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Inammissibilità ricorso Cassazione: le conseguenze

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 4 aprile 2025, ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Bari. A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso in Cassazione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso in Cassazione: Analisi e Conseguenze

L’accesso al giudizio di legittimità presso la Corte di Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma è subordinato a rigidi requisiti. L’inammissibilità del ricorso in Cassazione è una delle possibili conclusioni del processo, un esito che non entra nel merito della questione ma che comporta conseguenze significative per chi lo ha proposto. Analizziamo una recente ordinanza per comprendere meglio la portata di questa decisione.

Il Contesto Processuale

Il caso in esame ha origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari nel febbraio 2024. Il ricorrente, attraverso il suo legale, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando la questione all’attenzione dei giudici di legittimità.

La Decisione della Suprema Corte e l’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione

All’udienza del 4 aprile 2025, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere designato, ha emesso un’ordinanza con cui ha risolto la questione in via puramente processuale. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione implica che i giudici non hanno esaminato il fondo delle doglianze sollevate, ma hanno riscontrato la mancanza di uno dei presupposti richiesti dalla legge per poter procedere a tale esame.

Le Conseguenze Economiche della Pronuncia

La declaratoria di inammissibilità non è un esito neutro. Al contrario, il provvedimento analizzato dimostra come essa comporti precise conseguenze economiche a carico del ricorrente. La Corte, infatti, non si è limitata a chiudere il processo, ma ha condannato la parte che ha proposto il ricorso a due distinti pagamenti:

1. Il pagamento delle spese processuali: si tratta dei costi sostenuti dallo Stato per la gestione del procedimento in Cassazione.
2. Il versamento di una somma a favore della Cassa delle ammende: in questo caso, l’importo è stato quantificato in tremila euro. Questa sanzione pecuniaria ha una finalità dissuasiva, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o privi dei requisiti di legge.

Le Motivazioni

L’ordinanza in esame è molto sintetica e non esplicita le specifiche ragioni che hanno portato a dichiarare l’inammissibilità. Tuttavia, in via generale, un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse cause previste dal codice di procedura penale. Tra le più comuni vi sono la presentazione del ricorso fuori dai termini perentori, la mancanza di motivi specifici o la proposizione di censure che riguardano il merito dei fatti, valutazione che è preclusa al giudice di legittimità, il quale può pronunciarsi solo su questioni di diritto. La decisione di condannare il ricorrente al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende suggerisce che la Corte abbia ravvisato una colpa nella proposizione dell’impugnazione, ritenendola un’iniziativa processuale priva di fondamento.

Le Conclusioni

Questo caso evidenzia un principio fondamentale della procedura penale: l’impugnazione in Cassazione deve essere attentamente ponderata. La dichiarazione di inammissibilità del ricorso in Cassazione non solo rende definitiva la sentenza impugnata, ma espone il ricorrente a sanzioni economiche rilevanti. Ciò sottolinea l’importanza di affidarsi a una difesa tecnica qualificata che possa valutare con scrupolo la sussistenza dei presupposti per adire la Suprema Corte, evitando così esiti processuali sfavorevoli e costi aggiuntivi.

Cosa significa quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte di Cassazione non ha esaminato il merito della questione perché il ricorso non rispettava i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge per essere giudicato.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso dichiarato inammissibile?
Come stabilito nel provvedimento, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

La dichiarazione di inammissibilità conferma la colpevolezza o la ragione nel merito?
No, la dichiarazione di inammissibilità è una decisione puramente processuale. Non entra nel merito della questione, ma si limita a stabilire che il ricorso non può essere giudicato. La sentenza impugnata diventa, di conseguenza, definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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