Inammissibilità Ricorso Cassazione: Analisi di un’Ordinanza
L’ordinamento giuridico italiano prevede diversi gradi di giudizio per garantire una giustizia equa e ponderata. Tuttavia, l’accesso a tali gradi, in particolare alla Suprema Corte di Cassazione, è regolato da norme procedurali molto rigide. Un esempio emblematico è la dichiarazione di inammissibilità ricorso Cassazione, un esito che non solo preclude l’esame nel merito della questione, ma comporta anche conseguenze economiche per chi ha proposto l’impugnazione. Analizziamo una recente ordinanza per comprendere meglio questo istituto.
Il Contesto del Caso: Dal Giudizio d’Appello alla Cassazione
Il caso in esame ha origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Milano. Il ricorrente, ritenendo ingiusta la decisione di secondo grado, ha cercato di ottenere un’ulteriore revisione del suo caso dal più alto organo della giurisdizione ordinaria. Questo percorso rappresenta l’ultimo grado di giudizio, limitato al controllo della corretta applicazione della legge e non a una nuova valutazione dei fatti.
La Decisione della Suprema Corte: L’Inammissibilità del Ricorso
La Corte di Cassazione, dopo aver ricevuto il ricorso e udito la relazione del Consigliere designato, ha emesso un’ordinanza con una decisione netta e definitiva: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa pronuncia impedisce alla Corte di entrare nel vivo della questione e di valutare se la Corte d’Appello abbia giudicato correttamente o meno. La decisione si basa su un vizio preliminare che rende l’impugnazione non scrutinabile nel merito.
Le Conseguenze Economiche per il Ricorrente
A seguito della declaratoria di inammissibilità ricorso Cassazione, il proponente non solo ha visto le sue richieste respinte, ma è stato anche condannato a sostenere oneri economici significativi. L’ordinanza stabilisce due tipi di pagamento a suo carico:
1. Pagamento delle spese processuali: Si tratta dei costi sostenuti dallo Stato per la gestione del procedimento giudiziario.
2. Versamento di una somma alla Cassa delle ammende: In questo caso specifico, l’importo è stato fissato in tremila euro. Questa sanzione pecuniaria è prevista dalla legge per scoraggiare la proposizione di ricorsi temerari o palesemente infondati, contribuendo a finanziare programmi di riabilitazione per i detenuti.
Le Motivazioni
Sebbene l’ordinanza in esame sia molto sintetica e non espliciti le ragioni specifiche dell’inammissibilità, è utile analizzare in via generale i motivi che possono condurre a tale esito. Un ricorso per Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse cause, tra cui la tardività della presentazione, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge (come la violazione di legge o il vizio di motivazione), la proposizione di censure che mirano a una rivalutazione dei fatti (non consentita in sede di legittimità) o la carenza di altri requisiti formali richiesti dal codice di procedura penale. La decisione sottolinea l’importanza di affidarsi a un difensore esperto che possa valutare attentamente i presupposti per un ricorso prima di avviarlo.
Conclusioni
L’ordinanza analizzata offre uno spaccato chiaro delle conseguenze di un’impugnazione infruttuosa davanti alla Corte di Cassazione. La dichiarazione di inammissibilità ricorso Cassazione non è una mera formalità, ma un provvedimento che chiude definitivamente il caso e impone al ricorrente sanzioni economiche. Questo meccanismo serve a preservare la funzione nomofilattica della Suprema Corte, garantendo che solo le questioni giuridicamente rilevanti e correttamente formulate vengano portate alla sua attenzione. Per i cittadini, ciò si traduce nella necessità di una valutazione strategica e rigorosa prima di intraprendere l’ultimo e complesso grado di giudizio.
Cosa significa quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso ‘inammissibile’?
Significa che il ricorso non può essere esaminato nel merito perché non rispetta i requisiti formali e procedurali previsti dalla legge. La Corte non valuta se la decisione precedente era giusta o sbagliata, ma si ferma a una verifica preliminare.
Quali sono le conseguenze per chi presenta un ricorso dichiarato inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende, come sanzione per aver adito la Corte senza un valido presupposto. Nel caso di specie, la somma era di tremila euro.
Con una dichiarazione di inammissibilità, la sentenza della Corte d’Appello viene annullata?
No, al contrario. La dichiarazione di inammissibilità del ricorso rende definitiva la sentenza impugnata, in questo caso quella emessa dalla Corte d’Appello di Milano. La decisione di secondo grado diventa quindi irrevocabile.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 21101 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 21101 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 15/04/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME COGNOME nato a AVELLINO il 09/11/1981
avverso la sentenza del 12/09/2024 della CORTE APPELLO di MILANO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME COGNOME;
considerato che l’unico motivo di ricorso, che contesta il vizio motivaziona
in ordine alla determinazione della pena inflitta, è indeducibile poiché inere trattamento punitivo, benché sorretto da sufficiente e non illogica motivazio
da adeguato esame delle deduzioni difensive (si veda, in particolare, pag. 7
sentenza impugnata sulla congruità della pena inflitta, proporzionata alla gr dei fatti ed ai plurimi precedenti penali da cui è risultato gravato il preven
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile co
condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento de spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa d ammende.
Così deciso in Roma, il 15/04/2025
Il C nsigliere Estensore