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Inammissibilità ricorso Cassazione: motivi generici

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità del ricorso in Cassazione presentato da un individuo contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sulla natura generica e ripetitiva dei motivi, già esaminati nel precedente grado di giudizio. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di un’ammenda.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Quando i Motivi sono Generici

L’accesso alla Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, è regolato da norme procedurali molto rigide. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre l’occasione per approfondire una delle cause più comuni di fallimento di un ricorso: la sua inammissibilità. L’inammissibilità del ricorso in Cassazione scatta quando i motivi presentati non sono sufficientemente specifici o si limitano a ripetere argomentazioni già respinte, senza criticare efficacemente la decisione precedente. Analizziamo questo caso per capire le implicazioni pratiche di tale principio.

I Fatti del Caso

Un individuo, a seguito di una condanna confermata dalla Corte d’Appello di Catania, decideva di presentare ricorso alla Corte di Cassazione. L’obiettivo era ottenere l’annullamento della sentenza di secondo grado, contestando diversi punti della decisione, tra cui il giudizio sulla sua responsabilità, l’applicazione della recidiva e il diniego delle circostanze attenuanti generiche.

La Decisione della Suprema Corte

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 22 dicembre 2023, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non è entrata nel merito delle questioni sollevate, ma si è fermata a un livello preliminare, quello procedurale. La Corte ha ritenuto che il ricorso mancasse dei requisiti minimi per poter essere esaminato. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: la Genericità che Causa l’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione

Il cuore della decisione risiede nella motivazione fornita dalla Corte. I giudici hanno stabilito che il ricorso era inammissibile perché deduceva motivi generici e meramente riproduttivi di censure già adeguatamente esaminate e respinte con argomentazioni giuridiche corrette dalla Corte d’Appello.

In altre parole, l’appellante non ha presentato nuove e specifiche critiche legali alla sentenza di secondo grado. Si è limitato a riproporre le stesse difese, senza spiegare perché il ragionamento dei giudici d’appello fosse errato in punto di diritto. Il giudizio di Cassazione non è un terzo grado di merito dove si possono rivalutare i fatti; è un giudizio di legittimità, dove si controlla solo la corretta applicazione delle norme. Un ricorso che non si confronta specificamente con le ragioni della decisione impugnata, ma si limita a ripetere le proprie tesi, è destinato all’inammissibilità.

La Corte ha inoltre giustificato la condanna al pagamento dell’ammenda citando la sentenza della Corte Costituzionale n. 186 del 2000, sottolineando che non si poteva ritenere che l’imputato avesse agito senza colpa nel determinare la causa di inammissibilità. Proporre un ricorso palesemente infondato o generico costituisce, infatti, una condotta colposa che giustifica la sanzione pecuniaria.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione: la specificità dei motivi è un requisito non negoziabile. Non è sufficiente essere in disaccordo con una sentenza; è necessario articolare critiche precise, puntuali e giuridicamente fondate contro il ragionamento del giudice precedente. La semplice riproposizione di argomenti già vagliati è una strategia perdente che comporta non solo la conferma della condanna, ma anche ulteriori oneri economici. Per gli avvocati, ciò significa che la redazione di un ricorso per Cassazione richiede uno studio approfondito della sentenza impugnata per individuare vizi di legittimità concreti, evitando di trasformare l’ultimo grado di giudizio in un inutile tentativo di rivalutazione dei fatti.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Secondo l’ordinanza, un ricorso è inammissibile quando deduce motivi generici e si limita a riprodurre profili di censura già adeguatamente esaminati e respinti dalla sentenza impugnata.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
Comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.

È sufficiente ripetere gli stessi argomenti dell’appello in un ricorso per Cassazione?
No, non è sufficiente. L’ordinanza chiarisce che la mera riproposizione di argomenti già disattesi con corretti argomenti giuridici dalla corte precedente è una causa diretta di inammissibilità del ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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