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Inammissibilità ricorso Cassazione: i motivi

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso presentato contro una sentenza del GIP di Genova. La decisione si fonda sul fatto che i motivi addotti dal ricorrente, relativi alla qualificazione giuridica del fatto e alla legalità della pena, non rientrano tra quelli che possono essere esaminati in sede di legittimità. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di quattromila euro. Il caso sottolinea l’importanza di proporre motivi di ricorso validi per evitare l’inammissibilità ricorso Cassazione.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Limiti e Conseguenze di un Appello

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di inammissibilità del ricorso in Cassazione, un esito processuale che si verifica quando l’appello presentato non rispetta i requisiti formali e sostanziali previsti dalla legge. Attraverso l’analisi di questo caso, esamineremo i motivi che hanno portato la Suprema Corte a rigettare il ricorso, le conseguenze economiche per il ricorrente e le importanti lezioni che se ne possono trarre.

I Fatti del Caso: Dal GIP alla Suprema Corte

La vicenda ha origine da un ricorso presentato contro una sentenza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Genova in data 22 gennaio 2025. La parte soccombente ha deciso di impugnare la decisione, portando la questione all’attenzione della Corte di Cassazione, il più alto grado di giurisdizione nel nostro ordinamento. Il ricorso mirava a ottenere una revisione della sentenza di primo grado, contestandone vari aspetti.

La Decisione della Corte: Focus sull’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione

Con ordinanza dell’8 aprile 2025, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha messo un punto fermo alla questione, dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle doglianze del ricorrente, ma si ferma a un livello preliminare, constatando che l’appello non era proponibile per come era stato formulato. La conseguenza diretta di tale declaratoria è stata la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di quattromila euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte ha basato la sua decisione su un principio consolidato in giurisprudenza, richiamando anche un precedente specifico (Sez. F., n. 28742 del 25/08/2020). I motivi del ricorso vertevano su questioni che, secondo la Corte, non potevano essere fatte valere in sede di legittimità. Nello specifico, le censure riguardavano:

* L’espressione della volontà dell’imputato: aspetti legati al consenso e alle scelte processuali.
* Il difetto di correlazione tra la richiesta e la sentenza: una presunta discrepanza tra quanto richiesto e quanto deciso dal giudice di primo grado.
* L’erronea qualificazione giuridica del fatto: la contestazione su come il reato è stato legalmente inquadrato.
* L’illegalità della pena o della misura di sicurezza: critiche sulla legittimità della sanzione applicata.

La Cassazione ha ritenuto che tali motivi non fossero idonei a superare il vaglio di ammissibilità, poiché il ricorso in sede di legittimità è consentito solo per vizi di legge e non per una nuova valutazione del merito della causa. La presentazione di motivi non consentiti porta inevitabilmente alla dichiarazione di inammissibilità.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

La decisione evidenzia un aspetto cruciale del processo penale: non è sufficiente ritenere una sentenza ingiusta per poterla impugnare efficacemente in Cassazione. È indispensabile che i motivi del ricorso siano specifici, pertinenti e rientrino nelle categorie previste dal codice di procedura. Un ricorso fondato su motivi generici o non consentiti dalla legge, come nel caso di specie, è destinato a fallire, con l’ulteriore aggravio di pesanti conseguenze economiche per il ricorrente. Questa ordinanza funge da monito sull’importanza di un’attenta valutazione legale prima di intraprendere la via del ricorso in Cassazione, al fine di evitare esiti procedurali sfavorevoli e sanzioni pecuniarie.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di 4.000 euro.

Per quale motivo principale il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché basato su motivi non consentiti dalla legge per un appello in Cassazione, come la contestazione della qualificazione giuridica del fatto o della legalità della pena, che non costituiscono vizi di legittimità.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La parte il cui ricorso viene dichiarato inammissibile è condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in quattromila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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