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Inammissibilità ricorso Cassazione: le conseguenze

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità di un ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. A causa dei vizi che hanno portato all’inammissibilità del ricorso in Cassazione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3000 euro a favore della cassa delle ammende, in applicazione dell’art. 616 c.p.p.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione di un’impugnazione che non supera il vaglio preliminare della Suprema Corte. Comprendere i motivi e gli effetti di una dichiarazione di inammissibilità del ricorso in Cassazione è fondamentale per chiunque si approcci al sistema giudiziario penale. Questo provvedimento sottolinea l’importanza di formulare ricorsi solidi e conformi ai dettami procedurali, pena l’imposizione di significative sanzioni economiche.

La Vicenda Processuale

Il caso ha origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria in data 14 novembre 2024. Il ricorrente, tramite i suoi legali, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando le proprie doglianze dinanzi alla massima istanza giurisdizionale.

La Decisione della Corte: Focus sull’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione

La Corte di Cassazione, riunita in udienza il 31 marzo 2025, ha emesso un’ordinanza con cui ha posto fine al percorso processuale del ricorrente. L’esito è stato netto: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle questioni sollevate, ma si ferma a un livello precedente, constatando l’esistenza di un vizio che impedisce alla Corte di esaminare la fondatezza dei motivi di appello.

Le Motivazioni della Decisione

L’ordinanza, pur essendo sintetica, è molto chiara nell’indicare la base giuridica della sua statuizione. La Corte, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere e dato avviso alle parti, ha rilevato che le valutazioni contenute nel provvedimento impugnato erano “adeguatamente e logicamente motivate”, il che lascia intendere che i motivi del ricorso fossero manifestamente infondati o non rientrassero nei casi tassativamente previsti per il giudizio di legittimità.

La conseguenza diretta e automatica di questa declaratoria è disciplinata dall’articolo 616 del codice di procedura penale. Tale norma stabilisce che, in caso di inammissibilità del ricorso, la parte privata che lo ha proposto deve essere condannata al pagamento delle spese del procedimento. Inoltre, la stessa norma prevede l’obbligo di versare una somma di denaro alla cassa delle ammende. Nel caso di specie, la Corte ha ritenuto equo determinare tale somma in 3.000 euro, tenendo conto delle questioni dedotte.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La decisione evidenzia un principio cardine del nostro sistema processuale: l’accesso alla giustizia, specialmente al suo grado più alto, deve essere esercitato in modo responsabile. Un’impugnazione presentata senza validi presupposti giuridici o in violazione delle norme procedurali non solo non porta al risultato sperato, ma comporta anche conseguenze economiche negative per il proponente.

La condanna al pagamento di una somma a favore della cassa delle ammende non ha una finalità meramente punitiva, ma contribuisce a finanziare progetti volti al reinserimento sociale dei condannati, fungendo al contempo da deterrente contro la proposizione di ricorsi dilatori o palesemente infondati. Questa ordinanza, pertanto, serve da monito sulla necessità di una valutazione attenta e professionale prima di adire la Corte di Cassazione.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 3.000 euro.

Qual è il fondamento normativo per la condanna alle spese in caso di inammissibilità?
Il fondamento giuridico è l’articolo 616 del codice di procedura penale, che prevede espressamente queste conseguenze economiche a carico del ricorrente in caso di rigetto o inammissibilità della sua impugnazione.

Perché il ricorrente deve pagare una somma alla cassa delle ammende?
Questa sanzione pecuniaria è prevista dalla legge come conseguenza dell’inammissibilità del ricorso e ha un duplice scopo: scoraggiare la presentazione di ricorsi infondati o dilatori e finanziare, attraverso la cassa delle ammende, programmi per il recupero e il reinserimento sociale dei detenuti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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