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Inammissibilità ricorso Cassazione: la guida completa

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha chiarito i limiti del ricorso, dichiarando l’inammissibilità di un’impugnazione basata su motivi non previsti dalla legge. L’analisi del caso evidenzia come la deduzione di vizi non tassativamente indicati porti alla reiezione del ricorso, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. La decisione sottolinea il rigore formale richiesto per l’accesso al giudizio di legittimità, confermando l’importanza di una corretta impostazione dei motivi di ricorso per evitare l’inammissibilità ricorso Cassazione.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Quando e Perché Viene Dichiarata

L’accesso al giudizio di legittimità dinanzi alla Corte di Cassazione è un momento cruciale del processo penale, ma è regolato da norme molto severe. Comprendere le cause di inammissibilità ricorso Cassazione è fondamentale per ogni operatore del diritto e per chiunque si trovi ad affrontare l’ultimo grado di giudizio. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla proposizione di un ricorso basato su motivi non consentiti dalla legge.

I Fatti del Caso

Il caso in esame trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dal Tribunale. Il ricorrente, tramite il suo difensore, aveva sollevato diverse censure contro la decisione di merito, chiedendone l’annullamento alla Corte di Cassazione. Tra i motivi addotti, vi era anche la richiesta di un proscioglimento immediato ai sensi dell’art. 129 del codice di procedura penale.

La Decisione della Corte e l’Inammissibilità del Ricorso Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. La decisione è stata presa ‘senza formalità’, applicando la procedura semplificata prevista dall’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale. Questa procedura si adotta quando il ricorso appare manifestamente infondato o, come in questo caso, basato su motivi non permessi.

La Corte ha ritenuto che le doglianze del ricorrente, inclusa quella relativa al mancato proscioglimento ex art. 129 c.p.p., non rientrassero tra i vizi che possono essere fatti valere in sede di legittimità. Il ricorso per cassazione, infatti, non è un terzo grado di giudizio dove si possono riesaminare i fatti, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge da parte dei giudici di merito.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La motivazione dell’ordinanza si fonda su un principio consolidato nella giurisprudenza: l’inammissibilità del ricorso per cassazione quando si deducono vizi diversi da quelli tassativamente indicati dalla legge, in particolare dal comma 2-bis dell’art. 606 del codice di procedura penale. La Corte ha richiamato diversi precedenti conformi (tra cui Cass. Pen. n. 19425/2021 e n. 28742/2020), ribadendo che i motivi di ricorso devono attenere a precise violazioni di legge o a vizi logici della motivazione, e non possono tradursi in una richiesta di nuova valutazione delle prove.

Poiché le censure sollevate dal ricorrente esulavano da questo perimetro, il ricorso è stato giudicato inammissibile. La conseguenza diretta di tale declaratoria è stata non solo la conferma della sentenza impugnata, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di quattromila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione ha una finalità dissuasiva, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori.

Le Conclusioni

La decisione in commento rappresenta un importante monito sulla necessità di formulare i ricorsi per cassazione con estremo rigore tecnico e giuridico. L’inammissibilità ricorso Cassazione non è una mera formalità, ma una sanzione processuale con significative conseguenze economiche per il ricorrente. L’ordinanza conferma che la Suprema Corte esercita un filtro severo sui ricorsi, escludendo quelli che non rispettano i limiti del giudizio di legittimità. Pertanto, è essenziale che i motivi di impugnazione siano circoscritti alle sole questioni di diritto consentite, evitando di trasformare il ricorso in un’istanza di revisione del merito della vicenda processuale.

Perché il ricorso alla Corte di Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati dall’appellante non rientravano tra quelli specificamente e tassativamente previsti dalla legge per un ricorso in Cassazione. Si contestavano aspetti che avrebbero richiesto una nuova valutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità.

Quali sono le conseguenze per chi presenta un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende. In questo specifico caso, la somma è stata fissata in quattromila euro.

Cosa significa che la decisione è stata presa ‘senza formalità’?
Significa che la Corte ha utilizzato una procedura semplificata e accelerata, prevista dall’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale, che si applica quando l’inammissibilità del ricorso è evidente. Questo permette di definire rapidamente i casi che non necessitano di un’udienza pubblica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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