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Inammissibilità ricorso Cassazione: motivi specifici

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso in materia penale a causa della sua genericità. La Corte ha ribadito che, per essere valido, un atto di impugnazione deve contenere una critica argomentata e specifica contro il provvedimento contestato, confrontandosi direttamente con le motivazioni della sentenza precedente. Poiché il ricorso non rispettava questo requisito essenziale, è stato dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: la Cassazione ribadisce i requisiti di specificità

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha nuovamente messo in luce un principio fondamentale della procedura penale: la necessità di specificità nei motivi di impugnazione. L’ordinanza sottolinea come un ricorso privo di una critica puntuale e argomentata contro la decisione impugnata sia destinato all’inammissibilità ricorso. Questa pronuncia serve da monito per chi intende adire la Suprema Corte, evidenziando che una difesa generica non è sufficiente per ottenere una revisione della sentenza.

I Fatti del Caso: un Ricorso Generico contro la Condanna

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato contro la sentenza della Corte d’Appello di Salerno, che ne aveva confermato la responsabilità penale per il reato previsto dall’articolo 187 del Codice della Strada e negato la concessione delle attenuanti generiche. L’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per Cassazione, cercando di ribaltare la decisione di secondo grado. Tuttavia, come rilevato dalla Suprema Corte, le doglianze presentate erano formulate in modo generico, senza un reale confronto con le argomentazioni sviluppate nella sentenza d’appello.

Il Principio di Diritto sull’Inammissibilità Ricorso

La Corte di Cassazione ha colto l’occasione per ribadire un orientamento giurisprudenziale consolidato. La funzione tipica di un’impugnazione è quella di muovere una critica argomentata avverso il provvedimento che si contesta. Questo si traduce in un obbligo preciso per il ricorrente.

La Funzione Critica dell’Impugnazione

A pena di inammissibilità ricorso, gli articoli 581 e 591 del codice di procedura penale richiedono che i motivi di impugnazione indichino specificamente:

1. Le ragioni di diritto che supportano la richiesta.
2. Gli elementi di fatto che fondano il dissenso.

Non è sufficiente, quindi, una mera riproposizione delle tesi difensive già esposte e respinte nei gradi di merito. È necessario, invece, che l’atto di impugnazione si configuri come un vero e proprio contraddittorio ‘a distanza’ con la sentenza impugnata.

Il Confronto Puntuale con la Sentenza

Il contenuto essenziale dell’atto di impugnazione è, pertanto, il confronto puntuale con le argomentazioni del provvedimento. Il ricorrente deve analizzare la motivazione della sentenza d’appello, individuarne le presunte falle logiche o giuridiche e costruire su di esse i propri motivi di ricorso. Un’impugnazione che ignora le ragioni della decisione precedente e si limita a insistere su punti già vagliati e motivatamente respinti, manca del suo requisito fondamentale e non può essere esaminata nel merito.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

Nel caso di specie, la Corte ha rilevato che il ricorrente non si era confrontato con le argomentazioni della pronuncia di appello e non aveva indicato specificamente le ragioni di fatto e di diritto poste a base delle proprie richieste. La Corte territoriale, secondo i giudici di legittimità, aveva adeguatamente motivato sia l’affermazione di responsabilità penale sia il diniego delle attenuanti generiche, con argomentazioni chiare esposte nelle pagine 4 e 5 della sentenza impugnata. Di fronte a una motivazione completa, il ricorso si è rivelato inefficace proprio perché non ha saputo criticarla in modo pertinente e specifico.

Le Conclusioni: Le Conseguenze dell’Inammissibilità

L’ordinanza si conclude con una declaratoria di inammissibilità del ricorso. Tale esito processuale comporta due conseguenze economiche significative per il ricorrente. In primo luogo, la condanna al pagamento delle spese processuali. In secondo luogo, non ravvisando ragioni di esonero, la Corte ha condannato il ricorrente al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia riafferma con forza che l’accesso alla giustizia, specialmente nel suo grado più alto, richiede rigore, precisione e un’effettiva capacità di critica giuridica, pena la sanzione dell’inammissibilità.

Perché un ricorso per Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso è dichiarato inammissibile se non contiene motivi specifici, ovvero se non indica in modo puntuale le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che criticano le argomentazioni della sentenza impugnata, mancando di un confronto diretto con essa.

Cosa si intende per ‘critica argomentata’ in un atto di impugnazione?
Per ‘critica argomentata’ si intende che il ricorso non deve limitarsi a esprimere un generico dissenso, ma deve analizzare la motivazione della sentenza che contesta, evidenziarne gli specifici errori di diritto o di logica e costruire su di essi i propri motivi di appello.

Quali sono le conseguenze economiche della dichiarazione di inammissibilità?
La parte il cui ricorso è dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e, come in questo caso, al versamento di una somma di denaro (fissata in tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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