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Inammissibilità ricorso Cassazione: motivi generici

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4442/2024, ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso in materia penale. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi presentati, che si limitavano a riproporre questioni già discusse e a sollevare doglianze sul merito dei fatti, non consentite in sede di legittimità. Questa pronuncia ribadisce i rigorosi requisiti per l’accesso alla Suprema Corte, sanzionando il ricorrente con il pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria per l’inammissibilità del ricorso Cassazione.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Quando i Motivi sono Generici

L’accesso alla Corte di Cassazione è un momento cruciale del percorso giudiziario, ma è regolato da criteri molto stringenti. Non è sufficiente essere insoddisfatti di una sentenza per poterla impugnare con successo. L’ordinanza in esame della Settima Sezione Penale chiarisce perfettamente quali sono i limiti di un ricorso, dichiarandolo inammissibile a causa della genericità dei motivi e del tentativo di ridiscutere i fatti. Analizziamo questa decisione per comprendere meglio le ragioni dietro l’inammissibilità ricorso Cassazione.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Catania. L’appellante contestava la propria condanna attraverso due principali motivi: il primo relativo a una presunta violazione di legge nell’ammissione delle prove testimoniali, il secondo riguardante la motivazione della sentenza sulla sua responsabilità penale.

L’Analisi della Corte sull’Inammissibilità del Ricorso

La Corte di Cassazione non è entrata nel merito delle questioni sollevate, fermandosi a un vaglio preliminare sulla loro ammissibilità. Entrambi i motivi sono stati giudicati non conformi ai requisiti richiesti dalla legge per un valido ricorso.

Il Primo Motivo: La Genericità delle Argomentazioni

Il primo punto del ricorso contestava le modalità di ammissione delle testimonianze. La Corte ha rapidamente liquidato questo motivo come ‘generico’ e ‘non specifico’. Perché? Perché l’imputato non ha fatto altro che riproporre le stesse identiche ragioni già presentate e respinte dal giudice d’appello. Un ricorso in Cassazione, per essere valido, deve instaurare un dialogo critico con la sentenza impugnata, evidenziandone specifici errori di diritto e non semplicemente ripetere argomenti pregressi. La mancanza di correlazione tra le ragioni della decisione e quelle dell’impugnazione è un vizio che conduce direttamente all’inammissibilità.

Il Secondo Motivo e l’Inammissibilità del Ricorso Cassazione

Il secondo motivo di ricorso attaccava la logicità della motivazione che aveva portato alla condanna. Anche in questo caso, la Corte ha bloccato il tentativo sul nascere. La Cassazione opera in ‘sede di legittimità’, il che significa che il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge, non riesaminare le prove o ricostruire i fatti. Le critiche mosse dal ricorrente sono state classificate come ‘mere doglianze in punto di fatto’, un tentativo inammissibile di ottenere un terzo grado di giudizio sul merito della vicenda. Inoltre, la Corte ha sottolineato come il ricorrente non avesse nemmeno indicato l’elemento probatorio diretto che avrebbe dovuto scagionarlo, rendendo la sua critica ancora più astratta e fattuale.

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte ha fondato la sua decisione su principi consolidati del processo penale. La funzione della Cassazione non è quella di un super-appello, ma di garante della legge. I motivi di ricorso devono essere specifici, pertinenti e focalizzati su questioni di diritto. Riproporre le stesse difese già respinte o contestare la valutazione delle prove operata dai giudici di merito costituisce un abuso dello strumento processuale. La legge, in particolare l’art. 591 c.p.p., sanziona tale comportamento con una dichiarazione di inammissibilità. La condanna al pagamento delle spese e di una somma alla Cassa delle ammende funge da deterrente per evitare ricorsi dilatori o palesemente infondati.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza è un monito importante per chiunque intenda presentare un ricorso in Cassazione. È fondamentale comprendere la natura e i limiti del giudizio di legittimità. Un ricorso efficace deve individuare con precisione gli errori di diritto commessi nella sentenza impugnata, argomentando in modo puntuale e specifico. Tentare di trasformare la Cassazione in un terzo grado di merito, dove si ridiscutono le prove e i fatti, è una strategia destinata al fallimento e comporta conseguenze economiche negative. La specificità e la pertinenza giuridica sono le uniche chiavi per superare il vaglio di ammissibilità della Suprema Corte.

Perché il primo motivo di ricorso è stato considerato generico?
È stato ritenuto generico perché si limitava a riproporre le stesse argomentazioni già discusse e ritenute infondate dalla Corte d’Appello, senza contestare specificamente le ragioni esposte nella sentenza impugnata.

Per quale motivo non è possibile contestare la valutazione dei fatti davanti alla Corte di Cassazione?
La Corte di Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Il suo compito è assicurare la corretta applicazione della legge, non riesaminare le prove o la ricostruzione dei fatti, attività che sono di competenza esclusiva dei tribunali di primo e secondo grado.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso specifico è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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