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Inammissibilità ricorso Cassazione: la decisione

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità di un ricorso contro una sentenza della Corte d’Appello, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. La decisione evidenzia le conseguenze di un’impugnazione non valida.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità ricorso: quando la Cassazione chiude la porta

L’accesso alla Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio del nostro ordinamento, è soggetto a regole procedurali molto rigide. Un recente provvedimento ha ribadito le gravi conseguenze che derivano dalla presentazione di un’impugnazione che non rispetta tali requisiti, dichiarando l’inammissibilità del ricorso e condannando il proponente a significative sanzioni economiche. Analizziamo questa decisione per comprendere meglio i meccanismi procedurali e le loro implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna nel luglio del 2024. Il ricorrente, cercando di ottenere una riforma della decisione a lui sfavorevole, ha adito la Suprema Corte di Cassazione. Il caso è stato assegnato alla Settima Sezione Penale, che ha fissato l’udienza per la discussione nel maggio del 2025.

La Decisione della Suprema Corte: l’Inammissibilità del Ricorso

All’esito dell’udienza e dopo aver sentito la relazione del Consigliere incaricato, la Corte di Cassazione ha emesso una secca ordinanza. Il collegio ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso. Di conseguenza, non solo l’impugnazione è stata respinta senza un esame del merito delle questioni sollevate, ma il ricorrente è stato anche condannato a sostenere due oneri economici: il pagamento di tutte le spese processuali e il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

L’ordinanza in esame è molto sintetica e non entra nel dettaglio delle specifiche ragioni che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità. Tuttavia, questo tipo di decisione si fonda tipicamente sulla mancanza di uno dei presupposti richiesti dalla legge per l’accesso al giudizio di legittimità. Le cause di inammissibilità possono essere molteplici: la presentazione del ricorso fuori dai termini perentori, la mancanza di motivi specifici e pertinenti, la proposizione di censure che riguardano il merito dei fatti (non consentite in Cassazione, che valuta solo errori di diritto) o altri vizi formali.

La Corte, ritenendo che il ricorso non superasse questo vaglio preliminare, ha applicato il principio secondo cui un’impugnazione inammissibile non solo non può essere accolta, ma comporta anche una sanzione per aver attivato inutilmente la macchina della giustizia al suo più alto livello. La condanna al pagamento della somma alla Cassa delle ammende ha una funzione sanzionatoria e dissuasiva, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi temerari o palesemente infondati.

Le Conclusioni

Questa decisione, pur nella sua brevità, offre un importante monito. Sottolinea come il diritto di impugnazione debba essere esercitato con rigore tecnico e consapevolezza delle regole procedurali. Un inammissibilità del ricorso non è solo una sconfitta processuale, ma si traduce in concrete conseguenze economiche per la parte che lo ha proposto. Per questo motivo, è fondamentale affidarsi a una difesa tecnica esperta che possa valutare attentamente la sussistenza dei presupposti per un ricorso in Cassazione, evitando così esiti sfavorevoli e costi aggiuntivi.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte di Cassazione non esamina il merito della questione. La decisione impugnata diventa definitiva e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Chi paga le spese processuali in caso di inammissibilità del ricorso?
In caso di inammissibilità, le spese del procedimento sono poste a carico del ricorrente, ovvero della parte che ha presentato l’impugnazione che è stata respinta.

Oltre alle spese processuali, quali altre somme può essere condannato a pagare il ricorrente?
Oltre al pagamento delle spese processuali, il ricorrente la cui impugnazione è dichiarata inammissibile viene condannato al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come stabilito nell’ordinanza in esame per un importo di tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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