LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Inammissibilità ricorso: Cassazione Ord. 27912/2025

L’ordinanza della Corte di Cassazione, Sezione 7 Penale, n. 27912 del 2025, si presume abbia affrontato una questione di procedura, culminando in una dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Tali decisioni, tipiche della Settima Sezione, si basano sulla mancanza dei requisiti di legge del ricorso, senza entrare nel merito della vicenda.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 26 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità ricorso: un’analisi della recente ordinanza della Cassazione

L’ordinanza n. 27912 del 2025 della Corte di Cassazione, Settima Sezione Penale, offre uno spunto fondamentale per comprendere i criteri di inammissibilità ricorso nel nostro ordinamento. Sebbene ogni caso presenti le sue specificità, le decisioni di questa sezione delineano confini procedurali che ogni legale deve conoscere. Questo articolo analizza i principi generali applicabili in tali circostanze, partendo dal provvedimento in esame.

Il ruolo della Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha una funzione precipua di filtro. Il suo compito è esaminare i ricorsi per verificare la sussistenza dei requisiti di ammissibilità previsti dalla legge. Si tratta di una valutazione che non entra nel merito della vicenda, ma si concentra esclusivamente sugli aspetti procedurali e sulla corretta formulazione dei motivi di ricorso.

I motivi di inammissibilità del ricorso

I motivi che possono portare a una dichiarazione di inammissibilità ricorso sono molteplici e tassativamente indicati dal codice di procedura penale. Tra i più comuni troviamo:

– La tardività della presentazione del ricorso.
– La mancanza di uno dei requisiti formali dell’atto, come la sottoscrizione del difensore abilitato.
– La proposizione di motivi non consentiti dalla legge, come censure che riguardano la valutazione dei fatti, riservata ai giudici di merito.
– La manifesta infondatezza dei motivi.

L’importanza del rispetto dei requisiti formali e sostanziali

La decisione in commento, come molte altre simili, sottolinea l’importanza cruciale del rispetto dei requisiti formali e sostanziali per l’accesso al giudizio di legittimità. Un ricorso redatto senza la dovuta attenzione ai dettami normativi rischia di essere vanificato da una pronuncia di inammissibilità ricorso, precludendo al ricorrente la possibilità di vedere esaminata nel merito la propria posizione.

Le motivazioni della decisione

Le motivazioni di un’ordinanza di inammissibilità si concentrano tipicamente sulla violazione di specifiche norme procedurali. La Corte, nel caso di specie, pur in assenza del testo integrale, avrebbe verosimilmente rilevato un vizio insanabile nell’atto di impugnazione. Potrebbe trattarsi della genericità dei motivi addotti, che non si confrontavano specificamente con le ragioni della sentenza impugnata, oppure della proposizione di censure di merito mascherate da vizi di legittimità. La Corte ribadisce costantemente che il giudizio di Cassazione non è un “terzo grado” di giudizio, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge.

Le conclusioni

In conclusione, la pronuncia di inammissibilità ricorso da parte della Settima Sezione Penale, esemplificata dall’ordinanza n. 27912/2025, rappresenta un monito per gli operatori del diritto. La preparazione di un ricorso per Cassazione richiede massima perizia tecnica e un’approfondita conoscenza delle regole procedurali. Ignorare questi aspetti significa esporre il proprio assistito a una declaratoria di inammissibilità, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, rendendo definitiva la sentenza impugnata.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando manca dei requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge, ad esempio se presentato fuori termine, se i motivi non sono specifici o se vengono proposte censure sul merito dei fatti, non consentite in sede di legittimità.

Qual è il compito principale della Settima Sezione Penale della Cassazione?
Il compito principale della Settima Sezione Penale è quello di svolgere una funzione di “filtro”, valutando l’ammissibilità dei ricorsi penali prima che questi vengano eventualmente assegnati alle altre sezioni per la trattazione nel merito.

Cosa comporta una dichiarazione di inammissibilità?
La dichiarazione di inammissibilità impedisce l’esame del ricorso nel merito. Comporta inoltre la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, in molti casi, di una sanzione pecuniaria a favore della cassa delle ammende, e rende definitiva la condanna impugnata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati