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Inammissibilità ricorso Cassazione: le motivazioni

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso di due imputati contro una sentenza della Corte d’Appello di Torino. La decisione si fonda sulla motivazione inadeguata del giudice di merito riguardo alla valutazione delle circostanze, portando alla condanna degli appellanti al pagamento delle spese e di una sanzione.

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Pubblicato il 8 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso in Cassazione: Quando la Motivazione è Insufficiente

L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame offre uno spunto cruciale sul tema dell’inammissibilità del ricorso per vizi di motivazione. Quando si impugna una sentenza, non è sufficiente dissentire dalla decisione; è necessario che i motivi di ricorso siano solidi e conformi alla legge. In questa analisi, vedremo come la Suprema Corte abbia ribadito un principio fondamentale: una motivazione apparente o inadeguata da parte del giudice di merito può portare alla drastica conseguenza dell’inammissibilità dell’impugnazione.

I Fatti Processuali

Due soggetti presentavano ricorso dinanzi alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino. L’oggetto del contendere, come si evince dalla decisione della Suprema Corte, verteva su questioni la cui trattazione richiedeva una motivazione adeguata da parte del giudice del grado precedente. I ricorrenti, confidando nelle loro ragioni, hanno portato il caso all’ultimo grado di giudizio.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 3 marzo 2025, ha posto fine al percorso giudiziario dei due ricorrenti. La Corte ha dichiarato i ricorsi inammissibili. Di conseguenza, ha condannato i ricorrenti non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di tremila euro ciascuno in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista proprio per i casi di ricorsi temerari o inammissibili.

Le motivazioni e l’inammissibilità del ricorso

Il cuore della decisione risiede nel richiamo a un precedente delle Sezioni Unite (sentenza n. 10713 del 2010). La Corte ha sottolineato che una motivazione è considerata insufficiente, e quindi causa di inammissibilità, quando non spiega adeguatamente le ragioni della decisione. Nello specifico, la sentenza d’appello impugnata si era limitata a giustificare una scelta (in questo caso, la soluzione dell’equivalenza tra circostanze) affermando che fosse ‘la più idonea a realizzare l’adeguatezza della pena irrogata in concreto’.

Secondo la Cassazione, questa non è una vera motivazione. È una mera affermazione di stile, una clausola generica che non permette di comprendere l’iter logico-giuridico seguito dal giudice per arrivare a quella conclusione. Una motivazione deve essere concreta, specifica e ancorata ai fatti del caso, non può ridursi a una formula astratta. La mancanza di questa specificità rende il provvedimento non adeguatamente motivato e, di riflesso, il ricorso contro di esso inammissibile.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale: la motivazione dei provvedimenti giurisdizionali è un pilastro dello Stato di diritto. Per chi intende presentare un ricorso in Cassazione, è essenziale che la sentenza impugnata presenti vizi concreti e non mere affermazioni di principio. Una motivazione apparente o tautologica, come quella censurata in questo caso, non solo non supera il vaglio della Suprema Corte, ma comporta anche significative conseguenze economiche per i ricorrenti. La decisione serve da monito: i ricorsi devono essere fondati su critiche precise e circostanziate alla decisione impugnata, altrimenti il rischio dell’inammissibilità, con la conseguente condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria, è molto elevato.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte di Cassazione non esamina il merito della questione. La parte che ha presentato il ricorso (ricorrente) viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una somma in denaro a favore della Cassa delle ammende.

Perché i ricorsi in questo caso sono stati dichiarati inammissibili?
I ricorsi sono stati giudicati inammissibili perché la Corte ha ritenuto che la motivazione della sentenza impugnata fosse inadeguata. Nello specifico, la giustificazione fornita dal giudice precedente era considerata una mera affermazione generica e non una spiegazione concreta delle ragioni della decisione.

Quali sono state le conseguenze economiche per i ricorrenti?
I ricorrenti sono stati condannati a pagare le spese processuali e una somma di tremila euro ciascuno in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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