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Inammissibilità ricorso Cassazione: la decisione

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità del ricorso di un imputato contro una sentenza del GIP. L’ordinanza sottolinea come il ricorso fosse manifestamente infondato, confermando la condanna e l’obbligo di pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 22 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Analisi di una Decisione Esemplare

L’accesso alla Corte di Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma è subordinato a requisiti rigorosi. Una recente ordinanza della Suprema Corte chiarisce le circostanze in cui un appello può essere respinto a priori, evidenziando l’importanza di motivazioni solide e pertinenti. Questo articolo analizza un caso di inammissibilità ricorso Cassazione, offrendo spunti pratici sulle dinamiche procedurali e sulle conseguenze di un’impugnazione infondata.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da un ricorso presentato da un individuo contro una sentenza di condanna emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Trieste. La condanna si basava su elementi probatori specifici, tra cui un’annotazione di polizia giudiziaria e le dichiarazioni di due testimoni. L’imputato, nel suo ricorso, contestava la valutazione delle prove e la sussistenza dei presupposti per la sua condanna, sperando in un proscioglimento ai sensi dell’art. 129 del codice di procedura penale.

La Decisione della Corte sulla Inammissibilità del Ricorso

La Corte di Cassazione, esaminato il ricorso, ha optato per una declaratoria di inammissibilità. Questa decisione è stata presa senza le consuete formalità procedurali, avvalendosi della facoltà prevista dall’art. 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale. Tale norma consente alla Corte di respingere un ricorso “de plano”, ovvero senza udienza pubblica, quando questo appare manifestamente infondato o privo dei requisiti di legge. Di conseguenza, il ricorso non è stato nemmeno esaminato nel merito, e la condanna è diventata definitiva.

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte ha basato la sua decisione sulla manifesta infondatezza delle doglianze del ricorrente. I giudici hanno rilevato che la sentenza impugnata aveva adeguatamente motivato la decisione di condanna, richiamando correttamente le fonti di prova (l’annotazione di polizia e le testimonianze). Inoltre, la sentenza aveva dato conto in modo corretto delle modalità di calcolo della pena, inclusa la riduzione prevista per l’adozione di un rito speciale. Secondo la Corte, il ricorso non sollevava reali questioni di legittimità, ma tentava di ottenere un nuovo e non consentito riesame dei fatti, compito che non spetta alla Cassazione. La mancanza di vizi di legge palesi e la genericità delle censure hanno quindi giustificato la pronuncia di inammissibilità.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La conclusione di questa vicenda processuale è netta: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Le implicazioni per il ricorrente sono significative. Oltre alla conferma della condanna, è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: il ricorso in Cassazione non è una terza istanza di giudizio sui fatti. Deve essere fondato su precise violazioni di legge e non su una generica contestazione della valutazione delle prove effettuata nei gradi precedenti. Per gli avvocati e i loro assistiti, ciò significa che l’impugnazione deve essere preparata con estrema cura, focalizzandosi esclusivamente sui vizi di legittimità della sentenza, pena il rischio concreto di una declaratoria di inammissibilità con aggravio di spese.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché la Corte ha considerato che non sussistessero i presupposti per un proscioglimento e che la sentenza impugnata avesse correttamente motivato sia la responsabilità dell’imputato, basandosi su prove concrete, sia il calcolo della pena.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente dopo la dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La Corte di Cassazione può dichiarare un ricorso inammissibile senza una formale procedura di udienza?
Sì, ai sensi dell’art. 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale, la Corte può dichiarare l’inammissibilità di un ricorso senza formalità di procedura quando questo è manifestamente infondato o presenta vizi che ne impediscono l’esame nel merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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