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Inammissibilità ricorso Cassazione: le conseguenze

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità di un ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. A seguito della dichiarazione di inammissibilità ricorso Cassazione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 4.000 euro.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione di un ricorso inammissibile dinanzi alla Corte di Cassazione. Comprendere i motivi e gli effetti di una dichiarazione di inammissibilità ricorso Cassazione è fondamentale per chiunque operi nel settore legale. Questo provvedimento sottolinea il rigore con cui la Suprema Corte valuta i requisiti formali e sostanziali dei gravami, applicando sanzioni pecuniarie a carico del ricorrente.

Il Contesto del Caso Giudiziario

I fatti processuali originano da un ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino in data 18 marzo 2025. Il ricorrente ha impugnato tale decisione dinanzi alla Corte di Cassazione, cercando di ottenere una revisione del giudizio di secondo grado. Il caso è stato assegnato alla Settima Sezione Penale della Suprema Corte per la valutazione preliminare di ammissibilità.

La Decisione della Corte sulla Inammissibilità Ricorso Cassazione

Con ordinanza del 14 luglio 2025, la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso. Questa decisione impedisce alla Corte di entrare nel merito delle questioni sollevate, fermando il procedimento a una fase preliminare. La dichiarazione di inammissibilità non è una valutazione sulla colpevolezza o innocenza del ricorrente, ma un giudizio sulla correttezza tecnica e giuridica dell’atto di impugnazione. Come conseguenza diretta, la sentenza della Corte d’Appello di Torino diventa definitiva.

Le Motivazioni della Decisione

Il provvedimento non entra nel dettaglio delle specifiche ragioni che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità, ma fa riferimento a una valutazione complessiva dell’atto di ricorso. In generale, un ricorso può essere considerato inammissibile per vari motivi, come la mancanza di motivi specifici, la proposizione di censure di mero fatto non consentite in sede di legittimità, o il mancato rispetto dei termini processuali. In questo caso, la Corte ha ritenuto le ragioni del ricorso tali da giustificare non solo la declaratoria di inammissibilità, ma anche l’applicazione di una sanzione pecuniaria.

La base normativa per la decisione si trova nell’articolo 616 del Codice di Procedura Penale. Questa norma stabilisce che, in caso di inammissibilità, la parte privata che ha proposto l’impugnazione è condannata al pagamento delle spese del procedimento. Inoltre, la stessa norma prevede l’obbligo di versare una somma in favore della Cassa delle Ammende, il cui importo viene determinato dalla Corte in base alla natura e alla gravità delle cause di inammissibilità. Nel caso di specie, la somma è stata fissata in euro 4.000,00.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La decisione della Suprema Corte ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento processuale: l’accesso alla giustizia, specialmente in sede di legittimità, deve essere esercitato con diligenza e cognizione di causa. L’istituto dell’inammissibilità e le relative sanzioni pecuniarie fungono da deterrente contro ricorsi palesemente infondati o dilatori, che rischiano di appesantire il sistema giudiziario. Per gli operatori del diritto, questa ordinanza rappresenta un monito sull’importanza di redigere atti di impugnazione tecnicamente ineccepibili, fondati su motivi di diritto solidi e pertinenti, per evitare di esporre i propri assistiti a conseguenze economiche significative, oltre alla conferma della condanna.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma pecuniaria in favore della Cassa delle Ammende, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria disposta in questo caso?
In questo specifico caso, la Corte di Cassazione ha determinato la sanzione pecuniaria a carico del ricorrente nella misura di euro 4.000,00.

Qual è la norma di riferimento per la condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria?
La norma di riferimento è l’articolo 616 del Codice di Procedura Penale, che regola le conseguenze economiche derivanti dalla dichiarazione di inammissibilità di un ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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