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Inammissibilità ricorso Cassazione: la decisione

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 2 aprile 2025, ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso presentato contro una sentenza del Giudice dell’Udienza Preliminare. La decisione sottolinea le conseguenze procedurali e finanziarie di tale esito, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di quattromila euro. Il caso evidenzia i rigidi requisiti per l’accesso al giudizio di legittimità e le implicazioni dell’inammissibilità del ricorso in Cassazione.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Analisi di una Recente Ordinanza

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito le severe conseguenze derivanti dalla presentazione di un ricorso che non rispetta i requisiti di legge. Questo caso offre uno spunto fondamentale per comprendere quando un’impugnazione viene respinta per ragioni procedurali, con la conseguente condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. Analizziamo nel dettaglio la decisione e le sue implicazioni pratiche in tema di inammissibilità del ricorso in Cassazione.

I Fatti Processuali

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa dal Giudice dell’Udienza Preliminare di un tribunale del Sud Italia in data 18 dicembre 2024. Il ricorrente ha deciso di impugnare tale provvedimento direttamente dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione, cercando di ottenere una revisione della decisione a lui sfavorevole.

La Corte, riunitasi in camera di consiglio il 2 aprile 2025, ha esaminato il ricorso proposto. La procedura, come di consueto, ha previsto l’avviso alle parti e la relazione del Consigliere designato, che ha illustrato i punti salienti del caso al collegio giudicante.

La Decisione della Corte sull’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione

L’esito del giudizio è stato netto e perentorio. La settima sezione penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile.

Questa declaratoria ha comportato due importanti conseguenze economiche per il ricorrente:
1. Condanna alle spese processuali: il soggetto che ha proposto l’impugnazione è stato obbligato a farsi carico di tutti i costi legati al procedimento dinanzi alla Corte.
2. Condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende: Oltre alle spese, la Corte ha inflitto una sanzione pecuniaria, stimata come equa, pari a quattromila euro, da versare a favore della Cassa delle ammende.

Questa decisione, pur nella sua sinteticità, è emblematica della funzione di filtro della Corte di Cassazione, che non riesamina i fatti del processo ma valuta esclusivamente la corretta applicazione della legge (vizi di legittimità).

Le Motivazioni della Decisione

L’ordinanza in esame è molto concisa e non esplicita nel dettaglio le ragioni specifiche che hanno condotto alla declaratoria di inammissibilità. Tuttavia, in base alla prassi e alla normativa processuale, possiamo delineare le cause più frequenti che portano a tale esito. Un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile, ad esempio, quando:

* I motivi sono generici: il ricorso non specifica in modo chiaro e puntuale quali norme di legge sarebbero state violate o applicate in modo errato.
* Si chiede un riesame del merito: il ricorrente tenta di far rivalutare alla Cassazione i fatti e le prove, compito che spetta esclusivamente ai giudici di primo e secondo grado.
* Mancano i requisiti di legge: l’impugnazione è presentata fuori termine, da un soggetto non legittimato, o per motivi non consentiti dall’ordinamento.

La decisione di condannare il ricorrente al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende ha una finalità sanzionatoria e deterrente, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori che appesantiscono inutilmente il lavoro della Suprema Corte.

Le Conclusioni

L’ordinanza analizzata, pur essendo un atto di routine per la Corte di Cassazione, offre un insegnamento cruciale: l’accesso al giudizio di legittimità è un rimedio eccezionale, soggetto a regole procedurali rigorose. L’inammissibilità del ricorso in Cassazione non è solo una sconfitta processuale, ma si traduce in conseguenze economiche tangibili per il ricorrente.

Per questo motivo, è fondamentale che l’assistenza di un legale valuti con estrema attenzione i presupposti e i motivi di un potenziale ricorso, per assicurare che l’impugnazione sia fondata su vizi di legittimità concreti e specifici, evitando così esiti sfavorevoli e sanzioni pecuniarie.

Cosa accade quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile?
In base all’ordinanza, la Corte non esamina il merito della questione. Inoltre, condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, in questo caso fissata in quattromila euro, da versare alla Cassa delle ammende.

Contro quale provvedimento era stato presentato il ricorso?
Il ricorso era stato proposto avverso la sentenza emessa in data 18 dicembre 2024 dal Giudice dell’Udienza Preliminare di Napoli.

Qual è la conseguenza economica per il ricorrente oltre al pagamento delle spese processuali?
L’ordinanza stabilisce che, in aggiunta al pagamento delle spese del procedimento, il ricorrente è condannato a versare la somma di quattromila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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