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Inammissibilità ricorso Cassazione: la genericità

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità di un ricorso a causa della genericità del motivo presentato, focalizzato sulla recidiva. La Corte ha ritenuto che il motivo non contestasse adeguatamente la valutazione del giudice di merito, basata sui numerosi precedenti penali dell’imputato. L’inammissibilità del ricorso Cassazione ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Quando il Motivo è Troppo Generico

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come la specificità dei motivi sia un requisito fondamentale per l’accesso al giudizio di legittimità. La Corte di Cassazione ha ribadito un principio cardine del nostro sistema processuale: l’inammissibilità del ricorso Cassazione quando i motivi di appello sono formulati in maniera generica. Questo caso riguarda un ricorso basato unicamente sulla contestazione della recidiva, ritenuto non sufficientemente specifico per superare il vaglio di ammissibilità.

I Fatti del Caso

Un soggetto condannato dalla Corte d’Appello di Bari presentava ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo: la contestazione della recidiva. La difesa sosteneva che la valutazione effettuata dal giudice di merito non fosse corretta. Tuttavia, il ricorso non entrava nel dettaglio delle argomentazioni della corte territoriale, limitandosi a una critica generale senza contrapporre elementi specifici.

La Decisione e l’Inammissibilità Ricorso Cassazione

La Suprema Corte, con l’ordinanza numero 8538 del 2025, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda sulla constatazione che il motivo presentato era “generico”. Secondo gli Ermellini, non è sufficiente lamentare un errore di valutazione da parte del giudice precedente; è necessario articolare una critica puntuale e argomentata, che si confronti direttamente con le motivazioni della sentenza impugnata. In assenza di tale specificità, il ricorso non può essere esaminato nel merito.

Le Motivazioni: La Genericità del Motivo sulla Recidiva

La Corte ha spiegato che la decisione del giudice d’appello sulla recidiva non era affatto immotivata. Al contrario, si basava su una valutazione attenta e concreta di diversi elementi: i numerosi precedenti penali dell’imputato, anche specifici rispetto al reato commesso, la loro collocazione temporale, la gravità dei fatti e la complessiva “maggiore propensione a delinquere” dimostrata. Il ricorso, invece, non ha mosso alcuna critica specifica a questo percorso logico-giuridico, risultando così una mera e sterile contestazione. Questa carenza ha reso impossibile per la Cassazione procedere a una valutazione, determinando l’inevitabile declaratoria di inammissibilità del ricorso Cassazione.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche dell’Inammissibilità

Le conseguenze di tale decisione sono significative per il ricorrente. Ai sensi dell’articolo 616 del Codice di Procedura Penale, la declaratoria di inammissibilità comporta non solo la condanna al pagamento delle spese processuali, ma anche il versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende. In questo caso, la Corte ha determinato tale somma in 3.000,00 euro, ritenendola equa in ragione delle questioni dedotte. Questa pronuncia serve da monito sull’importanza di redigere ricorsi ben argomentati e specifici, per evitare non solo il rigetto, ma anche ulteriori oneri economici.

Perché il ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché l’unico motivo presentato, relativo alla recidiva, è stato ritenuto ‘generico’ dalla Corte, in quanto non contestava specificamente le argomentazioni della sentenza impugnata.

Quali elementi aveva considerato la Corte d’Appello per valutare la pericolosità del soggetto?
La Corte d’Appello aveva basato il suo giudizio sui numerosi precedenti penali, anche specifici, sulla loro epoca, sulla gravità dei fatti e sulla maggiore propensione a delinquere dimostrata in concreto dall’imputato.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito dell’inammissibilità?
In conseguenza della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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