Inammissibilità ricorso Cassazione: quando l’appello si ferma
L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di una delle conseguenze più severe nel processo penale: la dichiarazione di inammissibilità del ricorso in Cassazione. Questa decisione non solo pone fine al percorso giudiziario dell’imputato, ma comporta anche significative sanzioni economiche. Analizziamo come la Suprema Corte è giunta a questa conclusione e quali sono le implicazioni pratiche per chi intende adire l’ultimo grado di giudizio.
I Fatti del Caso
Un soggetto, condannato in secondo grado dalla Corte d’Appello di Roma con una sentenza del settembre 2024, decideva di presentare ricorso alla Corte di Cassazione per contestare tale decisione. L’obiettivo era ottenere un annullamento o una riforma della sentenza d’appello. La Suprema Corte, riunitasi in udienza nell’aprile 2025, ha esaminato il ricorso proposto.
La Decisione della Corte
Con una sintetica ma perentoria ordinanza, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa statuizione ha avuto una duplice e pesante conseguenza per il ricorrente: la condanna al pagamento delle spese processuali relative al giudizio di legittimità e il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La decisione della Corte d’Appello è così diventata definitiva.
Le Motivazioni: le ragioni dell’inammissibilità ricorso Cassazione
Sebbene l’ordinanza non espliciti nel dettaglio le ragioni specifiche che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità, questo esito processuale è tipicamente riconducibile a vizi specifici dell’atto di impugnazione. Il ricorso per Cassazione, infatti, è un mezzo di impugnazione a critica vincolata: non si possono contestare i fatti così come accertati nei gradi di merito, ma si possono sollevare solo questioni di pura legittimità, come la violazione di una norma di legge o un vizio di motivazione della sentenza impugnata.
Le cause più comuni di inammissibilità del ricorso in Cassazione includono:
* Genericità dei motivi: quando il ricorso non specifica in modo chiaro e puntuale quali norme sarebbero state violate o in cosa consisterebbe il vizio logico della motivazione.
* Contestazione del merito: se il ricorrente tenta di ottenere dalla Cassazione una nuova valutazione delle prove o una ricostruzione dei fatti diversa da quella operata dai giudici di primo e secondo grado.
* Mancanza di interesse: qualora l’eventuale accoglimento del ricorso non portasse alcun vantaggio concreto al ricorrente.
* Vizi formali: come la tardività della presentazione del ricorso o la mancanza della sottoscrizione da parte di un avvocato abilitato al patrocinio in Cassazione.
La condanna alla Cassa delle ammende, inoltre, assume un carattere sanzionatorio, volto a disincentivare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano inutilmente il lavoro della Suprema Corte.
Le Conclusioni: implicazioni pratiche
La decisione in commento ribadisce un principio fondamentale: adire la Corte di Cassazione richiede un’analisi legale rigorosa e la presenza di vizi concreti di legittimità nella sentenza impugnata. Un ricorso basato su una semplice riproposizione delle proprie tesi fattuali o privo di motivi specifici è destinato a un esito di inammissibilità. Le conseguenze non sono solo la conferma della condanna, che diventa così irrevocabile, ma anche un aggravio di costi significativo. Questa ordinanza serve da monito sull’importanza di affidarsi a una difesa tecnica specializzata, capace di valutare con cognizione di causa le reali possibilità di successo di un’impugnazione in ultimo grado.
Cosa significa quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non entra nel merito della questione perché il ricorso presenta vizi formali o sostanziali (es. motivi generici, contestazione dei fatti) che ne impediscono l’esame. La sentenza impugnata diventa definitiva.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro, a titolo sanzionatorio, alla Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso di specie per un importo di 3.000 euro.
La Corte di Cassazione riesamina i fatti di un caso?
No, la Corte di Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione della sentenza impugnata, non può effettuare una nuova valutazione delle prove o ricostruire i fatti.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 29789 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 29789 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 14/04/2025
sul ricorso proposto da: COGNOME nato a FARA IN SABINA il 24/10/1964
avverso la sentenza del 24/09/2024 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
d.lgs. 196/03 in quanto’
o disposto d’ufficio
• a r – tchiesia di parte
12( imposto daila legge
R.G. n. 2280/2025
CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO
Visti gli atti, la sentenza impugnata (condanna per il reato previsto dall’art. 570 bis cod.
Esaminati i motivi di ricorso, relativi alla dedotta prescrizione del reato e al giu responsabilità;
Ritenuti i motivi inammissibili perché, quanto al primo, manifestamente infondato, essend stato il reato contestato “dal febbraio 2016 all’attualità”, ed essendo stata pronuncia
sentenza di primo grado il 3.3.2023, e, quanto al secondo, perché del tutto generico, no essendo stato dedotto alcunchè;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna d ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore dell
Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processua e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso il 14 aprile 2025.