argomentazioni del ricorrente, ma si è fermata a una valutazione preliminare che ha riscontrato l’assenza dei requisiti necessari per procedere all’esame del ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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