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Inammissibilità ricorso Cassazione: requisiti specifici

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità di un ricorso in materia penale a causa della mancanza di specificità dei motivi. L’ordinanza sottolinea che la mera riproposizione di argomentazioni già respinte in appello, senza una critica puntuale alla sentenza impugnata, non soddisfa i requisiti di legge, portando alla conferma della condanna e a sanzioni pecuniarie per il ricorrente. Questo caso ribadisce l’importanza di una critica argomentata per l’ammissibilità del ricorso in Cassazione.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità ricorso Cassazione: quando la specificità è tutto

Presentare un ricorso in Cassazione non è un atto formale, ma un’attività che richiede precisione, rigore e, soprattutto, specificità. La recente ordinanza della Suprema Corte chiarisce ancora una volta un principio cardine della procedura penale: la mera riproposizione delle doglianze già sollevate in appello, senza una critica mirata alla sentenza impugnata, conduce inevitabilmente all’inammissibilità del ricorso in Cassazione. Questo principio serve a garantire la funzione di legittimità della Corte, evitando che diventi un terzo grado di giudizio sul merito.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello che ne aveva confermato la condanna. I motivi del ricorso erano molteplici e toccavano diversi aspetti della decisione: dalla qualificazione giuridica dei fatti alla sussistenza di un’aggravante, dall’eccessività della pena inflitta al diniego delle attenuanti generiche e della sospensione condizionale della pena. In sostanza, la difesa contestava in toto la valutazione operata dai giudici di secondo grado.

La Decisione sull’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione

La Corte di Cassazione, con la sua ordinanza, ha tagliato corto, dichiarando il ricorso inammissibile. La decisione non è entrata nel merito delle singole censure, ma si è fermata a un livello preliminare, quello dei requisiti di ammissibilità previsti dall’articolo 581 del codice di procedura penale. Secondo i giudici, tutti i motivi proposti erano privi del necessario requisito della specificità, rendendo l’impugnazione un atto processualmente invalido.

Le Motivazioni: la Mancanza di Specificità dei Motivi

Il fulcro della decisione risiede nella spiegazione di cosa si intenda per ‘mancanza di specificità’. La Corte ha chiarito che questa carenza può essere valutata sotto un duplice profilo:

1. Intrinseco: quando le ragioni a sostegno del ricorso sono esposte in modo generico e indeterminato, senza individuare con precisione il punto della decisione che si contesta e l’errore di diritto che si assume commesso.
2. Estrinseco: quando i motivi, pur formalmente chiari, risultano essere una mera e ‘pedissequa reiterazione’ di quelli già presentati in appello e puntualmente disattesi dalla corte di merito. In questo caso, l’apparenza della critica nasconde una sostanziale assenza di confronto con le argomentazioni della sentenza impugnata.

Nel caso specifico, la Cassazione ha riscontrato proprio questa seconda ipotesi. I giudici di merito avevano ampiamente vagliato e motivato il rigetto di ogni doglianza difensiva. Il ricorso, invece, si limitava a riproporre le stesse tesi, omettendo di assolvere alla funzione tipica dell’impugnazione di legittimità: una critica argomentata e specifica avverso la sentenza oggetto di ricorso. In altre parole, il ricorrente non ha spiegato perché le risposte fornite dalla Corte d’Appello fossero sbagliate in diritto, ma si è limitato a ripetere le sue ragioni.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa

L’ordinanza in esame rappresenta un monito fondamentale per gli operatori del diritto. Un ricorso per cassazione non può essere un ‘copia e incolla’ dell’atto di appello. È necessario uno studio approfondito della sentenza di secondo grado per individuarne le specifiche criticità giuridiche e costruire su di esse un’argomentazione mirata. La mancata correlazione tra le complesse motivazioni della decisione impugnata e le censure mosse nel ricorso trasforma quest’ultimo in un atto sterile, destinato a un’inevitabile declaratoria di inammissibilità. La conseguenza non è solo la mancata revisione del caso, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, come avvenuto nel caso di specie.

Cosa significa ‘mancanza di specificità’ in un ricorso per cassazione?
Significa che i motivi dell’impugnazione sono esposti in modo troppo generico oppure si limitano a ripetere argomenti già presentati e respinti nei gradi precedenti, senza confrontarsi criticamente e in modo puntuale con le motivazioni della sentenza che si sta impugnando.

Perché il ricorso in questo specifico caso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi proposti erano una mera riproposizione di quelli già esaminati e motivatamente respinti dalla Corte d’Appello. Il ricorrente non ha sviluppato una critica argomentata contro la decisione di secondo grado, venendo meno al requisito di specificità richiesto dalla legge.

Quali sono le conseguenze concrete di un ricorso inammissibile?
La conseguenza principale è che la Corte di Cassazione non esamina il merito della questione. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una somma in denaro a favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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