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Inammissibilità ricorso Cassazione: la decisione

Un’ordinanza della Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità di un ricorso avverso una sentenza di un tribunale. La decisione comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di quattromila euro. Il caso evidenzia le conseguenze negative derivanti dalla proposizione di un’impugnazione priva dei requisiti di legge, sottolineando il rigore procedurale per l’accesso al giudizio di legittimità e l’importanza di una corretta formulazione dei motivi per evitare una declaratoria di inammissibilità del ricorso in Cassazione.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Analisi di una Recente Ordinanza

L’inammissibilità del ricorso in Cassazione rappresenta uno degli esiti più severi per chi impugna una sentenza penale, poiché impedisce alla Suprema Corte di esaminare il merito della questione. Una recente ordinanza della settima sezione penale chiarisce le conseguenze economiche di tale declaratoria, condannando il ricorrente non solo alle spese, ma anche a una significativa sanzione pecuniaria. Questo provvedimento sottolinea l’importanza di una rigorosa preparazione tecnica dell’atto di impugnazione.

I Fatti Processuali

Il caso in esame trae origine dal ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa dal Tribunale di Savona nell’ottobre del 2024. L’imputato, non accettando la decisione del giudice di primo grado, ha deciso di adire la Corte di Cassazione per ottenere l’annullamento della pronuncia a suo carico. Il ricorso è stato quindi assegnato alla settima sezione penale, la quale ha fissato l’udienza per la sua trattazione nel marzo del 2025.

La Decisione della Corte sull’Inammissibilità del Ricorso Cassazione

All’esito dell’udienza, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso Cassazione. Tale decisione ha precluso ogni valutazione di merito sui motivi di impugnazione sollevati dal ricorrente. La conseguenza diretta di questa declaratoria non è stata solo la conferma della sentenza impugnata, ma anche l’irrogazione di sanzioni economiche a carico del proponente.

Nello specifico, la Corte ha condannato il ricorrente a due distinti pagamenti:

1. Il pagamento delle spese processuali.
2. Il versamento di una somma di euro quattromila in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

Il provvedimento in esame, per sua natura sintetico, non esplicita i motivi specifici che hanno condotto alla declaratoria di inammissibilità. Tuttavia, la giurisprudenza costante della Cassazione individua diverse cause, come la genericità dei motivi, la proposizione di censure di fatto non consentite in sede di legittimità, o il mancato rispetto dei requisiti formali previsti dal codice di procedura penale. La condanna al pagamento di una somma in favore della Cassa delle ammende è una conseguenza automatica prevista dalla legge quando l’inammissibilità è riconducibile a colpa del ricorrente. La Corte, nel determinare l’importo di quattromila euro, ha esercitato il proprio potere discrezionale, ritenendolo ‘equo’ in base alle circostanze del caso, in linea con i principi affermati da precedenti pronunce di legittimità.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla Corte di Cassazione è soggetto a regole procedurali stringenti. Un ricorso non adeguatamente preparato non solo non raggiungerà il suo scopo, ma esporrà il proponente a conseguenze economiche rilevanti. La condanna al pagamento di una somma, anche cospicua, a favore della Cassa delle ammende funge da deterrente contro impugnazioni dilatorie o manifestamente infondate. Per gli operatori del diritto, ciò significa che la redazione di un ricorso per cassazione richiede la massima perizia tecnica e un’analisi approfondita della sua reale ammissibilità e fondatezza, per tutelare efficacemente gli interessi del proprio assistito ed evitare sanzioni pregiudizievoli.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
La dichiarazione di inammissibilità impedisce alla Corte di esaminare il merito del ricorso. Inoltre, comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria in favore della Cassa delle ammende.

A quanto ammontava la sanzione pecuniaria nel caso di specie?
Nel caso esaminato, la Corte di Cassazione ha condannato il ricorrente al pagamento della somma di quattromila euro in favore della Cassa delle ammende, oltre alle spese del procedimento.

Perché il ricorrente viene condannato a pagare una somma alla Cassa delle ammende?
La condanna al pagamento di una sanzione pecuniaria è una conseguenza prevista dalla legge quando l’inammissibilità del ricorso è determinata da una colpa del ricorrente, come nel caso di motivi manifestamente infondati o presentati senza il rispetto delle forme previste.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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