Inammissibilità Ricorso: la Cassazione ribadisce i requisiti di specificità
Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha nuovamente messo in luce un principio fondamentale della procedura penale: la necessità di specificità nei motivi di impugnazione. L’ordinanza sottolinea come un ricorso privo di una critica puntuale e argomentata contro la decisione impugnata sia destinato all’inammissibilità ricorso. Questa pronuncia serve da monito per chi intende adire la Suprema Corte, evidenziando che una difesa generica non è sufficiente per ottenere una revisione della sentenza.
I Fatti del Caso: un Ricorso Generico contro la Condanna
Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato contro la sentenza della Corte d’Appello di Salerno, che ne aveva confermato la responsabilità penale per il reato previsto dall’articolo 187 del Codice della Strada e negato la concessione delle attenuanti generiche. L’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per Cassazione, cercando di ribaltare la decisione di secondo grado. Tuttavia, come rilevato dalla Suprema Corte, le doglianze presentate erano formulate in modo generico, senza un reale confronto con le argomentazioni sviluppate nella sentenza d’appello.
Il Principio di Diritto sull’Inammissibilità Ricorso
La Corte di Cassazione ha colto l’occasione per ribadire un orientamento giurisprudenziale consolidato. La funzione tipica di un’impugnazione è quella di muovere una critica argomentata avverso il provvedimento che si contesta. Questo si traduce in un obbligo preciso per il ricorrente.
La Funzione Critica dell’Impugnazione
A pena di inammissibilità ricorso, gli articoli 581 e 591 del codice di procedura penale richiedono che i motivi di impugnazione indichino specificamente:
1.  Le ragioni di diritto che supportano la richiesta.
2.  Gli elementi di fatto che fondano il dissenso.
Non è sufficiente, quindi, una mera riproposizione delle tesi difensive già esposte e respinte nei gradi di merito. È necessario, invece, che l’atto di impugnazione si configuri come un vero e proprio contraddittorio ‘a distanza’ con la sentenza impugnata.
Il Confronto Puntuale con la Sentenza
Il contenuto essenziale dell’atto di impugnazione è, pertanto, il confronto puntuale con le argomentazioni del provvedimento. Il ricorrente deve analizzare la motivazione della sentenza d’appello, individuarne le presunte falle logiche o giuridiche e costruire su di esse i propri motivi di ricorso. Un’impugnazione che ignora le ragioni della decisione precedente e si limita a insistere su punti già vagliati e motivatamente respinti, manca del suo requisito fondamentale e non può essere esaminata nel merito.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
Nel caso di specie, la Corte ha rilevato che il ricorrente non si era confrontato con le argomentazioni della pronuncia di appello e non aveva indicato specificamente le ragioni di fatto e di diritto poste a base delle proprie richieste. La Corte territoriale, secondo i giudici di legittimità, aveva adeguatamente motivato sia l’affermazione di responsabilità penale sia il diniego delle attenuanti generiche, con argomentazioni chiare esposte nelle pagine 4 e 5 della sentenza impugnata. Di fronte a una motivazione completa, il ricorso si è rivelato inefficace proprio perché non ha saputo criticarla in modo pertinente e specifico.
Le Conclusioni: Le Conseguenze dell’Inammissibilità
L’ordinanza si conclude con una declaratoria di inammissibilità del ricorso. Tale esito processuale comporta due conseguenze economiche significative per il ricorrente. In primo luogo, la condanna al pagamento delle spese processuali. In secondo luogo, non ravvisando ragioni di esonero, la Corte ha condannato il ricorrente al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia riafferma con forza che l’accesso alla giustizia, specialmente nel suo grado più alto, richiede rigore, precisione e un’effettiva capacità di critica giuridica, pena la sanzione dell’inammissibilità.
 
Perché un ricorso per Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso è dichiarato inammissibile se non contiene motivi specifici, ovvero se non indica in modo puntuale le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che criticano le argomentazioni della sentenza impugnata, mancando di un confronto diretto con essa.
Cosa si intende per ‘critica argomentata’ in un atto di impugnazione?
Per ‘critica argomentata’ si intende che il ricorso non deve limitarsi a esprimere un generico dissenso, ma deve analizzare la motivazione della sentenza che contesta, evidenziarne gli specifici errori di diritto o di logica e costruire su di essi i propri motivi di appello.
Quali sono le conseguenze economiche della dichiarazione di inammissibilità?
La parte il cui ricorso è dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e, come in questo caso, al versamento di una somma di denaro (fissata in tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.
 
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 4371 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7   Num. 4371  Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 10/11/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
SACALEANU IONEL nato il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 18/04/2023 della CORTE APPELLO di SALERNO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
OSSERVA
letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza indicata in epigrafe;
esaminati gli atti e il provvedimento impugnato;
premesso che si è correttamente osservato (Sez. 6, n. 8700 del 21/1/2013, NOME e altri, Rv. 254584 – 01) che “la funzione tipica dell’impugnazione è quella della critica argomentata avverso il provvedimento cui si riferisce, che si realizza attraverso la presentazione di motivi che, a pena di inammissibilità del ricorso (artt. 581 e 591 cod. proc. pen.), devono indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta. Contenuto essenziale dell’atto di impugnazione è, pertanto, innanzitutto e indefettibilmente il confronto puntuale (cioè con specifica indicazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che fondano il dissenso) con le argomentazioni del provvedimento il cui dispositivo si contesta”;
rilevato che, nel caso in esame, il ricorrente ha proposto doglianze che non si confrontano con le argomentazioni della pronuncia di appello e non indicano specificamente le ragioni di fatto e di diritto, poste a base delle stesse;
rilevato che, ad ogni modo, la Corte territoriale ha adeguatamente motivato quanto all’affermazione della responsabilità del ricorrente per il reato di cui all’art 187 C.d.S. e sul diniego delle attenuanti generiche (si vedano in particolare le pagine 4 e 5 della sentenza impugnata);
ritenuto che all’inammissibilità del ricorso consegue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali nonché – non ravvisandosi ragioni di esonero (Corte cost. n. 186 del 2000) – della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 10/11/2023