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Inammissibilità ricorso cassazione: ecco le regole

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità di un ricorso a causa di un errore procedurale nel suo deposito. La sentenza chiarisce che, a seguito della Riforma Cartabia, l’atto di impugnazione deve essere presentato esclusivamente presso la cancelleria del giudice che ha emesso il provvedimento impugnato. Questo vizio di forma, legato all’inammissibilità del ricorso per cassazione, ha precluso l’esame nel merito delle questioni sollevate, relative a una presunta truffa e alla prescrizione del reato.

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Pubblicato il 21 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: L’Errore Procedurale che Costa Caro

Una recente sentenza della Corte di Cassazione Penale (n. 36754/2024) offre un’importante lezione sull’importanza delle regole procedurali, specialmente alla luce delle modifiche introdotte dalla Riforma Cartabia. Un errore nel luogo di deposito di un ricorso ha portato alla sua totale inammissibilità, impedendo alla Corte di esaminare le ragioni dei ricorrenti. Questo caso evidenzia come la forma, nel diritto, sia anche sostanza, e un vizio procedurale possa avere conseguenze definitive.

I Fatti del Processo

La vicenda trae origine da una condanna per il reato di truffa a carico di due fratelli. In secondo grado, la Corte d’Appello aveva dichiarato il reato estinto per prescrizione, ma aveva confermato le statuizioni civili, ovvero la condanna al risarcimento dei danni in favore della parte civile costituita.

Insoddisfatti della decisione, i due imputati hanno proposto ricorso per cassazione, sollevando diverse questioni, tra cui:
* L’erronea conferma delle statuizioni civili nonostante la prescrizione fosse maturata già in primo grado.
* Un presunto errore nel calcolo dei periodi di sospensione della prescrizione.
* La violazione del principio di correlazione tra l’accusa formulata e la condotta accertata in sentenza.
* L’erroneità della condanna civile in relazione a un contratto i cui effetti erano sospesi.
* La condanna alla restituzione di somme percepite da una società, soggetto terzo mai chiamato in causa.

Il ricorso, tuttavia, non è mai stato esaminato nel merito a causa di un vizio procedurale preliminare.

L’Inammissibilità del Ricorso Cassazione e la Riforma Cartabia

Il nodo cruciale della decisione della Suprema Corte è puramente procedurale. La difesa della parte civile ha sollevato un’eccezione di inammissibilità, sostenendo che il ricorso fosse stato depositato presso una cancelleria non competente.

In particolare, il ricorso è stato presentato presso la cancelleria della sezione distaccata di Ischia del Tribunale di Napoli, luogo di residenza di uno dei ricorrenti. Prima della Riforma Cartabia, l’articolo 582, comma 2, del codice di procedura penale consentiva questa modalità di deposito alternativa.

Tuttavia, il D.Lgs. n. 150/2022 (c.d. Riforma Cartabia) ha esplicitamente abrogato tale comma a partire dal 30 dicembre 2022. La nuova normativa intende eliminare la possibilità di presentare le impugnazioni in un luogo diverso da quello in cui è stato emesso il provvedimento, centralizzando il deposito presso la cancelleria del giudice che ha pronunciato la decisione impugnata. Nel caso di specie, il ricorso avrebbe dovuto essere depositato presso la cancelleria della Corte d’Appello di Napoli.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha accolto in pieno l’eccezione della parte civile, dichiarando l’ inammissibilità del ricorso per cassazione. I giudici hanno chiarito che, essendo la sentenza d’appello stata deliberata nel novembre 2023, e il ricorso depositato nel marzo 2024, si applicavano a pieno titolo le nuove disposizioni introdotte dalla Riforma Cartabia. La vecchia facoltà di depositare l’atto presso il tribunale del luogo in cui si trovava la parte era stata eliminata.

La Corte ha sottolineato che l’intento del legislatore era proprio quello di eliminare, in forma diffusa, la possibilità di presentare le impugnazioni in un luogo diverso da quello del giudice ‘a quo’ (cioè il giudice che ha emesso la decisione impugnata). Di conseguenza, il deposito effettuato presso la cancelleria della sezione distaccata del Tribunale è stato ritenuto invalido, comportando l’inammissibilità dell’intera impugnazione.

Conclusioni: L’Importanza della Procedura

Questa pronuncia è un monito fondamentale per tutti gli operatori del diritto. Le riforme procedurali, come la Cartabia, modificano prassi consolidate e richiedono la massima attenzione. L’esito del caso dimostra che un errore procedurale non è un dettaglio trascurabile, ma un vizio capace di precludere ogni possibilità di difesa nel merito. A causa di questo errore, i ricorrenti non solo non hanno potuto vedere esaminate le loro ragioni, ma sono stati anche condannati al pagamento delle spese processuali, di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle Ammende e alla rifusione delle spese legali della parte civile. La sentenza ribadisce un principio cardine: nel processo, il rispetto delle regole è il primo passo per ottenere giustizia.

Perché il ricorso per cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché è stato depositato presso un ufficio giudiziario errato. A seguito della Riforma Cartabia, l’atto doveva essere presentato presso la cancelleria della Corte d’Appello che aveva emesso la sentenza, e non più presso la cancelleria del tribunale del luogo in cui si trovava il ricorrente, come consentito dalla normativa precedente.

Qual è la principale novità introdotta dalla Riforma Cartabia riguardo al deposito delle impugnazioni?
La novità principale è l’abrogazione della norma (art. 582, comma 2, c.p.p.) che permetteva alle parti private e ai loro difensori di depositare gli atti di impugnazione presso la cancelleria del tribunale o del giudice di pace del luogo in cui si trovavano. Ora, la regola generale prevede il deposito presso la cancelleria del giudice che ha emesso il provvedimento impugnato.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, il giudice non entra nel merito delle questioni sollevate. La conseguenza è che la decisione impugnata diventa definitiva. Inoltre, la parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento, di una sanzione pecuniaria alla Cassa delle Ammende e alla rifusione delle spese legali sostenute dalle altre parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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