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Inammissibilità ricorso: Cassazione e spese legali

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello di Roma. A seguito della decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende, confermando le conseguenze negative di un’impugnazione inammissibile.

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Pubblicato il 22 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso in Cassazione: Analisi di un Caso Pratico

L’ordinanza in esame, emessa dalla Corte di Cassazione, offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione di un’impugnazione che non supera il vaglio preliminare dei giudici di legittimità. Il caso si conclude con una declaratoria di inammissibilità del ricorso, una decisione che impedisce alla Corte di esaminare il merito della questione e comporta sanzioni economiche per il proponente. Analizziamo i dettagli di questa pronuncia per comprenderne la portata e le implicazioni pratiche.

Il Percorso Giudiziario del Caso

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Roma. L’imputato, non soddisfatto della decisione di secondo grado, ha scelto di adire la Suprema Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. Tuttavia, il suo tentativo di ottenere una revisione della sentenza si è scontrato con un ostacolo procedurale insuperabile.

La Decisione della Suprema Corte e l’Inammissibilità del Ricorso

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e, con l’ordinanza del 18 marzo 2025, lo ha dichiarato inammissibile. Questa decisione non entra nel vivo delle argomentazioni difensive, ovvero non valuta se le doglianze del ricorrente fossero fondate o meno. L’inammissibilità del ricorso è, infatti, una pronuncia che si ferma a un livello preliminare, accertando la mancanza di uno dei requisiti essenziali previsti dalla legge per poter procedere all’esame di merito. Le cause di inammissibilità possono essere molteplici: dalla tardività della presentazione, alla genericità dei motivi, fino alla proposizione di questioni non consentite in sede di legittimità.

Le Conseguenze Economiche per il Ricorrente

La declaratoria di inammissibilità non è priva di conseguenze. Al contrario, l’ordinanza stabilisce due specifiche condanne a carico del ricorrente:

1. Pagamento delle spese processuali: come in ogni giudizio, la parte la cui iniziativa viene respinta è tenuta a sostenere i costi del procedimento che ha attivato.
2. Versamento di una somma alla Cassa delle ammende: la Corte ha inoltre condannato il ricorrente al pagamento di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa è una sanzione pecuniaria prevista dalla legge per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che contribuiscono a congestionare il lavoro della Suprema Corte.

Le Motivazioni

Il testo dell’ordinanza analizzata si limita a enunciare la decisione finale (il cosiddetto P.Q.M., “Per Questi Motivi”), senza esporre nel dettaglio le specifiche ragioni giuridiche che hanno condotto alla declaratoria di inammissibilità. Questo è comune per le pronunce che risolvono questioni in rito, dove la Corte si limita a certificare la presenza di una causa ostativa all’esame nel merito, la cui motivazione è spesso contenuta in atti precedenti o risulta evidente dall’esame formale del ricorso stesso.

Le Conclusioni

Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’accesso alla Corte di Cassazione è soggetto a regole rigorose. Un ricorso, per essere esaminato nel merito, deve essere redatto con perizia tecnica e fondarsi su motivi validi secondo il codice di rito. La decisione di inammissibilità e la conseguente condanna al pagamento di spese e di una sanzione pecuniaria rappresentano un monito importante sull’importanza di valutare attentamente l’opportunità e la correttezza formale di un’impugnazione, per evitare esiti sfavorevoli e costi aggiuntivi.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Significa che la Corte non esamina il merito della questione, ovvero non decide se il ricorrente ha ragione o torto, perché il ricorso manca dei requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge per essere giudicato.

Quali sono le conseguenze per chi presenta un ricorso inammissibile?
Come stabilito in questa ordinanza, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, in questo caso di tremila euro, da versare alla Cassa delle ammende.

L’ordinanza specifica perché il ricorso è stato ritenuto inammissibile?
No, il testo fornito è la parte dispositiva della decisione (P.Q.M.) e si limita a dichiarare l’inammissibilità e a stabilire le conseguenze economiche, senza entrare nel dettaglio delle motivazioni giuridiche specifiche che hanno portato a tale conclusione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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