Inammissibilità del Ricorso in Cassazione: Analisi di un Caso Pratico
L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione di un’impugnazione che non supera il vaglio preliminare della Suprema Corte. Comprendere i motivi e gli effetti di una dichiarazione di inammissibilità ricorso Cassazione è fondamentale per chiunque si avvicini al mondo della giustizia penale, poiché evidenzia il rigore formale che caratterizza il giudizio di legittimità.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale trae origine da un ricorso presentato da un cittadino avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari in data 12 giugno 2024. L’imputato, cercando di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, ha adito la Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. Il caso è stato assegnato alla Settima Sezione Penale, che ha fissato l’udienza per la discussione.
La Decisione della Corte: Focus sull’Inammissibilità Ricorso Cassazione
Con una decisione sintetica ma perentoria, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa pronuncia non entra nel merito della colpevolezza o innocenza del ricorrente, ma si ferma a un livello precedente, puramente procedurale. La dichiarazione di inammissibilità agisce come un filtro, impedendo alla Corte di esaminare le ragioni sostanziali dell’impugnazione.
Le conseguenze di tale decisione sono state immediate e gravose per il ricorrente. La Corte, infatti, lo ha condannato a due pagamenti distinti:
1. Il pagamento delle spese processuali sostenute.
2. Il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Questa sanzione pecuniaria non ha natura risarcitoria, ma punitiva e dissuasiva, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o proposti senza il rispetto delle regole procedurali.
Le Motivazioni
Sebbene l’ordinanza non espliciti nel dettaglio le ragioni specifiche dell’inammissibilità, possiamo dedurre che il ricorso fosse affetto da vizi che ne hanno precluso l’esame. In generale, un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse cause, come la mancanza di motivi specifici, la proposizione di censure che riguardano il merito dei fatti (non consentite in sede di legittimità), o il mancato rispetto dei termini per l’impugnazione.
La condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria si fonda sul principio che chi attiva inutilmente il complesso meccanismo della giustizia, presentando un’impugnazione che non ha i requisiti minimi per essere esaminata, deve farsi carico delle conseguenze economiche. La Cassa delle ammende, beneficiaria della sanzione, utilizza questi fondi per finanziare progetti di riabilitazione, chiudendo un cerchio virtuoso all’interno del sistema penale.
Le Conclusioni
La decisione analizzata ribadisce un principio cardine del processo penale: il ricorso per Cassazione è un rimedio straordinario, soggetto a requisiti di ammissibilità estremamente rigorosi. L’inammissibilità del ricorso in Cassazione non è un mero tecnicismo, ma una barriera posta a tutela della funzione nomofilattica della Suprema Corte, che deve concentrarsi su questioni di diritto di rilevante importanza. Per i cittadini e i loro difensori, questa ordinanza rappresenta un monito sull’importanza di redigere atti di impugnazione solidi, ben motivati e pienamente conformi alle prescrizioni del codice di procedura penale, al fine di evitare non solo una sconfitta processuale, ma anche significative conseguenze economiche.
Cosa succede quando un ricorso in Cassazione è dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte di Cassazione non esamina il merito della questione. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e, come in questo caso, al versamento di una somma di denaro a favore della Cassa delle ammende.
La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende è sempre prevista in caso di inammissibilità?
Sì, la condanna al pagamento di una sanzione pecuniaria in favore della Cassa delle ammende è una conseguenza tipica e prevista dalla legge quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, per sanzionare l’abuso dello strumento processuale.
Una dichiarazione di inammissibilità significa che la sentenza impugnata è stata confermata nel merito dalla Cassazione?
No. La dichiarazione di inammissibilità è una decisione puramente processuale. Significa che il ricorso non poteva essere esaminato per vizi formali o di contenuto. Di conseguenza, la sentenza impugnata diventa definitiva, ma non perché la Cassazione ne abbia confermato la correttezza nel merito.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 26077 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 26077 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 25/06/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a ALBEROBELLO il 22/12/1950
avverso la sentenza del 12/06/2024 della CORTE APPELLO di BARI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Il Consigliere estensore
RITENUTO IN FATI
-0 E CONSIDERATO IN DIRITTO
– che con la sentenza indicata in epigrafe la Corte di appello di Bari ha confermato
la condanna pronunciata in primo grado dal Tribunale di Bari, che aveva affermato la
penale responsabilità di NOME COGNOME per il reato di cui agli artt. 624, 625, commi
e 7 cod. pen.;
– che l’unico motivo di censura, afferente alla determinazione del trattamento
sanzionatorio, è privo dei requisiti prescritti dall’art. 581, comma 1, lett. c) cod.
pen. in quanto, a fronte di una motivazione della sentenza impugnata logicamente
corretta (cfr. pag. 6 della sentenza impugnata), non indica gli elementi che sono alla
base della censura formulata, non consentendo al giudice dell’impugnazione di
individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio sindacato;
–
che, pertanto, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile e
all’inammissibilità consegue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese
processuali e al versamento della somma di euro tremila in favore della Cassa delle
ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 25 giugno 2025
s Il Pr idente
Corte di Cassazione – copia non ufficiale