LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Inammissibilità ricorso Cassazione per genericità

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità di un ricorso penale a causa della manifesta infondatezza e genericità dei motivi. L’ordinanza sottolinea che la decisione impugnata, relativa al trattamento punitivo, era supportata da una motivazione sufficiente e logica. Di conseguenza, si conferma il principio di inammissibilità ricorso Cassazione quando le censure sono vaghe, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità ricorso Cassazione: Quando i Motivi sono Troppo Generici

L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame offre un chiaro esempio pratico dei criteri che portano a dichiarare l’inammissibilità ricorso Cassazione, in particolare quando i motivi addotti dal ricorrente sono generici e non si confrontano specificamente con la decisione impugnata. Questo principio è fondamentale nel nostro ordinamento per garantire l’efficienza del sistema giudiziario e per definire i limiti del giudizio di legittimità.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bari. L’imputato, tramite il suo difensore, aveva impugnato la decisione di secondo grado lamentando unicamente la determinazione del trattamento punitivo, ossia l’entità della pena inflitta. L’appello si concentrava su questo singolo aspetto, chiedendo alla Corte di Cassazione una rivalutazione della sanzione.

La Decisione e l’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione

La Suprema Corte, con l’ordinanza n. 47410/2024, ha respinto il ricorso dichiarandolo inammissibile. La decisione si fonda su una valutazione preliminare dei motivi presentati, che non superano il cosiddetto ‘filtro di ammissibilità’. La Corte non è entrata nel merito della questione (la congruità della pena), poiché ha riscontrato un vizio procedurale insuperabile nella formulazione stessa del ricorso.

Le Motivazioni

La Corte ha basato la sua decisione su due pilastri argomentativi interconnessi.

In primo luogo, il motivo di ricorso è stato giudicato manifestamente infondato. Questo significa che la censura sollevata appariva priva di qualsiasi fondamento giuridico in modo evidente, senza la necessità di un’analisi complessa. La Corte ha ritenuto che la decisione della Corte d’Appello fosse sorretta da una motivazione sufficiente e non illogica.

In secondo luogo, il ricorso era carente sotto il profilo della specificità. La censura era generica e priva dei correlati congrui riferimenti alla motivazione dell’atto impugnato. In pratica, il ricorrente non ha spiegato perché la motivazione della Corte d’Appello fosse errata, limitandosi a lamentare il risultato senza contestare il percorso logico-giuridico seguito dai giudici di secondo grado. Questo vizio impedisce alla Cassazione di esercitare il proprio ruolo di giudice di legittimità, che non può riesaminare i fatti ma solo controllare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione.

Conclusioni

Le conclusioni dell’ordinanza sono nette e severe. La dichiarata inammissibilità del ricorso comporta, ai sensi dell’articolo 616 del codice di procedura penale, due conseguenze dirette per il ricorrente: la condanna al pagamento delle spese processuali e il versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. Questa pronuncia ribadisce un’importante lezione pratica: un ricorso per cassazione deve essere redatto con rigore tecnico, attaccando specificamente le parti della motivazione ritenute viziate. Le censure generiche o meramente assertive non solo sono destinate al fallimento, ma espongono il ricorrente a sanzioni economiche significative, aggravando la sua posizione processuale.

Per quale motivo principale la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché l’unica censura, relativa alla determinazione del trattamento punitivo, è stata ritenuta manifestamente infondata e priva di specifici riferimenti alla motivazione della sentenza impugnata.

Qual era il giudizio della Corte sulla motivazione della sentenza della Corte d’Appello?
La Corte ha ritenuto che la decisione della Corte d’Appello fosse sorretta da una motivazione sufficiente, non illogica e basata su un adeguato esame delle argomentazioni difensive, rendendo il giudizio di merito non criticabile in sede di legittimità.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di tremila Euro in favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati