LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Inammissibilità ricorso Cassazione: la decisione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Venezia. A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso in Cassazione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 25 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Analisi di una Recente Ordinanza

L’inammissibilità del ricorso in Cassazione rappresenta una delle conclusioni più nette e definitive nel percorso processuale penale. Con una recente ordinanza, la Suprema Corte ha ribadito le conseguenze di un’impugnazione che non supera il vaglio preliminare di ammissibilità, condannando il ricorrente a significative sanzioni economiche. Questo articolo analizza la decisione e le sue implicazioni pratiche.

Il Caso in Breve: Dal Ricorso alla Decisione della Suprema Corte

Il caso trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Venezia nel luglio del 2024. L’imputato, tramite i suoi legali, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando la questione all’attenzione dei giudici di legittimità.

Tuttavia, l’esito del giudizio di fronte alla Suprema Corte è stato rapido e perentorio. I giudici della settima sezione penale, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere designato, hanno emesso un’ordinanza con cui hanno dichiarato il ricorso inammissibile.

L’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione e le sue Conseguenze

La declaratoria di inammissibilità del ricorso in Cassazione non è una decisione sul merito della questione, cioè sulla colpevolezza o innocenza dell’imputato. Si tratta, piuttosto, di una valutazione preliminare che accerta se il ricorso possieda i requisiti minimi previsti dalla legge per poter essere esaminato.

Un ricorso può essere inammissibile per svariate ragioni, tra cui:
* La presentazione di motivi non consentiti dalla legge (ad esempio, la richiesta di una nuova valutazione dei fatti, preclusa in sede di legittimità).
* La mancanza di specificità nei motivi di ricorso.
* La presentazione dell’atto fuori dai termini previsti.

La Condanna alle Spese e alla Cassa delle Ammende

Come diretta conseguenza della declaratoria di inammissibilità, il provvedimento in esame ha condannato il ricorrente a due pagamenti distinti:
1. Il pagamento delle spese processuali sostenute nello specifico giudizio.
2. Il versamento di una somma, in questo caso fissata in tremila euro, in favore della Cassa delle ammende. Quest’ultima è una sanzione pecuniaria volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano inutilmente il lavoro della Suprema Corte.

Le Motivazioni della Decisione

L’ordinanza in commento è molto sintetica e non esplicita nel dettaglio i motivi specifici che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità. Tuttavia, la natura stessa di tale decisione implica che la Corte ha riscontrato un vizio fondamentale nell’atto di impugnazione. Generalmente, in questi casi, i giudici ritengono che i motivi proposti non rientrino tra quelli tassativamente previsti dall’articolo 606 del codice di procedura penale, oppure che siano stati formulati in modo generico, senza un reale confronto critico con le motivazioni della sentenza impugnata. La decisione di inammissibilità, quindi, funge da filtro per garantire che solo le questioni di legittimità meritevoli di approfondimento giungano a una discussione nel merito.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La decisione evidenzia l’importanza cruciale di una redazione tecnica e rigorosa del ricorso per Cassazione. La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende non è un mero accessorio, ma una sanzione con una chiara finalità deflattiva e di responsabilizzazione della parte che decide di adire l’ultimo grado di giudizio. Per i professionisti del diritto, questo caso serve come monito sulla necessità di valutare attentamente i presupposti di ammissibilità prima di presentare un ricorso, per evitare di esporre i propri assistiti a conseguenze economiche negative, oltre alla conferma della condanna.

Cosa significa quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non esamina il caso nel merito (cioè non valuta se la decisione precedente era giusta o sbagliata) perché il ricorso stesso presenta dei vizi formali o sostanziali che ne impediscono la trattazione, come la genericità dei motivi o la loro estraneità a questioni di sola legittimità.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, il cui importo è stabilito dal giudice (nel caso specifico, tremila euro).

La Corte di Cassazione ha riesaminato i fatti del processo?
No. Con una dichiarazione di inammissibilità, la Corte si ferma a una valutazione preliminare dell’atto di ricorso. Non entra nel merito della vicenda e non compie alcuna nuova valutazione delle prove o dei fatti accertati nei gradi precedenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati