LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Inammissibilità ricorso Cassazione: la motivazione

Un soggetto ha impugnato una sentenza della Corte d’Appello lamentando la mancata concessione delle attenuanti generiche. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, sottolineando che la decisione del giudice di merito era supportata da una motivazione sufficiente e non illogica. Questo caso chiarisce i limiti del sindacato di legittimità e le conseguenze dell’inammissibilità ricorso Cassazione, che includono la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità ricorso Cassazione: quando la motivazione è sufficiente?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 5591/2024, ha ribadito un principio fondamentale in tema di inammissibilità ricorso Cassazione: non è possibile contestare la valutazione di merito del giudice precedente se questa è sorretta da una motivazione logica e completa. Questo caso offre uno spunto cruciale per comprendere i limiti del giudizio di legittimità e le conseguenze di un’impugnazione infondata.

I Fatti del Caso

Il ricorrente aveva presentato appello avverso una sentenza della Corte d’Appello di Venezia. L’unica doglianza sollevata riguardava la determinazione del trattamento punitivo e, in particolare, la decisione dei giudici di merito di non concedere le attenuanti generiche. Secondo la difesa, tale diniego era ingiustificato e meritava una riforma da parte della Suprema Corte.

Analisi della Decisione: il confine tra merito e legittimità

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. La decisione si fonda su una considerazione centrale: la sentenza impugnata, nella parte relativa al diniego delle attenuanti, era supportata da una motivazione descritta come “sufficiente e non illogica”.

La Corte d’Appello aveva, infatti, esaminato adeguatamente le argomentazioni difensive, giungendo a una conclusione che, seppur sfavorevole all’imputato, risultava coerente e ben argomentata. In questi casi, il giudizio di merito diventa “non censurabile” in sede di legittimità. La Cassazione non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice precedente, ma solo verificare che il percorso logico-giuridico seguito sia corretto e privo di vizi.

Le Motivazioni della Corte

La Corte Suprema ha chiarito che il ricorso era inammissibile perché l’unica doglianza prospettata era palesemente smentita dal tenore della sentenza impugnata. Quest’ultima, secondo gli Ermellini, appare “sorretta da sufficiente e non illogica motivazione e da adeguato esame delle deduzioni difensive sul punto”.

Di conseguenza, il tentativo del ricorrente di ottenere una nuova valutazione sul trattamento sanzionatorio si configurava come una richiesta di riesame del merito, attività preclusa alla Corte di Cassazione. L’inammissibilità del ricorso ha comportato, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza riafferma che un ricorso per cassazione deve basarsi su vizi di legittimità (come violazione di legge o vizi di motivazione evidenti) e non su un semplice disaccordo con le valutazioni discrezionali del giudice di merito. Per evitare una declaratoria di inammissibilità ricorso Cassazione, è essenziale che le censure mosse alla sentenza impugnata evidenzino una motivazione inesistente, manifestamente illogica o contraddittoria, e non si limitino a proporre una diversa interpretazione delle risultanze processuali. Le conseguenze di un ricorso inammissibile non sono solo la conferma della decisione impugnata, ma anche un aggravio di spese per il ricorrente, come dimostra la condanna al versamento alla Cassa delle ammende.

Per quale motivo un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Secondo questa ordinanza, un ricorso è inammissibile se la doglianza sollevata è smentita dalla motivazione sufficiente e non illogica della sentenza impugnata, specialmente quando si tenta di ottenere un riesame del merito della decisione, attività preclusa alla Corte di Cassazione.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente in caso di inammissibilità del ricorso?
In base all’art. 616 del codice di procedura penale, il ricorrente la cui impugnazione è dichiarata inammissibile viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma pecuniaria in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 3.000 euro.

La Corte di Cassazione può riesaminare la decisione sulle attenuanti generiche presa dalla Corte d’Appello?
No, la Corte di Cassazione non può riesaminare nel merito tale decisione se la sentenza della Corte d’Appello è supportata da una motivazione adeguata, sufficiente e non illogica. Il suo compito è verificare la legittimità della decisione, non sostituirsi al giudice di merito nella sua valutazione discrezionale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati