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Inammissibilità ricorso: Cassazione e sanzioni

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Torino. A seguito della decisione di inammissibilità ricorso, il proponente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso in Cassazione: Analisi e Conseguenze

L’esito di un procedimento giudiziario può dipendere non solo dal merito della questione, ma anche dal rigoroso rispetto delle norme procedurali. Un esempio emblematico è rappresentato dal concetto di inammissibilità ricorso, una decisione che impedisce l’esame della questione da parte del giudice. Analizziamo una recente ordinanza della Corte di Cassazione che illustra perfettamente le conseguenze di tale pronuncia.

Il Contesto Processuale del Caso

La vicenda trae origine dal ricorso presentato da un individuo contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino. Sperando di ottenere una revisione del giudizio di secondo grado, la difesa ha portato il caso dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione, l’organo di vertice della giurisdizione italiana. Tuttavia, il percorso dell’impugnazione si è interrotto bruscamente.

La Decisione e le Sue Conseguenze Economiche sull’Inammissibilità Ricorso

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 4 aprile 2025, ha posto fine al procedimento dichiarando l’inammissibilità del ricorso. Questa decisione non è stata priva di conseguenze per il ricorrente. Anzi, la pronuncia ha comportato due specifiche condanne di natura economica.

Condanna alle Spese Processuali

In primo luogo, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali. Si tratta di una conseguenza standard in caso di soccombenza, volta a coprire i costi sostenuti dallo Stato per la gestione del procedimento giudiziario avviato.

Sanzione Pecuniaria a Favore della Cassa delle Ammende

In secondo luogo, e di maggior peso, è stata inflitta una sanzione pecuniaria di tremila euro. Tale somma non va a risarcire una controparte, ma viene versata alla Cassa delle ammende, un ente destinato a finanziare progetti di reinserimento per i condannati e a migliorare le condizioni delle strutture penitenziarie. Questa sanzione ha una funzione dissuasiva, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o proposti senza il rispetto dei requisiti di legge.

Le Motivazioni della Decisione

L’ordinanza in esame è estremamente sintetica e non esplicita le ragioni specifiche che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità. Tuttavia, nella pratica giudiziaria, le cause possono essere molteplici. Generalmente, un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile quando non denuncia vizi di legittimità (cioè violazioni di legge o difetti di motivazione), ma tenta di ottenere un riesame dei fatti, attività preclusa in sede di legittimità. Altre cause possono risiedere in difetti formali dell’atto, come la mancanza di motivi specifici o la tardività della sua presentazione. La sanzione pecuniaria suggerisce che la Corte abbia ravvisato una manifesta infondatezza o una colpa grave nella proposizione dell’impugnazione.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento: l’accesso alla giustizia, specialmente ai suoi gradi più alti, deve avvenire nel pieno rispetto delle regole procedurali. La decisione di inammissibilità del ricorso non è una mera formalità, ma una barriera che impedisce l’esame nel merito e comporta conseguenze economiche significative per chi la subisce. Serve da monito sull’importanza di affidarsi a una difesa tecnica competente, in grado di valutare attentamente i presupposti e le modalità di un’impugnazione prima di adire la Suprema Corte, evitando così costi inutili e sanzioni.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
Sulla base del provvedimento, chi presenta un ricorso dichiarato inammissibile viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, in questo caso di tremila euro.

A chi viene destinata la sanzione pecuniaria inflitta al ricorrente?
La somma di tremila euro, come specificato nell’ordinanza, deve essere versata in favore della Cassa delle ammende.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione nel caso esaminato?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, senza quindi procedere a un esame del merito della questione sollevata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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