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Inammissibilità ricorso Cassazione: motivi non dedotti

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 21981/2025, ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso per cassazione, sottolineando che i motivi di doglianza devono essere specificamente sollevati nei precedenti gradi di giudizio. Una censura generica in appello, dettagliata solo in Cassazione, rende il motivo inammissibile. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: La Regola dei Motivi Specifici d’Appello

L’ordinanza della Corte di Cassazione che analizziamo oggi offre uno spunto fondamentale sulle regole procedurali che governano i ricorsi. La Suprema Corte ha ribadito un principio cruciale: la specificità dei motivi di impugnazione. L’esito del caso, una dichiarazione di inammissibilità del ricorso cassazione, dimostra come una difesa tecnicamente imprecisa nei gradi di merito possa precludere l’accesso al giudizio di legittimità. Vediamo nel dettaglio la vicenda e le ragioni della decisione.

I Fatti Processuali: Dal Ricorso alla Decisione della Cassazione

Un imputato proponeva ricorso per Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna. I motivi del ricorso si basavano essenzialmente su due doglianze di natura procedurale. La prima riguardava la violazione di norme relative alle modalità di esecuzione, mentre la seconda contestava l’inosservanza di un termine perentorio di 60 giorni previsto dal codice di procedura penale.

La difesa sosteneva che tali vizi inficiassero la validità della sentenza impugnata. Tuttavia, l’analisi della Suprema Corte si è concentrata non tanto sul merito delle questioni, quanto sulla modalità con cui queste erano state presentate nei precedenti gradi di giudizio.

La Decisione della Suprema Corte

La Corte di Cassazione, con una decisione netta, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La decisione non entra nel merito delle questioni sollevate, ma si ferma a un vaglio preliminare di ammissibilità, risultato fatale per il ricorrente.

Le Motivazioni: L’Importanza della Specificità e l’Inammissibilità del Ricorso Cassazione

Le ragioni della decisione sono puramente procedurali e di grande importanza pratica. La Corte ha esaminato separatamente le due doglianze.

La questione sanata

Per quanto riguarda la prima censura, relativa a presunte violazioni nelle modalità di esecuzione, la Corte ha richiamato un principio consolidato, secondo cui tali vizi procedurali sono suscettibili di ‘sanatoria’ ai sensi dell’articolo 184 del codice di procedura penale. Questo significa che, se non eccepiti tempestivamente e nelle forme corrette, i vizi si considerano superati e non possono più essere fatti valere.

Il motivo nuovo in Cassazione e la sua inammissibilità

Il punto cruciale della decisione riguarda la seconda doglianza, relativa al mancato rispetto del termine di 60 giorni. La Corte ha rilevato che tale questione non era stata sollevata come specifico motivo di appello nel precedente grado di giudizio. Nell’atto d’appello era presente solo una ‘generica prospettazione’, che è stata illustrata in termini specifici solo con il ricorso per Cassazione.

Questo modo di procedere è contrario ai principi del sistema delle impugnazioni. I motivi di ricorso per Cassazione devono riguardare questioni già devolute al giudice d’appello. Introdurre una censura dettagliata per la prima volta in sede di legittimità equivale a proporre un motivo nuovo, che come tale è inammissibile. La Corte ha quindi ritenuto che questa doglianza non potesse essere esaminata.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza ribadisce un insegnamento fondamentale per gli operatori del diritto: l’importanza della precisione e della completezza sin dal primo atto di impugnazione. La formulazione di motivi d’appello generici o incompleti non è una strategia prudente, poiché preclude la possibilità di articolare tali censure in modo più dettagliato davanti alla Corte di Cassazione. La dichiarazione di inammissibilità del ricorso cassazione non è solo una sconfitta processuale, ma comporta anche conseguenze economiche significative per l’imputato. La diligenza nella redazione degli atti difensivi si conferma, ancora una volta, un pilastro essenziale per la tutela dei diritti nel processo penale.

Quando un motivo di ricorso in Cassazione è considerato inammissibile?
Secondo questa ordinanza, un motivo di ricorso è inammissibile se solleva una questione che non ha costituito uno specifico motivo di appello nel precedente grado di giudizio.

Cosa succede se un motivo d’appello è formulato in modo troppo generico?
Se un motivo d’appello è solo una ‘generica prospettazione’, non può essere successivamente illustrato con argomentazioni specifiche per la prima volta in Cassazione. Tale pratica equivale a introdurre un motivo nuovo, che è inammissibile.

Quali sono le conseguenze della dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, in questo caso fissata in tremila euro, da versare alla Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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