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Inammissibilità ricorso Cassazione: la decisione

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso in Cassazione avverso una sentenza della Corte d’Appello. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. La decisione sottolinea i requisiti formali per adire la Suprema Corte.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di una delle decisioni più frequenti della Corte di Cassazione: la dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Questo provvedimento, sebbene conciso, è fondamentale per comprendere i rigidi paletti che regolano l’accesso al terzo e ultimo grado di giudizio. Analizziamo cosa significa e quali sono le conseguenze per chi si vede respingere l’impugnazione in questa fase preliminare.

I Fatti del Caso

Un soggetto, a seguito di una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari in data 11 luglio 2024, ha deciso di presentare ricorso presso la Suprema Corte di Cassazione. L’obiettivo era, presumibilmente, ottenere l’annullamento o la riforma della decisione di secondo grado. Il caso è stato quindi assegnato alla Settima Sezione Penale della Corte per la valutazione preliminare.

La Decisione della Corte e l’Inammissibilità del Ricorso

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza del 28 marzo 2025, ha tagliato corto il percorso processuale. Senza entrare nel merito delle questioni sollevate dal ricorrente, ha dichiarato il ricorso “inammissibile”. Questa decisione non è una valutazione sulla colpevolezza o innocenza, né un’analisi delle argomentazioni difensive, ma un giudizio tecnico sulla conformità dell’atto di impugnazione ai requisiti richiesti dalla legge.

La conseguenza diretta di questa declaratoria è duplice e severa:
1. Condanna alle spese processuali: Il ricorrente è tenuto a rimborsare i costi del procedimento.
2. Condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende: È stata inflitta una sanzione pecuniaria di tremila euro. Questa misura ha una funzione dissuasiva, per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o non conformi alle regole.

Le Motivazioni

Sebbene l’ordinanza sia estremamente sintetica, le motivazioni di una declaratoria di inammissibilità sono solitamente riconducibili a vizi specifici del ricorso. La Corte di Cassazione, infatti, non è un terzo grado di merito dove si riesaminano i fatti, ma un giudice di legittimità, che valuta esclusivamente la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione della sentenza impugnata. Un ricorso è inammissibile, ad esempio, quando i motivi presentati sono generici, si limitano a riproporre le stesse argomentazioni già respinte nei gradi precedenti o tentano di ottenere una nuova e diversa valutazione delle prove, attività preclusa in sede di legittimità. La decisione della Corte, nella sua lapidaria formulazione, presuppone la mancanza dei presupposti essenziali per poter procedere a un esame approfondito.

Le Conclusioni

L’ordinanza ribadisce un principio cruciale del nostro sistema processuale: il ricorso per Cassazione è uno strumento eccezionale, non una terza opportunità per discutere i fatti. La declaratoria di inammissibilità del ricorso in Cassazione funge da filtro per garantire che solo le questioni di puro diritto, o i vizi di motivazione più gravi, giungano all’attenzione della Suprema Corte. Per i cittadini e i loro difensori, ciò si traduce nella necessità di redigere atti di impugnazione estremamente rigorosi e tecnicamente impeccabili, pena la chiusura immediata del processo con l’aggiunta di sanzioni economiche. La sentenza della Corte d’Appello diventa, a questo punto, definitiva.

Cosa significa che un ricorso in Cassazione è dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte di Cassazione non ha esaminato il merito della questione perché il ricorso non rispettava i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge. L’atto è stato quindi respinto in via preliminare, senza un’analisi delle argomentazioni.

Quali sono le conseguenze per chi presenta un ricorso inammissibile?
Come stabilito in questa ordinanza, la persona che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro a titolo di sanzione, in questo caso tremila euro, da versare alla Cassa delle ammende.

La dichiarazione di inammissibilità chiude definitivamente il caso?
Sì, per quanto riguarda le questioni sollevate nel ricorso, la dichiarazione di inammissibilità rende definitiva la sentenza impugnata (in questo caso, quella della Corte d’Appello) e conclude il procedimento giudiziario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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