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Inammissibilità ricorso Cassazione: la condanna

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità di un ricorso contro una decisione della Corte d’Appello di Napoli. A causa dell’elevato grado di colpa riscontrato nella proposizione del ricorso, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 4.000 euro alla Cassa delle ammende. La decisione sottolinea le severe conseguenze economiche derivanti dalla presentazione di un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità ricorso Cassazione: quando l’impugnazione costa caro

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma non è una strada priva di ostacoli. Un’ordinanza recente della Suprema Corte chiarisce le pesanti conseguenze economiche che possono derivare dalla proposizione di un’impugnazione infondata. L’analisi del provvedimento evidenzia come l’inammissibilità ricorso Cassazione non sia solo una questione procedurale, ma possa tradursi in una condanna economica significativa per il ricorrente, specialmente quando viene ravvisata una colpa grave.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato avverso un’ordinanza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli. Il ricorrente, un giovane nato nel 1999, ha impugnato tale provvedimento dinanzi alla Corte di Cassazione, chiedendone l’annullamento. Il caso è stato assegnato alla Settima Sezione Penale, che ha proceduto all’esame preliminare del ricorso.

La Decisione della Corte: l’Inammissibilità Ricorso Cassazione

La Suprema Corte, dopo aver esaminato gli atti, ha emesso un’ordinanza lapidaria: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione, presa ai sensi dell’art. 591, lett. c) del codice di procedura penale, impedisce alla Corte di entrare nel merito della questione. L’inammissibilità agisce come un filtro, bloccando i ricorsi che non rispettano i requisiti formali e sostanziali previsti dalla legge per adire il giudice di legittimità.

Le Motivazioni: la Colpa Grave e le Conseguenze Economiche

La parte più significativa del provvedimento risiede nelle conseguenze economiche derivanti dalla declaratoria di inammissibilità. La Corte non si è limitata a respingere il ricorso, ma ha condannato il ricorrente a due pagamenti distinti:

1. Pagamento delle spese processuali: come da prassi, la parte che soccombe nel giudizio è tenuta a sostenere i costi del procedimento.
2. Versamento di una somma alla Cassa delle ammende: in aggiunta alle spese, è stata imposta una sanzione pecuniaria di 4.000,00 euro.

La motivazione di questa sanzione, particolarmente severa, si fonda sull’“elevato coefficiente di colpa connotante la rilevata causa di inammissibilità”. In altre parole, i giudici hanno ritenuto che il ricorso non fosse solo tecnicamente inammissibile, ma che la sua presentazione fosse il risultato di una negligenza grave o di una palese infondatezza. L’art. 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale, conferisce alla Corte il potere di modulare l’importo della sanzione in base alla gravità della colpa, e in questo caso è stata ritenuta tale da giustificare una somma considerevole.

Le Conclusioni: le Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza serve da monito: l’accesso alla Corte di Cassazione deve essere esercitato con ponderazione e professionalità. Un ricorso presentato senza un’attenta valutazione dei presupposti di ammissibilità o palesemente infondato espone il cittadino a un rischio economico non trascurabile. La sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende non ha una funzione risarcitoria, ma punitiva e dissuasiva, volta a scoraggiare impugnazioni dilatorie o temerarie che appesantiscono inutilmente il sistema giudiziario. Per i professionisti legali, ciò sottolinea l’importanza di un’analisi scrupolosa prima di intraprendere la via del ricorso di legittimità, al fine di tutelare i propri assistiti da esiti pregiudizievoli non solo sul piano processuale, ma anche su quello economico.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
In base a questa ordinanza, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, il cui importo è determinato dal giudice in base alla colpa ravvisata.

Perché il ricorrente è stato condannato a pagare 4.000 euro?
La condanna a versare 4.000 euro alla Cassa delle ammende è stata decisa perché la Corte ha riscontrato un “elevato coefficiente di colpa” nella causa che ha portato all’inammissibilità del ricorso, ritenendo la sanzione conforme a giustizia.

Quali sono le norme di riferimento per la condanna in caso di inammissibilità?
L’ordinanza si basa principalmente sull’art. 591, lett. c), del codice di procedura penale per la declaratoria di inammissibilità e sull’art. 610, comma 5-bis, dello stesso codice per la condanna al pagamento della somma in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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