LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Inammissibilità ricorso Cassazione: la decisione

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione sottolinea le conseguenze di un’impugnazione inammissibile, tra cui la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma alla Cassa delle ammende. Questo caso evidenzia l’importanza dei requisiti formali e sostanziali per l’accesso al giudizio di legittimità.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 22 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione Inammissibile: Analisi di un’Ordinanza

L’accesso alla Corte di Cassazione, ultimo grado del giudizio, è un momento cruciale del nostro ordinamento giuridico. Tuttavia, non tutti i ricorsi superano il vaglio preliminare della Corte. L’ordinanza che analizziamo oggi mette in luce un esito molto comune: la dichiarazione di inammissibilità ricorso, con tutte le conseguenze che ne derivano. Comprendere i motivi e gli effetti di una tale decisione è fondamentale per chiunque si avvicini al mondo della giustizia penale.

I Fatti del Caso

Il caso in esame ha origine dal ricorso presentato da una donna avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma. La ricorrente, ritenendo ingiusta la decisione di secondo grado, ha deciso di impugnarla dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione, affidando a quest’ultima la valutazione sulla corretta applicazione della legge.

La Decisione della Corte e l’Inammissibilità del Ricorso

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, dopo aver ricevuto il ricorso e ascoltato la relazione del Consigliere incaricato, ha emesso una decisione netta e concisa. Con la sua ordinanza, la Corte ha dichiarato l’inammissibilità ricorso.

Questo non significa che la Corte abbia dato ragione o torto alla ricorrente nel merito della questione. Significa, piuttosto, che il ricorso non possedeva i requisiti minimi, formali o sostanziali, per poter essere esaminato. Di fatto, è come se la porta del giudizio di legittimità fosse rimasta chiusa.

Le Motivazioni della Decisione

L’ordinanza in commento è molto sintetica e non esplicita le ragioni specifiche dell’inammissibilità. Questa prassi è comune quando i vizi del ricorso sono talmente evidenti da non richiedere una complessa argomentazione. In via generale, un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse ragioni, tra cui:

* Mancanza dei motivi specifici: il ricorso non indica chiaramente quali norme di legge sarebbero state violate o applicate in modo errato.
* Proposizione di questioni di fatto: la Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Non può rivalutare i fatti del processo, ma solo verificare la corretta applicazione del diritto. Un ricorso che chiede una nuova valutazione delle prove è inammissibile.
* Vizi formali: errori nella redazione dell’atto, mancanza della procura speciale al difensore, o il mancato rispetto dei termini per la presentazione.

Sebbene il provvedimento non lo specifichi, è probabile che il ricorso in questione rientrasse in una di queste categorie.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche

La declaratoria di inammissibilità non è priva di conseguenze. L’ordinanza, infatti, condanna esplicitamente la ricorrente a due pagamenti:

1. Le spese processuali: i costi sostenuti dallo Stato per il procedimento.
2. Una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende: una sanzione pecuniaria prevista proprio per i casi di ricorso inammissibile, volta a scoraggiare impugnazioni pretestuose o dilatorie.

Questa decisione ribadisce un principio fondamentale: il ricorso per Cassazione è uno strumento straordinario, da utilizzare con perizia e solo quando sussistono validi motivi di diritto. Affidarsi a un legale specializzato è essenziale per valutare le reali possibilità di successo ed evitare le conseguenze negative, anche economiche, di un’impugnazione destinata all’inammissibilità.

Cosa significa quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile?
Significa che la Corte non esamina il merito della questione perché l’impugnazione non rispetta i requisiti di forma, di tempo o di contenuto previsti dalla legge per accedere al giudizio di legittimità.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro, in questo caso tremila euro, in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver adito la Corte senza un valido presupposto.

L’ordinanza spiega perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
No, il testo dell’ordinanza si limita a dichiarare l’inammissibilità e a stabilire le relative conseguenze economiche. Si tratta di una prassi comune per provvedimenti che risolvono questioni procedurali in modo standardizzato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati