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Inammissibilità ricorso Cassazione: motivi generici

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità di un ricorso a causa della natura generica e ripetitiva dei motivi presentati. La Corte ribadisce che un appello deve essere specifico e non può limitarsi a riproporre argomenti già respinti. Questa decisione sottolinea i rigorosi criteri per evitare l’inammissibilità del ricorso in Cassazione.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Quando i Motivi Sono Troppo Generici

L’accesso alla Corte di Cassazione, ultimo grado del giudizio penale, è soggetto a regole procedurali molto rigorose. Un recente provvedimento, l’ordinanza n. 12789/2024, offre un chiaro esempio di come la genericità e la mancanza di specificità dei motivi possano condurre a una declaratoria di inammissibilità del ricorso in Cassazione. Questa decisione sottolinea l’importanza di redigere un atto di impugnazione che non si limiti a ripetere le doglianze già sollevate, ma che articoli critiche precise e pertinenti alla sentenza impugnata.

I Fatti del Caso

Due individui, condannati dalla Corte di Appello di Roma, presentavano un ricorso congiunto alla Corte di Cassazione. L’obiettivo era ottenere l’annullamento della sentenza di secondo grado, basando l’impugnazione su diversi motivi, tra cui una presunta errata qualificazione giuridica del fatto e la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche.

I Motivi del Ricorso e la Decisione della Cassazione

Il ricorso si articolava essenzialmente su due fronti principali:

1. Errata qualificazione giuridica del fatto: I ricorrenti contestavano la classificazione legale del reato per cui erano stati condannati.
2. Mancata concessione delle attenuanti generiche e difetto di motivazione: Si lamentava che la Corte d’Appello non avesse concesso le attenuanti generiche e che la motivazione della sentenza fosse carente.

La Suprema Corte ha esaminato i motivi e li ha respinti tutti, dichiarando il ricorso inammissibile nel suo complesso.

L’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione per Genericità dei Motivi

Il cuore della decisione risiede nella valutazione della specificità dei motivi addotti. La Corte ha applicato principi consolidati della giurisprudenza di legittimità, ribadendo che un ricorso per Cassazione non può essere una semplice riproposizione delle argomentazioni già vagliate e respinte dai giudici di merito.

Il Principio della Specificità dei Motivi

La legge, in particolare l’articolo 581 del codice di procedura penale, impone che i motivi di impugnazione siano specifici. Questo significa che il ricorrente deve indicare chiaramente le parti del provvedimento che contesta e le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono la sua richiesta. Un motivo generico, che si limita a enunciare un vizio senza correlarlo concretamente alla decisione impugnata, non supera il vaglio di ammissibilità.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha motivato la sua decisione analizzando punto per punto i motivi del ricorso.

Sul primo motivo (qualificazione giuridica): È stato ritenuto ‘privo di specificità’ perché si limitava a riprodurre profili di censura già adeguatamente esaminati e disattesi dalla Corte d’Appello con argomenti logici e giuridici corretti.

Sulla mancata concessione delle attenuanti generiche: La censura è stata giudicata ‘manifestamente infondata’. La Corte ha ricordato che, secondo un orientamento consolidato, il giudice di merito non è tenuto a esaminare ogni singolo elemento favorevole o sfavorevole, ma è sufficiente che motivi il suo diniego facendo riferimento agli elementi ritenuti decisivi o alla semplice assenza di elementi positivi meritevoli di considerazione.

Sul secondo motivo (difetto di motivazione): Questo è stato considerato ‘generico per indeterminatezza’. I ricorrenti non avevano indicato gli elementi specifici alla base della loro critica, impedendo così alla Corte di Cassazione di individuare i rilievi mossi e di esercitare il proprio sindacato. Era quindi in violazione dei requisiti prescritti dall’art. 581, comma 1, lett. d), c.p.p.

Conclusioni

L’ordinanza in esame rappresenta un importante monito per la redazione dei ricorsi per Cassazione. La decisione di inammissibilità del ricorso in Cassazione non è solo una sanzione processuale, ma anche la conseguenza logica di un’impugnazione che non dialoga criticamente con la sentenza impugnata. Per avere una possibilità di successo, un ricorso deve essere specifico, puntuale e argomentato, evitando formule generiche e la mera ripetizione di doglianze già respinte. La conseguenza per i ricorrenti è stata non solo la conferma della condanna, ma anche l’obbligo di pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria, a dimostrazione dei costi di un’impugnazione non adeguatamente formulata.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici, non specifici e, in parte, una mera riproduzione di censure già esaminate e respinte nei gradi di merito, in violazione dei requisiti prescritti dal codice di procedura penale.

È sufficiente riproporre le stesse argomentazioni dei precedenti gradi di giudizio in un ricorso per Cassazione?
No, l’ordinanza chiarisce che un motivo di ricorso è privo di specificità se è meramente riproduttivo di profili di censura già adeguatamente esaminati e respinti, senza aggiungere nuovi e specifici argomenti giuridici.

Cosa richiede la legge per contestare la motivazione di una sentenza in Cassazione?
Secondo l’ordinanza, per contestare un difetto di motivazione, il ricorso deve indicare specificamente gli elementi che sono alla base della censura, come richiesto dall’art. 581, comma 1, lett. d), cod. proc. pen., per consentire al giudice di individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio controllo. Un’impugnazione generica è inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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