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Inammissibilità ricorso Cassazione: la decisione

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Bari. A causa della pronuncia di inammissibilità del ricorso in Cassazione, il soggetto proponente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro. La decisione evidenzia le conseguenze negative di un’impugnazione che non rispetta i requisiti previsti dalla legge.

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Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Analisi di una Recente Ordinanza

L’ordinanza in esame offre uno spunto cruciale per comprendere le severe conseguenze legate all’inammissibilità del ricorso in Cassazione. Quando un’impugnazione non soddisfa i requisiti previsti dalla legge, la Corte Suprema non entra nemmeno nel merito della questione, chiudendo di fatto il procedimento e ponendo a carico del ricorrente sanzioni economiche significative. Analizziamo questa decisione per capire meglio il suo impatto.

La Vicenda Processuale

Il caso ha origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari in data 21 giugno 2024. Il ricorrente, attraverso il suo legale, ha cercato di ottenere l’annullamento o la riforma della decisione di secondo grado, portando le proprie doglianze dinanzi al massimo organo della giurisdizione italiana.

Il procedimento in Cassazione è culminato con l’udienza del 5 maggio 2025, durante la quale il collegio giudicante, presieduto da un esperto magistrato e con la relazione di un altro consigliere, ha esaminato la ricevibilità dell’atto di impugnazione.

La Decisione della Corte Suprema: Focus sull’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione

L’esito del giudizio di legittimità è stato netto. La Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato il ricorso “inammissibile”.

Questa statuizione ha comportato due importanti conseguenze economiche per il ricorrente:

1. Condanna al pagamento delle spese processuali: il ricorrente è stato obbligato a farsi carico dei costi sostenuti dallo Stato per la gestione del procedimento.
2. Condanna al versamento di una somma alla Cassa delle ammende: oltre alle spese, è stata imposta una sanzione pecuniaria pari a tremila euro, da versare a favore della Cassa delle ammende, un ente destinato al miglioramento del sistema penitenziario.

Le motivazioni

Il testo dell’ordinanza è sintetico e non entra nel dettaglio delle ragioni specifiche che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità. Tuttavia, in linea generale, un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse cause, previste dal codice di procedura penale. Tra le più comuni vi sono:

* Vizi di forma: l’atto potrebbe non rispettare i requisiti formali richiesti dalla legge.
* Aspecificità dei motivi: i motivi di ricorso potrebbero essere generici, non indicando con precisione le violazioni di legge o i vizi di motivazione della sentenza impugnata.
* Proposizione di questioni di fatto: il ricorso potrebbe tentare di ottenere una nuova valutazione dei fatti, attività preclusa in sede di legittimità, dove la Corte può giudicare solo sulla corretta applicazione del diritto.
* Tardività: il ricorso potrebbe essere stato presentato oltre i termini perentori stabiliti dalla legge.

La decisione di inammissibilità, quindi, agisce come un filtro, impedendo che la Corte venga investita di questioni che non possono trovare ingresso nel giudizio di legittimità.

Le conclusioni

La presente ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: l’accesso alla Corte di Cassazione è subordinato al rigoroso rispetto di precise regole procedurali. L’inammissibilità del ricorso in Cassazione non è una mera formalità, ma una sanzione processuale che rende definitiva la sentenza impugnata e comporta oneri economici rilevanti per chi ha promosso un’impugnazione senza fondamento o senza rispettare le forme prescritte. Questa decisione serve da monito sull’importanza di redigere atti di impugnazione tecnicamente ineccepibili, onde evitare una pronuncia che chiude ogni ulteriore possibilità di esame della vicenda processuale.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione nel caso esaminato?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Contro quale provvedimento era stato presentato il ricorso?
Il ricorso era stato presentato avverso la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari in data 21 giugno 2024.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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