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Inammissibilità ricorso Cassazione per motivi generici

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza di condanna. La Corte ha ritenuto che i motivi del ricorso fossero una semplice riproposizione di argomenti già esaminati e respinti dalla Corte d’Appello, senza un confronto critico specifico con la motivazione della sentenza impugnata. Tale carenza ha portato alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso in Cassazione, con condanna del ricorrente alle spese processuali e a una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 18 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Quando i Motivi sono Generici e Ripetitivi

L’accesso alla Corte di Cassazione, ultimo grado del giudizio penale, è soggetto a regole precise che non possono essere ignorate. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come la genericità e la ripetitività dei motivi possano condurre a una declaratoria di inammissibilità del ricorso in Cassazione. Questo principio è fondamentale per comprendere la differenza tra il giudizio di merito e quello di legittimità. Analizziamo insieme il caso per capire le ragioni della decisione e le sue implicazioni pratiche.

La vicenda processuale

Un imputato, dopo aver visto confermata la sua condanna dalla Corte d’Appello, decideva di presentare ricorso per Cassazione. La difesa sollevava diverse questioni, tra cui l’erronea applicazione di norme del codice penale relative al reato impossibile (art. 49, comma 2, c.p.) e alla determinazione della pena (art. 133 c.p.), oltre a contestare il mancato riconoscimento dell’esclusione della recidiva.

La Corte d’Appello aveva già esaminato approfonditamente tali punti, fornendo una motivazione dettagliata per respingerli e confermare la sentenza di primo grado. Nonostante ciò, il ricorrente ha riproposto le medesime doglianze davanti alla Suprema Corte.

L’inammissibilità del ricorso in Cassazione: le ragioni della Corte

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, evidenziando un vizio fondamentale nella sua impostazione. I giudici di legittimità hanno osservato che i motivi presentati non erano altro che una riproduzione di profili di censura già adeguatamente vagliati e correttamente respinti dalla Corte territoriale. In sostanza, la difesa si è limitata a ripetere le stesse argomentazioni, senza intraprendere un confronto critico e specifico con la motivazione della sentenza impugnata.

Il giudizio di Cassazione non è una terza istanza di merito dove si possono riesaminare i fatti o riproporre le stesse valutazioni. Il suo scopo è verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione. Un ricorso che non si confronta con le ragioni esposte nella sentenza d’appello, ma si limita a riproporre le medesime questioni, è considerato generico e, di conseguenza, inammissibile.

Le motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano su un principio consolidato: il ricorso per Cassazione deve contenere una critica mirata e specifica alla decisione impugnata. Non è sufficiente esprimere un generico dissenso. Nel caso di specie, il ricorrente non ha spiegato perché le argomentazioni della Corte d’Appello fossero errate in diritto o manifestamente illogiche. Si è limitato a ripresentare le proprie tesi, ignorando di fatto il percorso argomentativo seguito dai giudici del secondo grado.

La Suprema Corte ha sottolineato che tale modo di procedere trasforma il ricorso in un atto non consentito in sede di legittimità. Per questo motivo, il ricorso è stato dichiarato inammissibile, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende, una sanzione prevista proprio per scoraggiare ricorsi palesemente infondati.

Le conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un’importante lezione per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione. È essenziale che il ricorso non sia una mera riedizione degli atti precedenti, ma un’analisi critica e puntuale della sentenza di secondo grado. È necessario individuare i vizi specifici – di violazione di legge o di motivazione – che inficiano la decisione e argomentarli in modo pertinente. In assenza di questo specifico confronto, il rischio di una declaratoria di inammissibilità, con le relative conseguenze economiche, diventa una certezza.

Per quale motivo principale la Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano mere riproduzioni di censure già valutate e respinte correttamente dalla Corte d’Appello, senza che il ricorrente si confrontasse specificamente con la motivazione della sentenza impugnata.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

È possibile presentare in Cassazione gli stessi motivi già discussi in Appello?
No, non è sufficiente riproporre gli stessi motivi. In sede di legittimità, è necessario formulare critiche specifiche e pertinenti contro la logica e la correttezza giuridica della decisione del giudice precedente, non limitarsi a ripetere argomenti già esaminati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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